Le pere sono uno slow food.
Le pere sono frutti antichi: la varietà Abate ad esempio è nata alla metà dell’ottocento; la Decana all’inizio dell’ottocento come anche la Kaiser. La William addirittura alla fine del settecento.
In genere le altre varietà di frutta hanno invece al massimo una cinquantina d’anni.
Se le pere di oggi sono ancora quelle dei nostri trisnonni vuol dire che possono essere veramente buone.
Noi però ne mangiamo sempre meno.
Vanno sbucciate col coltello facendo attenzione e magari ci si sporca anche un po’. E poi la fretta per noi la frutta deve essere già quasi pronta, come se fosse un fast food.
L’altro problema è che le pere a volte deludono.
Come faccio a scegliere una pera buona?
La pera va scelta grande. È molto più probabile che nella stessa varietà sia buona la pera più grande, perché è nata sui rami più grossi dell’albero, dove scorre più linfa e quindi in grado di
nutrire meglio il frutto.
Meglio inoltre scegliere una pera che sta iniziando a maturare.
Le pere che vengono raccolte molto acerbe infatti si rovinano nella lavorazione e nel trasporto, così a volte le troviamo ancora dure.
Oppure a volte compriamo pere che sono a diversi gradi di maturazione.
In questo caso dobbiamo scegliere quelle che stanno cambiando colore da verde a giallo e mangiarle entro uno o due giorni.
Se la varietà non diventa gialla (come la kaiser che è rugginosa) è matura quando intorno al picciolo è leggermente cedevole.
Un piccolo trucco per accelerare la maturazione delle pere
Chiudete la pera in un sacchetto di carta e mettetela in frigo per un giorno.
Poi mettetela in un luogo caldo (la cucina va benissimo).
fai un po’ di prove per trovare il grado di maturazione che ti piace di più
La pera è un frutto slow food, un frutto lento da assaporare quasi come un vino.