Il “never stop” della vulcanica proprietaria Simona Vlaic e dello chef Paolo Ribotto ha un nuovo protagonista: dopo il grande successo del delivery “CiapaLì” (…ti consegnavano persino il Gran Bollito in “burnia”!), il progetto “Stè cuma ‘n puciu” (tipica frase piemontese: ossia stare come sta una nespola nella paglia, coccolato e al calduccio) che comprende le esclusive Cene Private in camera (OUT il letto, IN il tavolo), la “Gran Carpionata” (9 golosi ingredienti al “brusc”) e, dalle 17 alle 20, la “Merenda Sinoira” con i golosi “cicinin” (dal salame al pane burro e acciughe e tanto altro, ma non lasciatevi ingannare…non è una semplice merenda!) ecco il menù estivo per andare incontro alle afose giornate cittadine.

Piatti in prevalenza rinfrescanti che si aggiungono ai capisaldi della cucina di Paolo Ribotto – a proposito…la sua crescita è esponenziale, la sua cucina non si perde in fronzoli e i suoi piatti sono essenziali, pochi ingredienti e tanto gusto – un esempio per tutti, la “Panzanella del San Giors” (niente paura…non c’è la cipolla): una croccante cialda di pane al pomodoro che accompagna una delicata spuma di pomodori gialli, la tartare di pomodoro datterino mescolata a cubetti di pane croccante e un profumatissimo gelato al basilico a rinfrescare e pulire il palato.


Tra i primi piatti le segnalazioni di merito vanno al “Risotto ‘gliAironi’ alla barbabietola, con stracciatella e gamberi rosa crudi”, delicato e gustoso allo stesso tempo, ai “Tajarin 30 tuorli fatti in casa con ragù di salsiccia di Bra, albicocche fermentate e riduzione al rabarbaro”, con la piacevole acidità delle albicocche a sgrassare il ragù e ai “Ravioli fatti in casa ripieni di pesto, con zucchine e lardo di Moncalieri”, in cui il classico condimento ligure diventa il ripieno dei piccoli “Plin”.



Molto interessante il “Filetto di maialino al burro di arachidi cotto a bassa temperatura e scottato, con erbe di campo e cipolla rossa caramellata” – in cui si alternano in un vero e proprio “concerto del gusto” la dolcezza delle carni, il sapido delle arachidi, l’amaro delle erbe di campo e l’acidità della cipolla – inoltre per chi ama la carne piemontese grande soddisfazione troverà nel divorare il freschissimo “Crudo di vitello del San Giors: tartare con tuorlo d’uovo marinato grattugiato; salsiccia di Bra; albese con sedano, grana padano e tartufo nero; carpaccio con Robiola di Roccaverano; straccetti con tuorlo d’uovo crudo, ravanelli e porri fritti” (tutto ottimo, ma il capaccio con Robiola di Roccaverano è memorabile!).


Segnalazione a parte per una new entry, il “Petto di piccione arrosto, bonbon di coscia e paté di fegato, con composta di ciliegie fatta in casa leggermente senapata, jus di piccione e verdure al burro”, un piatto complesso che non è tipicamente piemontese, ma col quale tutti i cuochi importanti prima o poi si confrontano, e in questa sfida Paolo Ribotto se la cava benissimo.

Le novità apportate al menù terminano con due freschi e confortevoli dolci: la croccante “Pesca marinata al Moscato, con ricotta e pistacchio” e il cremoso e profumato “Tiramisù lavanda e albicocche”.


Insomma, c’è da godere; e a tutto ciò si aggiungono il nuovo dehors esterno nella floreale Via Borgo Dora fresca di pedonalizzazione e il progetto “Travaja al San Giors” dedicato a chi lavora in smart working che avrà a disposizione la rete wi-fi, il dehors esterno, la terrazza interna. Per piccole riunioni in tutta privacy – max quattro persone – sono state adibite anche tre stanze dell’albergo.
Albergo Ristorante San Giors
Via Borgo Dora, 3/A a Torino
011 5216357
Paolo Alciati