La cucina siciliana, si sa, è una delle migliori e più apprezzate d’Italia e Torino ha fornito un contributo fondamentale allo sviluppo della sua conoscenza agevolata anche dal fatto che sin dagli anni ’60 la città ha vissuto una massiccia immigrazione dalla meravigliosa terra di Sicilia per rimpinguare le fila operaie di una famosa industria automobilistica torinese.
È una cucina solare, generosa e gustosa, fatta di intensi profumi e stuzzicanti sapori, che agevola la convivialità e l’allegria, ben abbinata a vini strepitosi, sapidi e vigorosi, soprattutto bianchi e passiti.
Tra i vari ristoranti che propongono la cucina della terra di Trinacria nel capoluogo piemontese, un posto di rilievo lo occupa “Il Banco di Sicilia”, in Borgo Filadelfia, vicinissimo allo Stadio Comunale del Torino Calcio. È un ristorante molto conosciuto, che da anni delizia gli esigenti palati torinesi con piatti della tradizione e, soprattutto, molluschi, crostacei e tanto pesce fresco.
Siciliani i proprietari precedenti, sicilianissimi di origine avolese, nel siracusano, quelli attuali, che hanno rilevato il ristorante a fine 2019 dando un’impronta ancora più evidente alla valorizzazione della cucina isolana. La lista delle proposte è lunghissima: il colorato menù riporta simpaticamente i nomi dei piatti in dialetto siculo (ma gli ingredienti sono scritti in italiano) anche se non è difficile fare la traduzione e propone ingredienti tipicamente siciliani come il pesce spada (lu pisci spata) e il tonno “arrustuti” o alla ghiotta oppure con i pistacchi di Bronte (“a’ Bruntisi”), le sarde e le acciughe (li anciovi), il purpu vugghiutu – il classicissimo polpo bollito alla palermitana, tipico piatto da strada, un vero street-food che nei mercati rionali come Ballarò o Vucciria si mangia proprio con le mani – le seppie e i calamari o l’immancabile pan grattato (a’ muddica) condito con olio extravergine e saltato in padella fino a doratura per dare croccantezza ai primi di pasta e pesce.
Ovviamente sono sempre presenti i “capisaldi” di questa cucina così gustosa e golosa come la famosissima pasta alla Norma o con le sarde, il “pane cunzatu”, il cous cous alla trapanese, le sarde “a beccafico”, le panelle e gli arancini… ma il trionfo assoluto è dato dal “crudo”: gamberi rossi di Mazara talmente freschi che si può persino mangiare la loro testa, scampi e canocchie, tonno rosso, salmone e ricciola in tartare, canolicchi, fasolari, ostriche, vongole e i sapidi e intensi ricci di mare, una vera prelibatezza!
Tutto questo ben di Dio viene presentato accompagnato da un florilegio di frutta di stagione, fresca e tagliata a spicchi e cubetti…e la soddisfazione è davvero grande!
Ma altrettanto conosciuto e apprezzato è il loro “banco del pesce”, con la vetrina stracolma di tutto quello che il mercato ittico quotidianamente offre di freschissimo per sentire i veri profumi e sapori del mare, dagli astici ai granchi, dai branzini “pescati” ai dentici, alle cozze, tanta, tantissima offerta per succulente zuppe, saporite grigliate, croccanti fritti o altre gustose e stuzzicanti preparazioni…ed è proprio il caso di dire “dal banco alla tavola”!
La cantina è ben assortita – ovviamente con i più rinomati produttori siciliani su tutti – e con alcune “chicche” di piccoli vignaioli locali che Riccardo Ferro, il figlio del titolare che in sala segue la clientela con grande attenzione e garbo, propone per chi vuole addentrarsi ancor di più nell’importante offerta vinicola siciliana.
La Sicilia è inoltre una regione famosa nel mondo per la frutta secca di altissima qualità, dal Pistacchio Verde di Bronte alla Nocciola del messinese e alla Mandorla di Avola (famosa è quella denominata Pizzuta, definita da Sciascia “di ovale perfetto”) e quindi, per chiudere “in gloria” l’esaltante esperienza al Banco di Sicilia, non c’è nulla di meglio che lasciarsi tentare dai deliziosi dolci che vengono preparati freschi tutti i giorni, dalla cassata alle paste di mandorla o dai friabili cannoli preparati al momento proprio di fronte ai vostri occhi e ripieni di freschissima ricotta di pecora e resi ancor più golosi da una copertura di cioccolato da un lato e di granella di pistacchio di Bronte dall’altro.
Materie prime freschissime, selezionate e possibilmente siciliane come olio, mandorle, pistacchi e la stessa ricotta di pecora, grande attenzione alla qualità, fedeltà nelle ricette, cura dei particolari. Sono questi gli aspetti vincenti del Banco di Sicilia, meta quotidiana di gastronomi e amanti della buona cucina che nei loro piatti voglio riscoprire tradizioni e cultura, profumi e sapori dell’isola più grande del Mediterraneo.
Il Banco di Sicilia
Via Arnaldo da Brescia, 23
Tel. 331 1135333
ilbancodisicilia.it
Redazione Centrale TdG