Cavolfiori, cavoli a foglia, broccoli, cavolini.
In questo video Duccio Caccioni ci parla del cavolo.
L’infiorescenza della pianta si chiama proprio “testa di cavolo”.
Quella che vediamo nel video è gialla perché è ricca di carotenoidi, quindi di provitamina A.
Ma pensate che esiste anche un cavolfiore arancione, in fondo però sarà solo un’altra varietà del cavolo.
Cavolfiori, cavoli a foglia, broccoli, cavolini appartengono tutti alla stessa specie botanica la brassica oleracea.
Da bambini non ci piacevano e oggi li consideriamo un piatto povero, non proprio la verdura con cui fare bella figura con gli ospiti.
E poi puzzano quando li cuciniamo ma proprio nella puzza nascondono il loro grande segreto.
I composti dello zolfo di cui sono ricchi tutti i cavoli anche quelli bianchi sono proprio i responsabili di questa puzza.
Fra questi composti ci sono i glucosinolati le sostanze anti cancro più potenti che si possono trovare nei cibi che aiutano a prevenire soprattutto i tumori della bocca, dell’esofago, dello stomaco e del colon, ma anche delle seno e del rene.
Nei cavoli ce ne sono così tanti che sono ritenuti i cibi più protettivi che esistano.
Poi esistono i cavoli viola per via degli antociani che rallentano l’invecchiamento.
I broccoli romaneschi invece sono ricchi anche di clorofille e di vitamina C. Li avete mai guardati bene? Ogni cima è identica all’infiorescenza intera e se la guardate con la lente di ingrandimento vedrete che è fatta di conetti identici alla cima, e così via. Questa forma che si ripete a scale diverse si chiama in matematica frattale e si trova anche nei fiocchi di neve, nelle felci, nelle nuvole nei vasi sanguigni.
Tutti questi colori, queste forme, sono stati creati dagli agricoltori del Mediterraneo fin dall’antichità, incrociando le piante più promettenti per colore e per sapore, per dimensione.
Insomma non importa che cavolo mangiate l’importante è mangiarne anche merenda, se necessario.
Video: http://www.colturaecultura.it/video/che-cavolo-mangi
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Paolo Alciati