Caratteristiche, numeri, previsioni per il futuro.
Il Prosecco DOC Rosé rappresenta l’evoluzione di un vino già famoso nel mondo: il Prosecco DOC.
Il suo successo va ricercato in una formula fatta di tradizioni secolari, saperi antichi tramandati da generazioni uniti alla vocazione enologica di un territorio per molti aspetti unico al mondo, a cavallo tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia: la Dreamland. Il Prosecco DOC Rosé rappresenta un modo nuovo e differente di vivere l’incontro, la condivisione, i momenti di relax e disimpegno, la socialità in generale. Il suo colore evoca già una personalità originale che sa muoversi in ogni ambiente con sorprendente classe ed eleganza.
Il 25 novembre 2020 è stata una giornata storica per il Consorzio di tutela del Prosecco DOC che ha celebrato il suo nuovo nato, il Prosecco DOC Rosé, con un primo lancio riservato alla stampa effettuato in diretta dal palco del Teatro Dal Monaco di Treviso.
L’evento in teleconferenza è stato seguito in diretta dalle Case Prosecco, dalle sedi operative del Consorzio dislocate nel mondo, che da New York, Londra, Amburgo, hanno coinvolto giornalisti e operatori selezionati nel proprio bacino di competenza. Sono intervenuti esperti internazionali di lifestyle come l’influencer italiana Giulia Gaudino o la scrittrice e fumettista giapponese Mari Yamazaki, e stelle della lirica del calibro di della soprano Federica Gasparella e dal baritono Nicola Zanibon, accompagnati al pianoforte da Paolo Polon.
All’anchorman poliglotta Pietro Polidori, è stato affidato il compito di guidare in tre lingue diverse il fitto programma arricchito da interventi istituzionali e tecnici, testimonianze glamour e intermezzi musicali.
Una rassegna ricca di endorsement nazionali e internazionali, dal Giappone agli USA, che ha coinvolto chef, sommelier, Master of Wine e influencer, che hanno voluto salutare a modo loro il neonato Prosecco DOC Rosé.
Il Presidente del Consorzio Stefano Zanette ha tracciato un excursus storico di questa grande denominazione riportando i motivi degli attuali risultati e le ragioni che hanno portato alla scelta di includervi la nuova tipologia rosé.
Successivamente si sono avvicendati con le proprie testimonianze personaggi del calibro dello chef Carlo Cracco -che ha illustrato una ricetta appositamente elaborata per essere abbinata al Prosecco Doc Rosé- e Lidia Bastianich che da New York ha attestato il grande in Interesse e la grande attesa degli americani per il Prosecco DOC Rosé.
Il Direttore Luca Giavi ha dettagliato l’intensa attività di tutela e promozione portata avanti dal Consorzio “La nostra presenza in questo teatro esprime la nostra vicinanza al territorio, alla cultura e all’arte, oltre che allo sport. Al territorio al quale apparteniamo – e al quale dobbiamo tanto – dimostriamo la nostra riconoscenza attraverso iniziative di sostegno e collaborazione come questa, avviata con il Teatro Stabile Veneto. Il nostro obiettivo, ora, è quello di intensificare le operazioni di valorizzazione delle peculiarità delle diverse aree della nostra denominazione, a cominciare dalla provincia di Trieste dove la denominazione Prosecco trova le sue radici”.
Il Vice Direttore Andrea Battistella ha portato la sua esperienza di enologo nel guidare la degustazione alla scoperta del Prosecco DOC rosé: dalla corretta apertura della bottiglia, passando per l’analisi del colore, che ricorda il bocciolo di rosa e i fiori di ciliegio e degli aspetti sensoriali, suggerendo agli ospiti collegati on line di “cercare con il naso le delicate note di fragola e lampone e con il palato la cremosità delle bollicine insieme a raffinatezza ed eleganza delle sensazioni gustative garantite da una permanenza sui lieviti.
Il gran finale è stato affidato al Presidente Stefano Zanette, tradotto in simultanea sia in Inglese che in Tedesco “Ringrazio innanzitutto i tanti soggetti che hanno consentito di raggiungere questo importante risultato: Enti Locali, Nazionali e Comunitari, i nostri produttori, le Associazioni di categoria e il Consiglio d’amministrazione, con i quali abbiamo condiviso il percorso, lavorando coesi con l’obiettivo di tutelare e valorizzare le nostre produzioni. Ora tutta la nostra attenzione e le nostre energie andranno nella direzione della sostenibilità, più precisamente verso l’ottenimento della certificazione di sostenibilità dell’intera denominazione -ha dichiarato Zanette innalzando il calice di rosé- e il mio più vivo auspicio è che ben presto ci si ritrovi per brindare dando il benvenuto al Prosecco Doc Green, anzi: sempre più green!”.
I numeri del Prosecco Doc Rosé
Ad oggi si contano:
- 12,2 milioni di bottiglie di Prosecco Doc Rosé imbottigliate a partire dal 25 novembre
- 84 aziende coinvolte nella nuova produzione.
Stime:
- 2020: 20 milioni di bottiglie imbottigliate e vendute entro il 31.12
- 2021: 40-50 milioni di bottiglie imbottigliate e vendute entro il 31.12.2021
- Italia: 15-20% la quota assorbita dal mercato domestico
- Export: tra l’80 e l’85% la quota destinata ai mercati stranieri
Mercati esteri principali (in ordine decrescente):
- USA
- UK
- Canada
- Paesi nordici
- Francia
- Asia orientale
Canali distributivi:
- GDO: 55-60% assorbito dalla Grande Distribuzione Organizzata
- Horeca: 30-35% destinato al mondo della Ristorazione
- In azienda: 1% vendita diretta in cantina
- Altro: 10-15% (es. vendita on line)
Ad oggi si contano 85 aziende per un totale di 12.200.000 bottiglie prodotte, ed è ragionevole supporre di giungere a 20 mln di bottiglie entro il 31/12/2020. Dai dati raccolti presso gli operatori in questi primi mesi, appare che la quota destinata all’export sia più alta rispetto a quella riservata al Prosecco DOC. Calcolando che tale quota export si attesti all’80% dell’intera produzione, possiamo ragionevolmente ipotizzare che 16 milioni di bottiglie di Prosecco DOC Rosé varcheranno i confini nazionali entro la fine dell’anno in corso.
Come riconoscere il Prosecco Doc Rosé
- Sul collarino di ogni bottiglia è applicato un contrassegno per garantire qualità ed autenticità.
- Il Prosecco DOC Rosé è prodotto solo nella tipologia Spumante e nelle versioni più secche: dal Brut Nature all’Extra Dry.
- Uve con cui è prodotto: Glera (minimo 85%) e Pinot Nero (vinificato in rosso, tra il 10% e il 15%).
- La spumantizzazione avviene con fermentazione naturale attraverso il metodo Martinotti/Charmat.
- Il Prosecco DOC Rosé si fregia del titolo ’Millesimato’ perché sempre e solo prodotto con almeno l’85% di uve della stessa annata: caratteristica riportata in etichetta.
- Vista: rosa tenue con perlage fine e persistente, grazie ad una maggiore sosta sui lieviti (60 gg).
- Olfatto: fiori bianchi, mela, agrumi, frutta rossa (come fragola e lampone).
- Gusto: rotondo, morbido e con maggiore struttura rispetto alla versione bianca.
Altre caratteristiche
Area di Produzione / Clima
I vitigni che danno origine al Prosecco si trovano esclusivamente nei territori dell’Italia nord-settentrionale, tra le Dolomiti e il mar Adriatico. Grazie alla particolare interazione tra clima, suolo e tradizione vinicola nasce il Prosecco DOC, un vino unico.
Cenni storici
“Ed or ora immolarmi voglio il becco con quel meloaromatico Prosecco”; così recitava Aureliano Acanti nel suo “Roccolo Ditirambo” nel 1754. Il Prosecco, però, era conosciuto già dai romani come cita Plinio nella sua “Historia Naturalis”, ma è verso la fine dell’Ottocento che, grazie alla spumantizzazione, il Prosecco diventa come oggi tutti lo conosciamo.
Fattori Umani
Nella fertile area del Prosecco, l’arte nella coltura dei vigneti, sviluppata nei secoli, e la particolare tecnica di produzione dei vini spumanti, affinata negli ultimi anni, si sono unite alla passione dei produttori dando origine a un vino di qualità eccellente.
- Scarica il documento in pdf per riconoscere il Prosecco Doc Rosé.
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- Scheda Prosecco Rosé
Consorzio di tutela del Prosecco Doc
Treviso
prosecco.wine
info@consorzioprosecco.it
+39 0422 1572383
Redazione Tdg
Fonte Ufficio Stampa
Credit Photo Ufficio Stampa