Grande esperienza enogastronomica a Nizza Monferrato tra cucina del territorio e assaggi della Docg Nizza.
Venerdì 2 ottobre nella giornata inaugurale dell’evento “il Nizza è“, a Palazzo Crova gli appassionati di vino e cucina hanno potuto dilettarsi con un percorso tra i diversi terroir della Docg Nizza in abbinamento ai piatti della tradizione monferrina, preparati e reintrerpretati in chiave moderna.
Prima della degustazione, i partecipanti all’evento sono stati condotti attraverso le magnifiche stanze dell’elegante Palazzo Crova – edificio neoclassico settecentesco, progettato nel 1769 da Filippo Nicolis di Robilant – per conoscere le affascinanti storie dei personaggi, dei prodotti e dei piatti, che hanno reso famosi nel mondo i territori compresi tra i fiumi Tanaro e Bormida.
Il quadrilatero disegnato tracciando delle linee immaginarie tra le 4 città di Asti, Alessandria, Acqui Terme e Roccaverano racchiude uno degli scenari enogastronomici più ricchi del Piemonte.
La degustazione organizzata dall’Enoteca Regionale di Nizza Monferrato in collaborazione con La Signora in Rosso – Osteria Vineria, ha condotto i visitatori proprio alla scoperta delle meraviglie offerte da questo quadrilatero.
Durante la visita al Palazzo del Gusto, abbiamo potuto scoprire pezzi di storia della cucina locale, ammirando i reperti degli antichi ricettari della famiglia Crova e percorrere le tappe che hanno condotto alla carriera chef storici come Guido da Costigliole e Italo – del famoso risotrante “Da Italo” di Piazza Garibaldi.
La nostra guida ci ha raccontato le affascinanti storie grazie alle quali gli allevatori di Guarene hanno trovato l’animale perfetto della carne di razza piemontese poco grassa ideale per la “battuta al coltello“, di come secoli fa i Saraceni abbiano portato a Roccaverano le loro capre e abbiano dato inizio alla storia della Robiola di Roccaverano Dop (primo formaggio dop in Italia), o di come gli Amaretti siano nati da una storia d’amore tra la cuoca di casa Savoia e l’economo “attento alle finanze della nobile famiglia”, che ha consigliato alla sua amata di sostituire le costose mandorle siciliane nella preparazione dei dolcetti con economiche e amarognole armelline.
I Savoia rimasti incantati da questa nuova preparazione commentarono: “Son bon, ma son un poco amarett!”
Al Palazzo del Gusto si possono scoprire le antiche ricette tramandate di padre in figlio, e la storia di prodotti unici che solo questo territorio può donare (come il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, la cui tecnica di coltivazione è ancora avvolta da un alone di mistero).
Di stanza in stanza si avvicendano davanti agli occhi dei visitatori le storie di personaggi come Cirio, Gancia, Bersano, Giacomo Bologna e molti altri.
Al termine della visita, si è passati ad appagare il palato con i piatti rielaborati in chiave moderna proposti dalla cucina de La Signora in Rosso – Osteria Vineria, in abbinamento ai vini del territorio.
Le sfumature della Docg Nizza
Le degustazioni sono continuate sabato 3 ottobre presso lo stesso palazzo del Gusto: un’ottima opportunità per poter assaggiare le diverse sfumature del Nizza Docg.
6 banchi d’assaggio divisi per zone di provenienza del vino, 69 etichette di Nizza, 51 produttori a rappresentare un territorio di eccellenza enologica da sempre vocato alla produzione di vini da uve barbera.
Alcune note sul Nizza Docg
Il Nizza DOCG nasce nel 2014 e si produce nel Monferrato astigiano in soli 18 comuni (Agliano, Belveglio, Bruno, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castelrocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Rocchetta Palafea, San Marzano Oliveto, Vaglio-Serra, Vinchio) e da vigneti selezionati o cru.
Si tratta di un vino ottenuto da 100% di uva barbera e prevede un invecchiamento minimo di 18 mesi di cui 6 in legno. Esiste anche la tipologia riserva che deve sottostare ad un minimo di 30 mesi di invecchiamento di cui 12 in legno.
I cru vengono denominati anche Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA) e sono utilizzati dal 2018 quando è stata definita l’area del Nizza, con una mappa disegnata con l’aiuto di Alessandro Masnaghetti di Enogea.
I suoli del Nizza Docg
La zona del Nizza è caratterizzata principalmente da quattro differenti tipi di suolo.
Suoli limoso-sabbiosi con depositi marini, che si possono trovare nell’area di Vinchio, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Mombercelli e Mombaruzzo. Si tratta di terreni poco fertili e poveri in sostanza organica che trattengono basse quantità di acqua ed umidità. In generale i vini ottenuti da queste zone presentano meno intensità di colore e struttura e sono caratterizzati da profumi fini ed eleganti.
I suoli con componenti argillose, limose e sabbiose, caratterizzano il substrato dei comuni di Castelnuovo Calcea, Agliano Terme, Mombercelli, Nizza Monferrato, Castelnuovo Belbo e Mombaruzzo. Si tratta di terreni più compatti che offrono una miglior ritenzione idrica rispetto ai precedenti. Spesso sono ricchi in limo e poveri di sostanze organiche, caratterizzati da una fertilità media. I vini che ne derivano presentano un colore più intenso, buona struttura, finezza ed eleganza nei profumi e sono potenzialmente alcolici (anche se l’alcolicità dipende dal clima durante la maturazione delle uve e dalla percentuale di marne sabbiose).
Il terzo tipo di suolo costituito principalmente da argilla e limo caratterizza principalmente i comuni di Agliano, Moasca, San Marzano Oliveto, Castel Rocchero, Castel Boglione, Nizza Monferrato. Qui il basso contenuto di sabbie dona maggior compattezza al substrato, aumentandone la capacità di ritenere acqua ed umidità. Questi suoli hanno una buona profondità, una fertilità media e una presenza medio-bassa di sostanze organiche. La componente limosa permette di ottenere vini con intensità di colore elevata, dai profumi eccellenti, dall’ottima struttura, adatti all’invecchiamento e dal contenuto alcolico piuttosto elevato.
Il quarto tipo di suolo principalmente limoso-sabbioso (con caratteristiche simili ai suoli marnosi) si trova nei comuni di Calamandrana, Castel Boglione, Rocchetta Palafea. I vini risultano meno intensi nel colore, eleganti nei profumi e con una struttura importante. Anche se facilmente sono vini pronti da bere subito dopo il periodo di affinamento, presentano un ottimo potenziale di invecchiamento e un’elevata alcolicità (influenzata dalle caratteristiche climatiche dell’annata).
Laura Norese
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