Adoro la seducente bellezza di Istanbul, antica capitale della Turchia così densa di contrasti, di colori intensi, di profumi speziati, di tradizioni millenarie che, tra cibo, bazar, quartieri storici e architetture affascinanti, rende sempre una gioia tornarci. C’è sempre tanto in questo Paese che non ti aspetti!
Di solito, il turista poco accorto limita la sua visita solo alla parte occidentale della città o, al più, al alla parte asiatica, con il classico (turistico) tour sul Bosforo, in partenza dall’affollato imbarco di Eminönü, Kabataş (vicino al famoso bazar delle Spezie) o a quello di Beşiktaş.
Frenesìa, approssimazione e prezzi variabili dei biglietti (a seconda dell’agenzia che li propone) possono, invece, essere superati con la Istanbulkart (card ricaricabile per metro e trasporti pubblici), che, allo stesso prezzo di un normale bus terra, in circa 15 minuti attraversa piacevolmente il Bosforo per raggiungere … l’Asia!
Già allo sbarco se ne percepisce la differenza, avvolti da una dolce sonnolente atmosfera, come un abbraccio, pochi turisti, nessun eccesso, nè frenesia o rumore ed un clima decisamente più mite, disteso tra circa 200 moschee, eleganti ville stile liberty, viali alberati, prati degradanti sul bosforo affollati, fino a sera tardi, da tavolini, sedie e teli da pic nic. Un’altra Istanbul, ovvero, un altro volto della città!
Appena scesi dal traghetto, a Kadikoy, il Kadıköy Balık Pazarı è uno spettacolare mercato ortofrutticolo che offre un vero e proprio mini-tour gastronomico fra chioschi di frutta fresca, con spremute ultravitaminiche, verdura, pesce fresco, salumi, olive, conserve, formaggi, frutta secca e spezie, prelibatezze tipiche di grande qualità a prezzi vantaggiosi, oltre a panetterie, lokantasi (lett. ristorante al fuoco), caffetterie e pasticcerie, come la famosa Şekerci Cafer Erol, una delle migliori di Istanbul, pluripremiata per i suoi Loukoum, gelatine di frutta e fiori, specie alle rose, impilate su grandi vassoi d’argento sostenuti, in vetrina, da teste di moro.
In direzione opposta, costeggiando le rive del Bosforo, quindici minuti a piedi di piacevole passeggiata conducono all’elegante distretto di Üsküdar, ricco di belle residenze di legno colorate, di strade alberate e ville di lusso. Qui Kuzguncuk è un quartiere molto bello e particolare, immerso nel verde, abitato, per svariati secoli e fino agli anni ’50, in maggioranza da ebrei, poi, da armeni ed, infine, greco-ortodossi.
Questa commistione di tradizioni e di culture diverse è ben visibile nella serena convivenza architettonica di chiese, sinagoghe e moschea, costruita nel 1952 nel cortile di una chiesa armena, una a fianco dell’altra.
Ciò che rende speciale Kuzguncuk non è, però, solo la sua posizione nel Bosforo, la sua storia, i suoi abitanti o le stupende dimore aristocratiche, ma la sua vocazione ambientalista, realizzata con il Bostani Kuzguncuk, un orto cittadino sostenuto da un bel progetto a cura dei residenti e che si autofinanzia con i profitti dei raccolti.
Nel corso principale e nelle viuzze laterali si respira un’atmosfera che ricorda certe belle strade di Parigi, piene di caffé e ristorantini all’aperto, dov’è estremamente piacevole attardarsi, sorseggiando un caffè o un çay, tipico the turco.
Tarihi Kuzguncuk Fırını è un forno straordinario che, ogni giorno, sforna prodotti freschi buonissimi, a base di mandorle, pistacchi, nocciole e noci.
Tra queste prelibatezze troviamo la Paskalya çöreği (dal turco: “çörek di pasqua”), un tipico çörek (pane dolce) a forma di treccia lievitata di pasta brioche, ricoperta di glassa di nocciole e mandorle tostate, che si trova nei forni e nelle pasticcerie turche durante tutto l’anno e fa parte anche della tradizione greca col nome di Tsoureki. Una squisita bontà fragrante che, ogni mattina, aspetta di essere gustata con sut e kahve.
I ristoranti sono specializzati in pesce, oltre che in piatti tipici locali.
In particolare, Corvino Kuzguncuk è un piccolo ristorante dal nome italiano e dal design ricercato, fuori contesto in una cultura locale che, invece, propende per uno stile piuttosto sfarzoso. Ottima cucina mediterranea, prodotti freschi di qualità ed eccellenti preparazioni ricche di gusto e di sapore.
Ma attenzione, però: in tutti i ristoranti vigono dei limiti di orario: la cucina chiude alle 22,00.
E se pensate di bere un buon calice di vino su queste deliziose portate, scordatelo. In tutta la zona vige divieto assoluto: şarap yok!
Autore & Credits
Carmen Guerriero
Credit Photo Carmen Guerriero