Riclassificazione della riserva vendemmiale ad esclusione del Prosecco Bio.
Dopo la valutazione dell’andamento dei mercati, dell’entità delle giacenze e dello stato di salute dei vigneti, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di riclassificare le riserve vendemmiali in modo tale che il vino da esse ottenuto non sia più atto a produrre Prosecco.
A fronte di questo e come previsto da leggi regionali di Veneto e Friuli, che trattano il controllo delle vendite e il mantenimento dei prezzi al di sopra di determinati valori, i soci hanno chiesto alla Direzione agroalimentare delle due Regioni, tramite mandato al loro Presidente, di “riclassificare” gli ettolitri della riserva da Prosecco a “vino bianco con o senza indicazione geografica”, ad esclusione solo della componente di riserve vendemmiali destinate a diventare Prosecco biologico.
La riserva vendemmiale è disciplinata dalla legge n.238 del 2016
Tale legge delega alle Regioni la facoltà di autorizzare l’accantonamento fino al 20% del prodotto ottenuto dalla vendemmia in condizioni climatiche estremamente favorevoli e solo per i vini a Denominazione di origine protetta.
Le Regioni decidono dopo consultazioni con le associazioni di categoria su proposta del Consorzio di tutela, allo scopo di permettere ai produttori di disporre di una “riserva” da utilizzare in futuro nel caso in cui i raccolti successivi fossero sotto le aspettative.
Situazione che fortunatamente non si è presentata per il Prosecco Doc nell’ultima stagione.
Infatti, tra gennaio e maggio 2019, gli ettolitri imbottigliati sono stati superiori del 5,5% rispetto all’anno precedente, confermando le aspettative del Consorzio.
“L’andamento climatico degli ultimi mesi” – riferisce il Presidente del Consorzio Stefano Zanette – “ci ha fatto uscire indenni dal pericolo di gelate e la produzione va quindi a soddisfare i 180 quintali per ettaro previsti dal disciplinare.
I pronostici sulla vendemmia 2019 e l’andamento del mercato, dunque, ci hanno indotto a chiedere la riclassificazione a vino bianco ciò che era stato accantonato in via prudenziale”.
La seconda delibera dell’assemblea dei soci del Consorzio Prosecco Doc
E’ stata approvata una misura con l’obiettivo di contrastare nuovamente i rischi di contraffazione e di uso improprio di denominazioni che richiamano l’origine italiana dei prodotti (quello che viene chiamato “italian sounding”).
Pertanto, entro due anni, scatterà l’obbligo per tutti i soci del Consorzio di apporre sulle loro etichette il logo della denominazione Prosecco Doc, fino ad oggi facoltativo.
Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa
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