Un variegato panorama gastronomico
Uno chef tristellato Michelin, Mauro Colagreco del Mirazur di Menton, tre cuochi con due stelle e ben cinque con una stella, questo il Parterre de Rois che ha preso parte a metà giugno scorso all’ottava edizione del Lyon Street Food Festival che ha coinvolto circa 120 tra cuochi e pasticceri, talenti emergenti e artigiani dello street food di varie nazioni e filosofie di cucina: la regione della Nouvelle-Aquitaine con la sua autenticità, diversità e consapevolezza ambientale; l’audacia e l’inventiva della cucina coreana, che aggiunge un tocco esotico; la generosa terra di Spagna e le note speziate e il cibo artigianale del Messico. Inoltre qualche stand di street food italiano -con l’immmancabile pizza- e altri di cucina cinese, giapponese, tailandese, nepalese, vietnamita e di Hong Kong.
Il più grande festival di cucina in Francia -lo scorso anno sono intervenuti quasi 40.000 visitatori- è stato l’evento principale di Lione con quattro giorni di cibo, presentazioni di oltre 200 ricette esclusive, ben 400 laboratori gratuiti, musica, cultura e divertimento con oltre 60 tra spettacoli, concerti e DJ set nei 40.000 m² dell’ex fabbrica Fagor-Brandt.
Se la cucina è l’espressione di una diversità di culture, territori, professioni, l’ambizione del Lyon Street Food Festival è quella di far crescere e onorare la cultura del cibo attraverso degli incontri gastronomici e ha come scopo principale quello di promuovere il territorio francese e la cucina mondiale per condividere e far rivivere questo immenso patrimonio in un momento di festa!
Il Lyon Street Food Festival è la celebrazione di tutte le cucine, l’incontro di tutte le regioni, il desiderio di riunire tutti i pubblici, dalle famiglie alle migliaia di ragazzi e adulti desiderosi di gustare insolite proposte gastronomiche. Unico nel suo genere, è un evento che mette in risalto le influenze culinarie provenienti da tutto il mondo nella città francese leader per la gastronomia offrendo a tutti l’opportunità di scoprire la buona cucina in modo accessibile e facendo vivere un’esperienza di gusto che sia allo stesso tempo autentica e culturale… un vero e proprio stile di vita! L’appuntamento per la nona edizione è dal 26 al 29 giugno 2025.
Terza città di Francia dopo Parigi e Marsiglia -ma seconda se si considera l’agglomerato urbano e suburbano metropolitano con quasi 2.500.000 di abitanti- Lione è considerata la “Capitale mondiale della gastronomia”, titolo che le venne dato nel 1935 dal celebre critico culinario Maurice Edmond Sailland meglio conosciuto con lo pseudonimo di Curnonsky e soprannominato il Principe della Gastronomia.
I lionesi dicono che nella loro città si trova un ristorante in ogni angolo. Non è propriamente così, ma l’offerta è comunque enorme e variegata, ce ne sono oltre 4.000 e di ogni tipo: dai ristoranti raffinati alle Bistronomiee ai bouchon, passando per le cucine del mondo e i fast food per arrivare ai mercati (sì, si mangia anche lì) e alle crêperie.
La fama gourmet di Lione risale all’antichità, quando Lugdunum -l’antico nome di Lione ai tempi della dominazione romana in Gallia- aveva il monopolio del commercio del vino e un cuoco rinomato che si chiamava Septimanus.
Bisogna precisare che Lione si trova nel cuore di una regione in grado di fornire una grande abbondanza e varietàdi prodotti: bovini di razza Charolaise, pollo di Bresse, formaggi di Auvergne, pesci dei laghi alpini, vini Coteaux du Lyonnais e della Drôme, carne della Dombes… Senza dimenticare la vicinanza ai grandi territori del vino: Borgogna, Côtes Rôties e Condrieu, Côtes du Rhône…
La gastronomia di Lione deve molto alle donne, le “Mères lyonnaises”, le Mamme di Lione. All’inizio erano le cuoche delle grandi famiglie borghesi, poi si misero in proprio nel 19° secolo. In questo modo hanno fatto scoprire una cucina semplice ma raffinata.
La Mère Brazier, il famoso buchon creato da Eugénie Brazier -conosciuta come “la madre della cucina francese” e prima cuoca al mondo ad ottenere le tre stelle Michelin nel 1933 per ciascuno dei suoi due ristoranti- accoglie i buongustai sin dal 1921. Paul Bocuse, il più famoso chef del mondo e tra i fondatori della “Nouvelle Cuisine”, ha cominciato come garzone di cucina proprio da lei e da lei imparò i fondamentali di questo duro mestiere.
E a proposito di ristoranti stellati l’Auvergne-Rhône-Alpes è la regione più stellata della Francia con 96 stelle, di cui 19 a Lione e dintorni: Paul Bocuse**, Mathieu Viannay (La Mère Brazier) **, Christophe Roure (Neuvième art)**, Guy Lassausaie* e Christian Têtedoie* sono tra gli chef più celebri così come Georges Blanc*** a Vonnas, Patrick Henriroux (la Pyramide) a Vienne**, Pierre Troisgros*** a Roanne e Yannick Alleno*** a Courchevel, chef rinomati a livello internazionale che hanno contribuito alla fama della cucina di Lione e dell’intera nazione.
Giovani e talentuosi chef dalla grande inventiva raccolgono il testimone: Jérémy Galvan*, Gaëtan Gentil (Prairial)*, Terrasses de Lyon*, Les Loges*, Takao Tanako**.
Paul Bocuse è stata la figura di spicco nonché ambasciatore di Lione nel mondo. Eletto “Cuisinier du Siècle” e “pape de la cuisine” da Gault & Millau, ha avuto 3 stelle Michelin per oltre 50 anni di seguito! Ha saputo ispirare il desiderio di trasmissione del sapere soprattutto con la creazione dell’Institut Paul Bocuse e il concorso mondiale di cucina del Bocuse d’Or che si svolge ogni anno a Lione durante il SIRHA.
Ad un gradino più in basso dei ristoranti fine dining si trovano le Bistronomie, crasi tra le parole bistrot e gastronomia. Nei ristoranti bistronomici i cuochi reinterpretano i piatti classici in modo creativo, realizzandoli con prodotti di qualità e stagionali: la cucina è più semplice, meno raffinata che in un ristorante stellato e molto più conveniente e l’atmosfera più rilassata.
Se invece si vuole vivere l’atmosfera dell’autentica cucina “lyonnais” è d’obbligo andare in uno dei tanti “bouchons”, le tipiche e deliziose trattorie cittadine che propongono piatti della tradizione realizzati con frattaglie, quinto quarto e carni meno nobili a costi piuttosto contenuti. Sono piatti dai sapori decisi: quenelles -gnocchi di luccio-, fegatini, andouillette -le salsicce a base di intestino di maiale-, rillettes di guancia di maiale, trippa, cervelle de canut -formaggio fresco aromatizzato con scalogno, aglio e vino rosso-…da gustare, dicono i lionesi, rigorosamente in abbinamento con Beaujolais bianco o rosso a seconda del piatto.
Per evitare le cosiddette “trappole per i turisti” bisogna cercare il marchio di qualità “Bouchon Lyonnais”, creato dalla Camera di Commercio e Industria di Lione in collaborazione con Lyon Tourism e i “bouchons” di Lione. All’interno dei locali si troveranno tovaglie a quadretti bianchi e rossi, mobili in legno, tavoli ravvicinati per favorire la convivialità, pentole di rame appese alle pareti, vecchi manifesti e, naturalmente, i rumori e gli odori della cucina che fanno venire l’acquolina in bocca!
Lione, dicevamo, ha anche i mercati e il più famoso è “Le Halles de Lyon Paul Bocuse” in onore del cuoco simbolo della cucina francese nel mondo ed emblema dell’eccellenza gastronomica locale e nazionale.
È composto da 56 stand che difendono la memoria del gusto delle regioni francesi e non solo: si possono trovare i più ricercati salumi, carni, pesci, crostacei e formaggi, i migliori vini e l’alta pasticceria, tutto si può acquistare e consumare all’interno dei 13.500 metri quadrati su tre livelli. È un luogo straordinario, un piccolo paradiso gastronomico…dove ci si sente come un bambino in un enorme negozio di giocattoli!
Un mercato coperto unico nel suo genere dove batte il cuore gourmet di una città che ha fatto del buono e del bello la fucina della sua cultura, della sua storia e del suo futuro.
Info
Paolo Alciati & Enza D’Amato
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