Coronavirus e consumi: il lockdown spinge i consumi del riso italiano, +74.000 tonnellate vendute
Queste lunghe settimane di lockdown hanno inevitabilmente e imprevedibilmente cambiato i consumi degli Italiani: tra panificatori che hanno fatto razzia di lievito di birra nei supermercati e fedelissimi della ristorazione che hanno dovuto ripiegare sul servizio a domicilio, le nostre abitudini di consumo hanno preso delle direzioni spesso inaspettate.
Così, il lockdown e la crisi del Coronavirus hanno per esempio portato a un significativo aumento del consumo del riso italiano, con un +74.000 tonnellate vendute dai produttori agricoli nel trimestre febbraio-aprile rispetto allo stesso periodo nello scorso anno.
I dati arrivano direttamente dall’Ente Nazionale Risi, il cui presidente Paolo Carrà commenta i dati, spiegando che “il mercato del riso di questi ultimi mesi è stato segnato dalla situazione in maniera inaspettata, con motivazioni certamente legate alla pandemia Covid-19“.
Le maggiori vendite sono dovute ad un aumento della domanda da parte del consumatore e a una consistente diminuzione di importazioni dal Sud Est asiatico. Le maggiori vendite hanno riguardato risi da contorno e da parboiled e le varietà classiche quali Carnaroli, Arborio, Roma e Baldo. In calo, invece, le vendite di risi tondi tipici per il sushi”.
Certamente, da questo punto di vista, la chiusura dei ristoranti ha comportato una flessione delle vendite di alcuni tipi di riso, ma è altrettanto vero che probabilmente gli Italiani, costretti per molte settimane in casa, hanno riscoperto il piacere di cucinare piatti tipici: lunghe preparazioni, prodotti di panificazione, dolci e anche risotti, ricette che da sempre fanno parte della nostra tradizione culinaria.
“Questo momento può essere strategico per il mercato risicolo italiano di qualità”, commenta Gabriele Conte, coproprietari del brand di eccellenza nel riso italiano gli Aironi. “Il mercato, da sempre dominato da importatori stranieri, ha oggi la possibilità di dimostrare il valore del riso italiano e di una tradizione agricola fortemente legata al territorio del Nord Italia. In questo momento molti player italiani del settore riso stanno aumentando le vendite, e non bisogna perdere la possibilità di dimostrare al consumatore quanto il nostro prodotto possa essere competitivo in termini di prezzo ma soprattutto di qualità: quella che stiamo vivendo è una sfida epocale, e siamo certi che l’immagine del nostro riso abbia la possibilità di uscire da questa crisi portandosi dietro un valore aggiunto”.
Redazione Centrale TdG