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Il turismo religioso in calabria

14 Gennaio 2014 by Jimmy Pessina

La valorizzazione del territorio è ormai un tema diffuso e innovativo, necessario e strategico per lo sviluppo soprattutto delle zone collinari e di montagna. L’integrazione di tutte le potenzialità di un territorio, infatti, si rivela sempre più la strada in grado di compiere nel concreto quella valorizzazione che troppo spesso rimane solo sulla carta.
La Calabria, sta vedendo in questi ultimi anni una grossa evoluzione in termini di gestione generale del territorio che trova il suo fondamento soprattutto in un cambiamento di mentalità, in un’apertura a nuove opportunità e alla riscoperta di energie sommerse che dimostrano sempre più strategiche e inaspettate.
Ecco, quindi che affiancare all’eccellenza di questo territorio (agrumi, olivi ortaggi e bestiame), il recupero di tradizioni enogastronomiche, una natura preziosa e incontaminata e un patrimonio culturale di assoluta rilevanza, è quanto mai innovativo e necessario.
La Calabria è indubbiamente una Regione ricca di beni culturali fra cui i celebri castelli, soprattutto le chiese e i santuari. Il territorio, ampio e solare, presidiato, infatti, da una fitta rete di edifici sacri perlopiù risalenti al Medioevo, che si innestano con fascino nei piccoli centri storici o direttamente nell’ambiente marino e montano. E’ sorprendente, infatti, questo patrimonio, per numero e per qualità, ma per troppo tempo è rimasto nascosto all’attenzione generale dalla benda della monocoltura e dell’aprossimativismo. In questi anni, però, molto sta cambiando, per effetto proprio di una diffusa campagna di restauri che ha interessato decine di edifici restituiti all’antico splendore e incrementati da nuovi scoprimenti e studi. Si sono realmente accesi i riflettori su questo patrimonio diffuso, sollecitando anche l’orgoglio di intere comunità attorno alle proprie chiese in una riscoperta delle radici storiche e culturali.
Quanto è emerso all’inaugurazione di Aurea – Borsa del Turismo Religioso e delle Aree Protette, svoltasi dal 23 al 27 ottobre a Paola. C’è nel territorio ampio e aperto della Calabria, molto più da vedere di ciò che comunemente si crede. Le possibilità di incontrare dei percorsi artistici, sebbene non chiaramente definiti, è la più stimolante tra le scommesse per chiunque ami l’arte o semplicemente apprezzi la scoperta. L’esistenza di molte pitture murali su questo territorio così in perfetta armonia con la natura è insieme, un dato poco conosciuto e un fatto così in sintonia con l’ambiente e la cultura da essere assolutamente parte dell’esperienza di ognuno. Il tema non è solo interessante ma vario e sfaccettato, di fatto, non si tratta esclusivamente di una serie di soggetti ascrivibili a una scuola locale, ma di una buona quantità di autori di varia provenienza che in epoche diverse hanno portato il proprio contributo personale in quanto a scelte formali e tecniche. L’aspetto comune a tutti questi soggetti è il luogo, cioè la chiesa, che è fulcro, cuore della comunità e definitivamente il luogo dell’arte. La conoscenza delle tradizioni religiose popolari affonda le sue radici in quella di un popolo, degli aspetti della sua vita e dei valori morali in cui hanno creduto le generazioni passate. Riti e devozioni popolari, ai quali spesso si attribuisce valore per il solo ripetere periodicamente i sentimenti e i gesti della religiosità di una comunità, sono da considerare parte essenziale del patrimonio culturale della stessa. Le tradizioni religiose legate alle chiese locali, alle solennità liturgiche, ai culti diffusi, diversi da paese a paese, ma anche comuni a molti, costituiscono non solo memoria di eventi e culti trascorsi, ma anche espressione di una fede che è vissuta nel presente con intensità pari al passato. Ora andiamo alla scoperta di questi inestimabili tesori, iniziando dal Santuario di San Francesco d Paola. E’ sicuramente il luogo più visitato della città e non solo. Si trova al di fuori del centro abitato tutt’intorno al luogo in cui San Francesco si ritirò per cinque anni in preghiera, fra il 1430 e il 1935. Il grande complesso nasce nel Rinascimento e si è sviluppato nella successiva età barocca (la chiesa e il chiostro appartengono ai secoli XV e XVII). Eretta nella metà del XV secolo inglobando nella navata destra una preesistente cappella. La Basilica di San Francesco è dedicata a Santa Maria degli Angeli. Nel 1555 subì un’importate saccheggio e fu ristrutturata successivamente tra il XVI e il XVII secolo. La chiesa rispetta l’uso dei monasteri conventuali calabresi quattrocenteschi, che mostrano due navate di diversa larghezza. In quella maggiore sono visibili gli archi e le volte ogivali della costruzione originaria. Sulla parete absidale, un affresco del ‘400 raffigura la Madonna degli Angeli. Alla destra dell’abside si accede al chiostro quattrocentesco con volte a e alla crociera, e da questo convento e alla biblioteca, entrambi notevoli. A lato la nuova e avveniristica chiesa: stupenda. Imponente e austera l’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, situata nel centro storico del paese è fra i più grandi edifici religiosi della Calabria, grazie all’imponenza dell’intero complesso badiale, ed è considerato, insieme al Santuario di San Francesco di Paola, il più importante edificio religioso della Provincia di Cosenza. Le origini dell’Abbazia Florense, racchiudono una storia ricca di avvenimenti e coincidenze, situazioni tali che hanno portato Gioacchino da Fiore, solo in seguito ad un lungo viaggio, alla realizzazione del complesso monastico. Sempre a San Giovanni in Fiore, la gioielleria Spadafora, realizza gioielli in perfetta armonia e nel rispetto del pensiero religioso dell’Abate Profeta Gioacchino da Fiore, apprezzate anche dal Vaticano, in particolar modo da S.S. Giovanni Paolo II. A Pizzo Calabro, affacciato sul mare il Castello Aragonese, famoso per essere stato il teatro della fucilazione di Gioacchino Murat, il 13 ottobre 1815. Poco fuori dell’abitato, proprio sulla riva del mare, si trova la particolarissima chiesa Piedigrotta, un ambiente ricavato da un blocco di tufo scavato all’interno.
La tradizione fa risalire l’origine della chiesetta alla fine del’600, quando avvenne il naufragio di un veliero al largo di Pizzo. Il capitano, nell’imminenza della tragedia, radunò l’equipaggio in preghiera intorno a un quadro della Madonna, facendo il voto di erigere una chiesa qualora fossero stati tratti in salvo. Col tempo, il luogo divenne meta di pellegrinaggi, accanto venne costruito un romitorio e di una piccola torre, dove si trovava la campana di bordo, datata 1632, ormai scomparsa. Il quadro originale della Madonna è custodito nella chiesa del convento dei Minimi di Pizzo Calabro. La chiesetta di Piedigrotta tra mito e leggenda, è un mix perfetto di arte, religione e cultura, che ha permesso di rendere “A Modonneja” uno dei luoghi più belli e amati in tutto il mondo. A Stilo, sulle pendici del Mote Consolino, si trova la Cattolica, il più illustre e prezioso monumento arc
hitettonico bizantino calabrese, la cui costruzione risale al X secolo. Voluto da Ruggero il Normanno, costruito in laterizi, ancora in perfetto stato di conservazione, il tempietto ha pianta quadrata ed è sovrastato da cinque cupole a tamburo ricoperte di tegole con finestrelle monofore laterali, bifore sul tamburo e la centrale più alta delle altre. All’interno, dal pavimento a quadretti rosso-cretacei, s’innalzano quattro colonne di differenti marmi, due in cipollino, una in lumense e una in granito, che sorreggono le volte del soffitto. Resti sbiaditi di affreschi sulle pareti e sulla volta a botte dell’abside centrale, accrescono il fascino della costruzione. A Reggio Calabria, la visita a Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale che ospita i Bronzi di Riace, è possibile vedere dal vivo i restauratori nel loro delicato e complesso intervento. A Reggio Calabria, nel centro della città, accanto ai resti del Castello, consistente in due poderose torri cilindriche e un tratto della cortina muraria di epoca aragonese (XV secolo) si trova il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta. L’attuale edificio è stato costruito in seguito al terremoto del1908, che aveva provocato gravi lesioni alla facciata e al campanile. Della struttura dell’edificio originario, di epoca normanna non è rimasto nulla. All’interno si conservano importanti e preziose testimonianze della storia del Duomo come la cappella del Sacramento. Scampata ai terremoti del 1783 e del 1908, fu rimontata nell’attuale Duomo, restaurato in seguito agli eventi bellici del 1943 e riaperta al pubblico nel 1965. Da non perdere una visita anche al Museo Arcivescovile, dove si possono ammirare tutta la storia del Duomo, dai paramenti agli oggetti sacri, compreso i magnifici pontificali. Accanto al Castello si trova anche la chiesa degli Ottimati, dedicata a Santa Maria Annunziata, voluta da Ferdinando IV di Borbone. Queste sono solo alcune delle meravigliose e stupende chiese della Calabria. La presenza al workshop di Aurea, dei moltissimi operatori italiani e stranieri dà la dimensione del settore in grande espansione e interesse internazionale.
Testo e foto di Jimmy Pessina
04 Dicembre 2013

Filed Under: Appunti Tagged With: italia

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