Vigneti storici ed eroici, finalmente il decreto a tutela anche
della Costiera Amalfitana vitivinicola.
Atteso da tempo, finalmente, alcuni giorni fa, è stato emanato il decreto per la salvaguardia dei vigneti “storici”, quelli con almeno 60 anni, ed “eroici”, quelli ubicati su terreni con una pendenza superiore al 30%, in territori dall’altitudine superiore ai 500 metri, distesi su filari di terrazzamenti a ridosso di versanti costieri impervi.
Il decreto nasce dal “Testo unico del vino”, la legge 238, approvata il 12 dicembre 2016 dal Parlamento, “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino” che, all’articolo 7 , statuisce il riconoscimento e la salvaguardia dei vigneti eroici o storici: “Lo Stato promuove interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei vigneti delle aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale, denominati vigneti eroici o storici“, dando il mandato al Ministro per le Politiche agricole di individuarli e definire gli interventi finanziabili.
Un grande riconoscimento che si traduce in una speciale tutela per tutti quei vigneti italiani che, dalle Cinque Terre, alla penisola sorrentina ed alla Costiera amalfitana, a Pomaretto e alla Val Susa, a Carema e alla Valtellina, all’Alto Adige e al Friuli, alla Val d’Aosta, si distendono in particolari aree geografiche “soggette a rischio di dissesto idrogeologico o dove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, in zone di particolare pregio paesaggistico e ambientale, nonché i vigneti situati nelle piccole isole” che, pertanto, sono denominati, “vigneti eroici o storici“.
La Costiera Amalfitana: Patrimonio Unesco
Rientrano nella dicitura anche i vigneti storici nelle aree iscritte nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, quelli che afferiscono a territori che hanno ottenuto il riconoscimento di eccezionale valore universale dall’Unesco e quelli che ricadono in aree tutelate dalle leggi regionali o individuate dai piani paesaggistici per la tutela di specifici territori vitivinicoli, come la Costiera Amalfitana, spettacolare sperone roccioso della Campania, tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno, che, dal 1997, è stata inserita dall’Unesco nella World Heritage List.
Tra lingue di terra strappate alla natura, piccoli borghi incastonati come gioielli tra le colline ed il mare, muretti a secco, chiesette immacolate, murales colorati ed una vegetazione ora straripante, ora brulla, a tratti, arsa dal sole a picco, si dipana, come un gomitolo, la Costa più famosa del mondo.
Qui la viticoltura eroica è esempio virtuoso di come l’uomo sia riuscito con la propria tenacia ed il proprio lavoro a realizzare piccoli miracoli di viticoltura eroica, districandosi tra i tradizionali vitigni campani, come i rossi Aglianico e Piedirosso ed i vitigni autoctoni, come la Biancazita, il precoce Fenile e il tardivo Ripoli, l’aromatica Ginestra e la speziata Pepella (a bacca bianca) ed il Tintore (a bacca rossa), varietà tipica di Tramonti.
Creata nel 1995, l’areale della Doc Costa d’Amalfi, abbraccia i comuni di
- Amalfi
- Atrani
- Cetara
- Conca dei Marini
- Furore
- Maiori
- Minori
- Positano
- Praiano
- Ravello
- Scala
- Tramonti
- Vietri
con le tre sottozone di Furore (Amalfi, Conca dei Marini, Furore e Praiano), Ravello (Atrani, Minori, Ravello e Scala) e Tramonti (Maiori e Tramonti ).
Forti di un clima temperato, del vento salmastro e del terreno ora calcareo, ora vulcanico, la Costiera gode di un’ecosistema straordinario per l’allevamento della vite, a garanzia di una produzione di uve sane e di vini di ottima qualità, con acidità, mineralità e sapidità molto marcate.
Oltre alle aziende storiche, negli ultimi anni sorgono sempre più spesso piccole realtà di nicchia grazie alle nuove generazioni, forti del loro dinamismo e del know-how acquisito all’estero o all’Università.
Nel piccolo borgo di Raito, a pochi chilometri da Vietri sul Mare, in provincia di Salerno, Patrizia Malanga, oggi titolare de Le Vigne di Raito, azienda vitivinicola biologica, dal 2001 ha colto una sfida ambiziosa, impiantando un vigneto su un terreno semi-abbandonato di oltre 2 ettari, in una zona particolarmente vocàta, chiamata anticamente “San Vito ad Torcle” (dal latino, “torculum” torchio) e produrre vino di qualità, come il Costa d’Amalfi Rosso RAGIS, blend di Aglianico e Piedirosso, 12 mesi in tonneau di rovere francese da 500 litri ed il rosato VITAMENIA, Aglianico 60% Piedirosso 40%, fermo e secco, fresco e sapido, piacevolezza di frutta rossa di lampone, melograno ed agrumi.
Proseguendo in direzione Amalfi, la strada che si inerpica verso i declivi montuosi dei Monti Lattari offre scenari diversi, tra imponenti castagni e colline punteggiate di vigneti a macchia di leopardo.
Qui, a Tramonti, Tenuta San Francesco è l’azienda di proprietà della famiglia Bove che, dal 2004, estende i suoi vigneti di dieci ettari vitati su terreni terrazzati in forte pendenza tra i 300 e i 700 metri di altezza, di difficile lavorazione meccanica e lavoro prevalentemente manuale, con l’antico metodo di coltivazione della vite, la “tramontina”, particolare tipo di pergola a piede franco, visto che la fillossera qui non ha mai attecchito.
Il nome dell’azienda deriva da San Francesco, Santo venerato dai monaci del convento a Tramonti e divenuto anche il Santo Patrono dei viticoltori. A farla da padrone è il Tintore, vitigno autoctono a bacca rossa, espresso in purezza in “È Iss”, Tintore Prephilloxera Igt, acciaio e breve passaggio in legno, dal bel colore rubino, note balsamiche e rimandi speziati di bacche di ginepro, pepe nero, morbido e setoso.
Il Costa d’Amalfi Tramonti Bianco DOC “Per Eva” è un blend complesso ed elegante di falanghina, ginestra e pepella, fermentazione e maturazione in acciaio, fresca mineralità per tanta frutta e fiori bianchi.
Ritornando verso il mare, la costa tortuosa, tra strapiombi e grotte conduce verso il famoso Fiordo di Furore, strepitoso palcoscenico naturale testimone di film di successo internazionale e di rituali tradizionali di pesca ancestrali, come quella dei totani, oltre il quale, insistono i vigneti eroici di Marisa Cuomo, azienda vitivinicola di Andrea Ferraioli, ultimo erede di un’antica famiglia di vinificatori locali e della moglie Marisa Cuomo, che dal 1980 produce vini d’eccellenza, come il Costa d’Amalfi doc Furore Bianco “Fiorduva”, blend di uve di Fenile, Ripoli e Ginestra, naso di fiori e frutta gialla, albicocca e cedro, ginestra e note balsamiche della tipica macchia mediterranea, come rosmarino e timo, dall’elegante finale minerale e iodato.
Autore & Credits
Carmen Guerriero
Credit Photo Carmen Guerriero