“Come si può governare un paese che ha 246 varietà differenti di formaggio?”, si chiedeva sconsolato il generale Charles De Gaulle. Eppure, la République Française, quasi 67 milioni di abitanti a dividersi 675 mila km quadrati, latticini a parte è riuscita a diventare la terza potenza economica europea, anzi la seconda, visto che la Gran Bretagna ha scelto di fare da sé. Geopolitica a parte, il paese de “La Marsellaise” resta una delle mete turistiche più amate dagli italiani, malgrado uno storico rapporto giocato su reciproche fasi alterne di simpatia. Qualche cifra? Secondo alcuni dati ufficiali, la Francia è la prima destinazione turistica al mondo, con 85 milioni di visitatori ogni anno (di cui 7 rappresentati da italiani), e grazie a 43 miliardi di euro – il 7% dell’intero Pil – conquista il quarto posto per fatturato. Tutto questo, si potrebbe obiettare, prima della drammatica sequenza di attentati che ha insanguinato tutta la Francia, ma non è così: dopo un primo calo fisiologico sull’onda emotiva, il turismo ha ripreso quota, confortato da un aumento della sicurezza che punta a preservare e garantire i siti turistici.
Ed è proprio la valorizzazione di questo immenso patrimonio storico e naturale, fatto di città dal fascino intramontabile come Parigi, ciò che si propongono un pool di enti turistici protagonisti di un tour che ha portato in terra italiana un mare di occasioni diverse per visitare ogni angolo di Francia e ammettere che il grande Victor Hugo aveva ragione, quando scriveva “Senza la Francia, il mondo sarebbe un po’ più solo”.
Certi di colpire nel segno, abbiamo voluto organizzare un piccolo viaggio a puntate, che saranno pubblicate con frequenza settimanale, interamente dedicato alla Francia. Si inizia con un’infarinatura generale, giusto per farci un po’ il gusto.
Atout France
Per quest’anno “Atout France”, agenzia nazionale di sviluppo turistico, ha messo insieme 17 buone ragioni per visitare la Francia, pubblicate anche sul nuovo magazine “Rendez-vous en France” scegliendo un unico filo conduttore: la Luce. Quel che serve per ridare la visibilità che merita ad un paese che sta pagando un prezzo altissimo nella lotta al terrorismo internazionale, ma anche una Luce che sappia valorizzare un patrimonio fatto di città straordinarie come Parigi, culla di musei, gastronomia, moda e shopping.
Sarà la Luce a illuminare i giardini della Costa Azzurra (nella foto a fianco, Place Massena a Nizza) e la Valle della Loira, o gli eventi di Marsiglia, capitale dello sport 2017, Nantes e “Les Machine de l’Île”, il parco ispirato ai viaggi di Jules Verne aperto di recente al posto di un antico cantiere navale, il nuovo museo del cinema di Saint-Tropez e quelli dedicati al Marchese de Sade e ad Albert Camus. In mezzo eventi, rassegne, festival e occasioni di festa che coinvolgono ogni angolo di Francia, passando da estremi che significano una fantasia inarrestabile: le avventure spaziali e spirituali dell’Occitania e gli antichi villaggi arroccati del Louberon, le spiagge giardino di Juan-Les-Pins e la neve de Les 2 Alpes, l’apertura del “Musée Yves Saint-Laurent” e quella di due grandi e storici alberghi parigini come l’Hotel de Crillon e l’Hotel Lutetia.
Centre des Monuments Nationaux
Una rete che raccoglie 100 fra i più suggestivi siti turistici francesi, di cui 35 iscritti nell’elenco dei Patrimoni Unesco: roba che ogni anno mette insieme 8,5 milioni di visitatori ospitando oltre 400 eventi diversi. Dall’abbazia di Mont-Saint Michel, che ogni giorno con l’alta marea diventa un’isola, all’Arc de Triomphe (nella foto qui sotto),la monumentale celebrazione della vittoria di Austerlitz voluta da Napoleone, che oggi segna l’inizio degli sfavillanti Champs Élysées, nel cuore di Parigi.
Tanti gli eventi in programma per il 2017, a cominciare dalla rinascita del castello di Azay-le-Rideau, uno dei vanti del circuito della Loira, che sembra nascere direttamente dalle acque dell’Indre. Sottoposto ad un imponente restauro, il castello rinascimentale si presenta come un’esperienza del tutto nuova grazie alla maggiore valorizzazione delle collezioni e ad un percorso di visita che include gli ambienti in cui vivevano i Marchesi di Biencourt. Lo stesso vale per la Conciergerie, storico palazzo parigino sull’Île de la Cité, per oltre quattro secoli residenza dei re di Francia, che lo scorso dicembre ha varato visite interattive attraverso i tablet, per interagire con le collezioni e creare il proprio percorso “taylor made”. Ancora il Panthéon, l’imponente chiesa nel cuore del V arrondissement, meglio conosciuto come “Quartiere Latino”, dove riposano con ogni onore personaggi come Voltaire, Marat, Rousseau, Zola, Dumas, Victor Hugo e Marie Curie, quest’ultima protagonista quest’anno delle celebrazioni per il 150esimo anniversario della nascita, e a cui il Panthéon dedica una retrospettiva che ripercorre il lavoro e la vita della grande scienziata di origini polacche premiata nel 1903 con il Nobel.
Flyprovence
Dalla riva sinistra del Rodano al Mediterraneo, in quella fetta di Francia conosciuta come Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Posti al profumo di lavanda e amati da poeti, scrittori e artisti di ogni epoca, a cominciare da Dante Alighieri, che la cita nella “Divina Commedia”. Facile capire il perché: nel giro di pochissimi km si passa dal mare alla montagna, da città come Marsiglia, passata da centro portuale un po’ triste a effervescente capitale europea della cultura e dello sport, o ancora Aix-en-Provence, la città delle mille fontane e di cinque vini Doc, dove Paul Cézanne scelse di ritirarsi con moglie, figlio e pennelli, in cerca di pace. Per finire il breve elenco con Arles (foto in alto)resa celebre da vestigia romane protette dall’Unesco e dalla presenza di Vincent Van Gogh, il pittore olandese che visse per oltre un anno in una stanzetta affacciata su place Lamartine.
Occitania
Ultima nata fra le regioni francesi, istituita nel 2016 accorpando Linguadoca, Rossiglione e Midi-Pirenei, è composta da tredici dipartimenti e oltre 4.500 comuni, con Tolosa (foto a sinistra) come capoluogo. Una regione che trasuda storia e tradizioni, quest’anno animata da un fitto calendario di mostre e retrospettive ospitate nei dipartimenti di Aveyron, Gard e Gers, ma anche di programmi per la valorizzazione dei vini, protagonisti di una vera rinascita che ha portato ad un aumento della qualità dei vini, ormai apprezzati ovunque. È proprio in questa zona che è prodotto il 40% dei vini f
rancesi, con 2.500 kmq di terreno destinato a viticoltura. Dall’austero ed elegante “Malbec” di Cahors, nel Lot, a nord della regione, fino ad arrivare al Roussilion, nel sud, quasi al confine con la Spagna, dove nascono rossi come il Syrah e bianchi intensi, come il Grenache Gris.
Alsazia
Una regione cerniera, proprio al confine con la Germania, a cui appartenne più volte per essere poi riconsegnata alla Francia in un tira e molla lungo secoli, che oggi è diventata il simbolo della riconciliazione fra i popoli grazie alla presenza di una quindicina di istituzioni e organismi europei. D’obbligo iniziare da Strasburgo (foto in alto), il capoluogo, “la città delle strade” traducendo dal tedesco, sede permanente del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa, e con un centro cittadino rappresentato dalla “Grande Île”, inserita nell’elenco dei Patrimoni tutelati dall’Unesco. Quindi Colmar, salendo sul massiccio dei Vosgi, la città delle due anime, francese e tedesca, ma anche quella di Frédéric Auguste Bartholdi, l’autore della Statua della Libertà, diventata simbolo di New York. Capitale dei vini alsaziani, sospesa fra arte e storia visibili nel tradizionale quartiere della “Petite Venise” e nel “Musée d’Unterlinden”, dov’è conservata la preziosa “Pala d’Altare di Issenheim”, la più importante opera del pittore tedesco Mathias Grünewald. Una delle patrie del vino francese, si diceva, da degustare lungo la “Rue de Vins”: 200 km leggendari per scoprire le infinite varianti dei sette vitigni alsaziani fra colline, paesini e castelli che ospitano sentieri viticoli, winstub e cantine. Chi ama il bello, oltre al buono, si appunti che a coronare il viaggio non dovrebbero mancare una notte a “Ville Lalique”, la splendida magione di Wingen-Sur-Moder voluta nel 1920 dal maestro vetraio René Lalique, oggi trasformata in un prestigioso hotel della catena “Relais & Cahteaux”, e una al “5 Terres Hotel & Spa”, elegante “hotel signature” di Barr, nato da un antico Bürgerstube molto amato dalla borghesia locale. Fra le iniziative di quest’anno, la mostra dedicata a Marcel Marceau, il grande mimo inventore del “moonwalk”, il passo poi adottato da Michael Jackson.
Mulhouse
Popolosa città dell’Alto Reno resa celebre da una sanguinosa battaglia fra le legioni di Giulio Cesare e Ariovisto, condottiero germanico, per la conquista della Gallia. Fra le novità più recenti il “Parc du Petit Prince”, parco a tema inaugurato nel 2014 su 24 ettari di natura e interamente dedicato all’eroe nato dalla penna di Antione de Saint Exupéry che proprio quest’anno si arricchisce di tre nuove attrazioni. Ma a Mulhouse per l’estate 2017 non c’è che l’imbarazzo della scelta: dall’affascinante “Museo dei Tessuti Stampati” alle novità del “Parco Zoologico e Botanico”, per arrivare ai piaceri della gola con “Il Cortile” ristorante stellato guidato da Stefano D’Onghia, chef pugliese interprete di un menù mediterraneo-transalpino. Ma è Mulhouse stessa ad essere un’attrazione da scoprire, a cominciare dai suoi quartieri più emblematici (Le Rebberg, Place de la Réunion e il quartiere degli affari), per poi via via assistere alla nascita di una Peugeot 2008 nello stabilimento del gruppo PSA di Mulhouse, lasciarsi portare dal Tram-Treno alla scoperta del Grand Cru, visitare la cappella voluta da Le Corbusier o uno dei tanti musei cittadini, la “Cité de l’Automobile”, le “Musée EDF-Electropolis” e la “Cité du Train”.
Paolo Alciati