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Nascetta O Nas-cetta?

31 Luglio 2014 by Erika Mantovan

C’era una volta Novello, piccolo Comune non distante da Alba la cui fama e prestigio si dovevano attribuire alla forte vocazione vinicola per la produzione di vini rossi a base di uve Nebbiolo… 
 
Oggi, questo piccolo Comune è culla di una DOC che ha tutte le carte in regola per diventare in un futuro non troppo lontano, il Re dei Bianchi delle Langhe, da poco diventate uno dei 50 siti italiani Patrimonio Unesco. Se fino a ieri Novello era una delle 10 zone del Barolo, oggi, grazie alla nascita dell’Associazione Produttori di Nas-cetta del Comune di Novello che racchiude ben 8 aziende vinicole, si può parlare di rinascita e riscoperta di una storica cultivar dalle radici profonde.
Data da tenere a mente per questo vitigno è il 4 luglio 2014, quando, nel castello di Novello, la neonata Associazione dei Produttori ha incentrato uno dei primo convegni sulla storia, le caratteristiche e le prospettive del vitigno Nascetta nel futuro, dando inizio a una nuova vita per questa varietà semiaromatica tutta piemontese.
 
 
ANASCETTA, NASCETTA O NAS-CETTA? – L’ORIGINE DEL NOME
 
La storia di questo vitigno incomincia nel 1800, con menzioni nei documenti comunali sulla coltivazione di Alba e Mondovì. Già all’epoca era noto per la sua bontà, utilizzato principalmente come uva dettaglio. Più tardi, nel 1877, i primi riscontri sull’origine del nome si hanno quando lo studioso Giuseppe dei Conti di Rovasendalo definisce il vitigno “Anascetta“, «un’uva delicatissima e vino squisito», all’interno del suo “Saggio di un’ampelografia universale”, conservato ancora oggi presso la biblioteca del Dipartimento di Colture arboree dell’ Università di Torino.
Anche l’ampelografo Lorenzo Fantini nel 1895 indica l’Anascetta come un’uva che vanta “finezza uguale al Moscato” e sarà il collega Giovanni Gagna a coniarne il nome odierno, “da impiegare insieme al Moscato bianco e alla Favorita”. Arrivando ai giorni nostri, il merito della riscoperta di questo vitigno non spetta più ai teorici, ma ai produttori. Elvio Cogno e Savio Daniele della Cantina Le Strette, negli anni ’90, dopo aver assaggiato una vinificazione contadina di Nascetta ne percepiscono hanno percepito la qualità e l’importante struttura, dando il via ai primi, timidi tentativi di vinificazione in purezza. Gli studi successivi della Dottoressa Anna Schneider, infine, hanno confermato l’origine autoctona della cultivar imparentata con il Grò blanc, un vitigno tipico della Val di Susa.
Dalla stratificata storia della Nascetta e le sue successive riscoperte, si comprende bene come questa varietà meritasse di esser studiata approfonditamente per determinarne l’unicità e ottenere un inquadramento legislativo preciso, pronto ad individuare una “sottozona” e uno specifico disciplinare di produzione. Nel 2002 la Nascetta entra a far parte della DOC Langhe e nel 2010 si ottiene il riconoscimento della DOC Langhe “Nas-cetta” del Comune di Novello, la cui produzione è autorizzata nel solo Comune utilizzando uve Nascetta al 100%.
 
NOVELLO: 1 COMUNE X 1 VITIGNO
 
In Francia, nei primi anni del secolo scorso, già si parlava della qualità delle Nascetta. Sembra addirittura che fosse quotata quasi come il Barolo: 2 lire e mezzo. L’unicità del vitigno e la qualità dei terreni di Novello si individuano anche grazie al profilo tecnico analizzando i dati raccolti negli anni dal Prof. Arnulfo, il quale, per coincidenze cosmiche o destino, è stato l’insegnante di molti degli allora giovani produttori e ambasciatori della Nascetta.
Le analisi dimostrano come il Comune di Novello si trovi in una posizione vantaggiosa per questa varietà dal germogliamento tardivo e molto fogliosa, grazie alle favorevoli esposizioni delle vigne a sud-ovest e a sud-est. Gli elevati livelli di alcol potenziale registrati in cinque annate differenti sono uno degli elementi che definiscono la Nascetta come un vino molto longevo. La stabilità dell’acido malico e dell’acido tartarico, durante i processi di vinificazione, sono ulteriore prova della capacità del vino di conservarsi nel tempo, anche nella versione con uve passite.
Dal punto di vista geologico, i dati estrapolati dagli studi di Oreste Cavallo mostrano che le marne di Sant’ Agata, formatesi dopo la collisione tra Africa ed Europa, le ritroviamo oggi sulla sponda destra di Alba e nelle Langhe. La conformazione del terreno del Comune di Novello, conferisce all’ uva una struttura complessa e ricca di sali.
Il suolo calcareo-argilloso dona al vino un gusto sapido e persistente con una acidità importante ma mai invadente.
All’olfatto, le uve Nascetta sono state definite semiaromatiche grazie al contributo delle ricerche condotte dalla Dottoressa Maria Carla Cravero dell’Istituto sperimentale per l’Enologia di Asti. Da un confronto fatto sui vini prodotti nel Comune di Novello e nel Comune di Trezzo Tinella, si sono riscontrati livelli di terpeni liberi e di norisoprenoidi glicosilati maggiori nei campioni prodotti nel Comune nativo della Nascetta. Nello specifico il terpeno linalolo, presente nelle bucce, è quello responsabile della definizione del profilo aromatico che contraddistingue l’uva moscato.
L’ulteriore punto a favore dell’autoctona varietà bianca è l’adattabilità ai diversi tipi di vinificazione. In acciaio o in legno, il vitigno mantiene il proprio carattere e rimane protagonista. Lo stesso discorso vale anche se si effettuano tagli con uve internazionali come Chardonany e Riesling, come avviene per l’80% delle produzioni di Nascetta odierne. C’è da dire che le etichette presenti nel mercato a base Nascetta, fuori dalla zona di origine, hanno contribuito in maniera importante in questi anni allo sviluppo e alla diffusione del vitigno nel mondo.
I disciplinari di produzione consentono la coltivazione di questa cultivar in altre zone e per la produzione del Langhe Nascetta DOC è previsto l’impiego minimo dell’85% di Nascetta e l’aggiunta del restante 15% di altre varietà a bacca bianca autorizzate.
Anche per quanto concerne le rese, si arriva ad un massimo di 100 quintali per ettaro a differenza dei 90 per il Langhe Nas-cetta DOC del Comune di Novello.
 
LANGHE NAS-CETTA del Comune di Novello – DEGUSTATI PER VOI
 
Azienda Vinicola Marenco – Langhe Nasc-cetta del Comune di Novello 2013
Az
ienda storica delle Langhe a conduzione famigliare ha una produzione annuale di Nas-cetta che si attesta intorno a 1800 bottiglie. Il colore è giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli. Al naso spiccano i profumi di fiori, miele e camomilla per lasciar spazio, dopo una lieve areazione, a sentori metallici e di roccia. La freschezza invade il palato insieme alle intense sensazioni sapide e retrogusti di lime e pompelmo in un finale leggermente amaro.
 
Cantine San Silvestro – Langhe Nasc-cetta del Comune di Novello 2013
Dal 1871 l’azienda è condotta dalla famiglia Sartirano, produttori oggi di 3000 bottiglie circa annue di Nasc-cetta con uve coltivate nella zona a ridosso del lago Ghercina. Il colore è giallo paglierino vivo con riflessi verdognoli e al naso il quadro aromatico ha la firma della pesca bianca succosa e matura con punte di tostato. In bocca l’acidità e la sapidità creano una melodia lenta ed equilibrata senza punti di discontinuità.
 
Azienda Agricola Stra – Langhe Nasc-cetta del Comune di Novello 2013
In 6 ettari vengono prodotte le principali denominazioni di origine delle Langhe. L’azienda agricola vende da 5 generazioni le proprie autenticità e tradizioni agricole senza tralasciare gli aspetti moderni e tecnologici. Il colore giallo paglierino è acceso con riflessi verdognoli. La spiccata mineralità pervade il naso con note di sambuco e menta cedendo il testimone ai profumi erbacei di salvia. In bocca l’entrata è fresca e di importante struttura acida che crea un’ampia atmosfera minerale.
 
Azienda Agricola Vietto – Langhe Nasc-cetta del Comune di Novello 2013
Azienda a gestione e dal carattere familiare, dal 2000 dopo il rinnovamento dei locali e dei vigneti si coltivano, in 17 ettari, le uve Nebbiolo, Dolcetto e Nascetta. Il colore è giallo paglierino brillante che anticipa le sensazioni fresche e saline. Il naso è trasportato in luoghi tropicali con intensi sentori di mango e papaya. Al gusto un soffice velo pizzica il palato virando verso sensazioni amare nel finale.
 
Azienda Agricola Le Strette – Langhe Nasc-cetta del Comune di Novello 2013
L’azienda prende il nome dal luogo in cui nasce, scavata nel tufo. Dal 1997 è condotta dai due fratelli Mauro e Savio Daniele, artefici della rinascita del vitigno del Comune di Novello. Il colore è giallo paglierino con riflessi oro. Il naso richiama intensi profumi di mela cotogna, pesca e banana con incursioni delicate di fiori bianchi. In bocca la roccia stuzzica il palato e chiama la sapidità a dar continuità al gusto per concludere con un finale targato mandorla tostata.
 
Azienda Agricola Cogno – Langhe Nasc-cetta del Comune di Novello 2013
La famiglia Cogno, da 4 generazioni è una delle portabandiera dei vini rossi delle Langhe: Barolo, Barbera e Dolcetto. Negli anni ’80 l’attenzione particolare rivolta al vitigno bianco, la Nascetta, porta alla decisione di provare a vinificarlo in purezza. Questa Nascetta passata in acciaio ha colore è giallo paglierino con riflessi oro. Il naso è inondato dalle agrumate note del pompelmo. In entrata i sali rendono il palato frizzante e persistente con un lieve retrogusto amaro.
 
Erika Mantovan

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