Il Muscadet, vino bianco per eccellenza, noto e stimato in tutto il mondo
Il suo nome è in evidenza sul menù dei più grandi ristoranti, come il Noma a Copenaghen, Balthazar a New York, l’Arpège a Parigi e viene esportato in più di 93 paesi.
La denominazione Muscadet si colloca nell’estrema parte occidentale del vigneto del Val de Loire, che rappresenta la terza grande regione vitivinicola francese DOC su quasi 8.000 ettari e più di 450 tenute.

Il Muscadet “sui lieviti”
Vini come “Sèvre et Maine”, “Coteaux de la Loire”, “Côtes de Grand Lieu” e Muscadets comunali confermano il vigore del loro terreno ed esaltano i piatti più raffinati.
La definizione “su lieviti” (sur Lie) segna l’identità della denominazione nantese e denota che il vino, al momento della vinificazione, è stato in contatto (6 mesi) con i depositi naturali di lievito.
Sono proprio questi lieviti, ricchi di sali minerali, che gli attribuiscono il suo aspetto perlato e fruttato.
Il Muscadet, in origine, era conosciuto come un vino novello, mentre oggi la maggior parte dei viticoltori ne producono alcuni che sorprendono i conoscitori, tanto che questo vino si pensa possa far concorrenza ai più prestigiosi Cru francesi.
Un vitigno antico quello del Muscadet
Il Melone di Borgogna, vitigno del Muscadet, ricordato anche da Rabelais nel suo “Quinto libro”, potrebbe essere apparso già nel XVI secolo sulle sponde della Loira.
Legami ancora più antichi tra il Val de Loire e la Borgogna sono rappresentati dalla presenza delle abbazie nella regione.
“Crus communaux” dei Muscadet di alta qualità

Il Muscadet ha raffigurato per tanto tempo l’accompagnamento ideale da degustare con le ostriche.
Negli ultimi anni la sua qualità è notevolmente aumentata: nel 2011 l’INAO (Istituto Nazionale dell’Origine e della Qualità) ha riconosciuto i tre primi crus comunali (Gorges, Clisson e Le Pallet).
Nel 2019 si aggiungeranno: Monnières Saint-Fiacre, Goulaine, Château Thébaud e Mouzillon-Tillières e altri tre si preparano (Champtoceaux, la Haye Fouassière e Vallet).
Entro breve questi vini costituiranno il team dei 10.
Sono tanti ed esigenti gli impegni per introdurre il Muscadet verso i mercati più importanti.
Si tratta realmente di grandi vini locali tipici che si possono conservare, ma che possono essere assaporati dopo 2 anni di vinificazione.
Vini selezionati per una buonissima complessità e un lunghissimo finale.
Vini corposi, con freschezza e vivacità. Bouquet di fiori bianchi e delle note burrate.
Il tutto con un ottimo rapporto qualità/prezzo: quasi tutte le bottiglie non superano i 15 €.
Gli abbinamenti col cibo
Il Muscadet è un vero vino del territorio, vivo, allegro, che si accosta perfettamente ai piatti composti da molluschi iodati e pesci luccicanti.
Affinato di alcuni anni, si abbina molto bene anche a pollame e ad alcuni formaggi (Comté, di capra, ecc.), ma anche a piatti dai sapori asiatici o ancora alla cucina vegetale.
Altre denominazioni del vitigno nantese
Nei ristoranti nantesi, il Gros Plant du Pays Nantais e il Coteaux d’Ancenis presentano una vasta serie di vini della Loira.
Un viaggio nei vigneti da Nantes a Clisson
Esiste un itinerario stradale caratteristico per scoprire i paesaggi, ammirare i panorami e le zone più turistiche ed è quello che dal 2015 propone il Voyage à Nantes.
Un circuito turistico di 100 km che si snoda attraverso le vigne e lungo le sponde della Loira, formato da una scelta di 11 tappe alle quali si aggiungono circa 30 indirizzi interessanti di cantine, tenute vinicole, ristoranti, alloggi e attività di svago.
Tra le soste raccomandate: Clisson (la piccola Toscana), La Garenne Lemot, il Mulino di Liveau (laboratorio dinamico della carta), il castello di Goulaine (ultima fortezza del territorio bretone)
Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa
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