Quasi la metà della produzione vinicola torinese è data dall’Erbaluce di Caluso, il prestigioso vino bianco della Provincia nord di Torino: 1.260.000 bottiglie nel 2015, in netto rialzo dalle 982.000 bottiglie prodotte nella difficile annata 2014, corrispondenti al 47,28%, questi i dati comunicati dal Consorzio di tutela durante l’Erbaluce Day, la manifestazione organizzata al Turin Palace Hotel di Torino in collaborazione con Confagricoltura Torino.
L’evento ha previsto inizialmente una degustazione alla cieca condotta da Mauro Carosso, responsabile nazionale della didattica AIS, comparativa dell’Erbaluce (in bottiglia istituzionale) con altri tre bianchi piemontesi autoctoni, Arneis, Cortese di Gavi e Timorasso, che ha messo in risalto le peculiarità di questo pregiato vino: la freschezza di beva, la rotondità, la struttura e l’acidità, caratteristica, quest’ultima, che ne permette una sicura serbevolezza, verificata e confermata successivamente nella seconda parte della serata, con la degustazione di oltre 40 vini Erbaluce nelle tre tipiche declinazioni, “spumante metodo classico”, dalle note raffinate e intense, “fermo”, dalle caratteristiche sopra citate e “passito”, dai riflessi ambrati e dal naso complesso e ricco di sfumature sensoriali.
Tre splendidi esempi della eleganza di questo vitigno di classe, perfetto per accompagnare l’intero pasto con abbinamenti che possono spaziare, a seconda della tipologia, dai salumi ai formaggi freschi, dalle torte di verdura ai primi con sughi delicati, dalle carni bianche ai formaggi stagionati, dagli erborinati alle pasticceria secca.
Alcuni banchi d’assaggio hanno proposto le produzioni di Cantina della Serra (Piverone), Cieck (S. Giorgio Canavese), Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso (Caluso), Ferrando (Ivrea), Fontecuore (S. Giorgio Canavese), Giacometto Bruno (Caluso), Gnavi Carlo (Caluso), La Masera (Piverone), Orosia (Bollengo), Orsolani (S. Giorgio Canavese), Podere Macellio (Caluso) e Santa Clelia (Mazzè); queste le aziende presentate da Confagricoltura che, nella persona del Direttore Ercole Zuccaro, ha evidenziato come oltre l’80% della produzione sia assorbita dal mercato interno, mentre l’export sia concentrato principalmente negli USA e in Germania.
Gian Luigi Orsolani, Presidente del Consorzio Caluso Carema Canavese, ha ribadito la necessità di insistere con la promozione del vino e del territorio sfruttando le opportunità messe a disposizione dai bandi comunitari, visti gli ottimi riscontri ottenuti nelle degustazioni da parte degli assaggiatori professionisti e del pubblico estero, auspicando che questa direzione venga perseguita.
Un annullo filatelico, con l’immagine della Mole Antonelliana che si riflette specularmente in un calice di Erbaluce di Caluso messa gratuitamente a disposizione da Confagricoltura, ha arricchito questo tradizionale appuntamento dedicato alla DOCG torinese.
A conclusione della degustazione, il promettente chef del Turin Palace Hotel, Stefano Sforza, ha cucinato in “presa diretta” un intrigante risotto allo zafferano e burro acidulato all’erbaluce e scalogno, raccontato “minuto per minuto” e con dovizia di particolari, dal giornalista Alessandro Felis il quale, a chiusura della serata, ha successivamente condotto un’esclusiva degustazione di cioccolato artigianale in tre percentuali di cacao in abbinamento al Caluso passito e al rhum invecchiato di varie annate.
Enza D’Amato