Lungarotti
Torgiano (PG) – lungarotti.it
Cantina tra le più importanti in Italia e più conosciute e apprezzate al mondo, festeggia quest’anno 60 vendemmie ed è stata inserita nel 2021 da Wine Spectator-OperaWine tra i 34 produttori italiani d’eccellenza. Giorgio Lungarotti con grande intuizione ha impresso una svolta alla già centenaria azienda di famiglia modernizzandola e ricoprendo di vigneti autoctoni le colline intorno a Torgiano, commercializzando dal 1962 i suoi primi vini: il “Rubesco” e il “Torre di Giano”. Con la moglie Maria Grazia, storica dell’arte e archivista, fonda nel 1974 il MUVIT, Museo del Vino di Torgiano, nella Top 10 Best Wine Museums of the World. La gestione delle figlie Chiara e Teresa porta positivi miglioramenti: dalla certificazione VIVA del Ministero dell’Ambiente per la difesa integrata e la gestione del suolo a quella “bio” nella Tenuta di Montefalco e alla viticoltura ecosostenibile a Torgiano, dalle energie rinnovabili al packaging sostenibile con bottiglie più leggere utilizzate per oltre il 90% della produzione riducendo del 35% le emissioni di CO2.
Torgiano Rosso Riserva D.O.C.G. – Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2016 | Lungarotti
Caratteristiche del vino
Sangiovese in purezza, è uno dei vini simbolo dell’Umbria, pluripremiato e proclamato nel 2021 “miglior vino rosso d’Italia”. Il nome ha un significato chiaramente gioioso, deriva dal latino “rubescere”, arrossire. Fermenta in acciaio con macerazione sulle bucce per 25-28 giorni, matura un anno in botte grande e in barrique e affina 36 mesi in bottiglia. Può invecchiare perfettamente fino a 35 anni e oltre. Gradazione: 15,5% vol. Temperatura di servizio: 16-18°C
Colore: Rubino intenso con sfumature violacee.
Bouquet: Al naso è elegante, ampio, con sentori tenui di violetta e più decisi di ciliegia e frutti rossi. Note terziarie di legno, caffè e cacao, speziato e leggermente balsamico.
Sapore: Il bicchiere non tradisce, e fa ritrovare in bocca le note olfattive con un delicato e morbido tannino e una piacevole e non invadente acidità. Equilibrato e setoso, apre a note balsamiche mentolate per poi virare su liquirizia, cacao e spezie nel lungo e persistente finale.
Abbinamento consigliato: Oltre ai classici piatti regionali, dagli antipasti, ai primi ripieni e/o con ragù di carne, dalle carni arrostite e in umido ai formaggi stagionati, può essere sicuramente interessante abbinarlo a piatti strutturati di altre cucine per apprezzarne la versatilità: Moussaka, filetto al pepe verde o alla senape di Digione, arrosto al tartufo nero di Périgord, anatra laccata alla pechinese.
Paolo Alciati e Enza D’Amato