Varvaglione 1921
Leporano (TA) – varvaglione.com
La più grande azienda pugliese a conduzione familiare ha tagliato quest’anno il traguardo del primo secolo di storia. Focalizzata quasi esclusivamente sui vini da vitigni autoctoni tipici del Salento – dai bianchi Fiano, Malvasia Bianca e Verdeca ai grandi rossi come Primitivo, Negroamaro, Aglianico e Malvasia Nera – è a conduzione biologica sin dal 2010 grazie ad un progetto dell’Università di Roma “Tor Vergata” che, insieme all’Università di Udine, la monitora sistematicamente con rigorosi sistemi di controllo qualità.
“Lu Salentu: lu sule, lu mare, lu ientu”, è il famoso detto popolare che descrive meravigliosamente questo magnifico territorio e i loro vigneti, coltivati ancora con l’antico metodo dell’alberello pugliese per godere appieno dei raggi solari, raccolgono i benefici di un clima ideale concentrando profumi, acidità e sapidità per la maturazione perfetta dei grappoli.
Primitivo di Manduria DOP – “COLLEZIONE PRIVATA” 2017 | Varvaglione 1921
Caratteristiche del vino
Dalle terre del Primitivo, uno dei più importanti vini che meglio esprimono la filosofia produttiva di Cosimo Varvaglione, enologo e titolare di questa storica azienda salentina. Vendemmia manuale notturna e accurata selezione di ogni singolo grappolo su vecchie vigne coltivate ad alberello secondo l’antica tradizione familiare. Appassimento per parte delle uve e vinificazione con macerazione a temperatura controllata di 26°- 28°C. Dopo la fermentazione malolattica, affina in botti di rovere francese e barrique americane per almeno 14 mesi. Gradazione: 15% vol.
Colore: Rosso rubino denso con riflessi violacei tendenti al granato.
Bouquet: Complesso e appagante al naso, emergono con forza frutti rossi maturi e una leggera dolcezza. Balsamico e con netti sentori di macchia mediterranea e piante aromatiche. Da iniziali note terziarie speziate, di pepe e cannella, vira elegante su un piacevole cioccolato e liquirizia dolce.
Sapore: Al palato è ricco e avvolgente, sapido e intenso. L’acidità dei frutti rossi ben si bilancia con una tannicità corretta che lascia la bocca asciutta e appagata. Al sorso successivo affascina con un balsamico raffinato, di delicato eucalipto ma complesso e articolato nella lunga e morbida persistenza.
Un vino che si fa ricordare ma che lascia il desiderio di degustarlo nuovamente fra qualche anno per seguirne l’importante evoluzione.
Abbinamento consigliato: Sicuramente con carni alla brace, arrostite o stufate e selvaggina. Il delicato tannino lascerà pulito il palato e la piacevole acidità invoglierà ad un secondo sorso per scoprire nuovi abbinamenti. Ottimo con formaggi stagionati, ma interessante con taralli al vino e pasticceria secca. Ideale anche come vino da conversazione, magari davanti ad un affascinante tramonto sul mare salentino…ma non solo.
Paolo Alciati e Enza D’Amato