Cascina Bertolotto – Traversa
Spigno Monferrato (AL) – www.cascinabertolotto.com
206 anni di storia vitivinicola raccontano il lungo percorso di una famiglia contadina che ha domato con tenacia un territorio collinare di 70 ettari convertendone 20 a vigneti e adattando in anni recenti, con una sapiente ristrutturazione, un rustico di proprietà per offrire all’enoturista piacevoli momenti a contatto con la natura, dalla vendemmia in vigneto alla vinificazione, dalla “cerca” del tartufo con il “trifulau” e il suo “tabuj” – il cane dal fiuto d’oro – a battute di caccia nelle vicine riserve. Un “locus amoenus” a 400 metri sul livello del mare, in una posizione invidiabile tra Langa Astigiana, Langa Cuneese e Monferrato – patrimonio Unesco – a poco meno di 40 km. dal Mar Ligure, il cui clima mite influisce positivamente sulla maturazione dei grappoli e la formazione di profumi e aromi nelle uve. La produzione è dedicata ai vitigni autoctoni – Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Albarossa, Freisa, Favorita, Cortese, Brachetto e Moscato – e a Pinot e Chardonnay per gli spumanti metodo classico.
Dolcetto d’Acqui DOC – “La Muiette” 2019 – Cascina Bertolotto – Traversa
Caratteristiche del vino
Il Dolcetto è un vino che dopo qualche periodo di appannamento sta avendo negli ultimi anni una giusta riscoperta. Da vino dei nostri padri sta incontrando un buon favore anche tra le nuove generazioni. Merito di una morbidezza gustativa e della gradazione non elevata. La Muiette è prodotto esclusivamente con uve Dolcetto, dopo una lenta fermentazione, affina in botti d’acciaio per un anno e successivamente riposa in bottiglia per altri dodici mesi. La gradazione è del 12,5 % in vol. Da servire a 16-18 gradi.
Colore: Rosso rubino intenso e fitto.
Bouquet: Al naso rispecchia la tipicità, è vinoso e deciso. Profumi floreali dolci, violetta e ciclamino su tutti e note fruttate di ciliegia, prugna, pepe bianco e leggera speziatura.
Sapore: Non è un vino dolce, il nome non deve ingannare, si pensa che derivi da “dosset” ossia una collina bassa in piemontese. In bocca, grazie al moderato contenuto alcolico, è fresco, asciutto e morbido, di buon corpo e con tannino delicato e buona acidità. Al secondo sorso spiccano piacevolmente i frutti rossi mentre chiude con buona persistenza e un finale gradevolmente ammandorlato.
Abbinamento consigliato: Vino da tutto pasto, un classico se accompagnato a salami un po’ stagionati a grana grossa, agnolotti al ragù e paste al sugo ma anche a minestre di verdure o legumi, pollo e coniglio alla cacciatora, polpette al sugo, ottimo con il gran bollito misto piemontese, ideale con formaggi medio-freschi come le gustose robiole della vicina Roccaverano.
Paolo Alciati e Enza D’Amato