Casa Vinicola Sartori
Negrar in Valpolicella (VR) – sartorinet.com
Veronesi nella storia e nel cuore – con la statua di Cangrande della Scala e l’indicazione “di Verona” inseriti orgogliosamente nel logo – fin dal 1898 Sartori produce vini da vitigni autoctoni del territorio – Valpolicella, Soave, Custoza, Lugana, Bardolino e Chiaretto – fedeli a uno stile sobrio e senza lasciarsi attirare da mode effimere di vinificazione. Giunti ormai alla quarta generazione di viticoltori, avviata dal bisnonno Pietro e oggi condotta dai fratelli Andrea e Luca, ha da tempo assunto un importante respiro internazionale e con l’ingresso nel CDA della veronese Cantina Sociale di Colognola ai Colli agli inizi degli anni 2000 e grazie alla consulenza del grande enologo Franco Bernabei, con lungimiranza ha saputo coniugare alta qualità e grandi volumi attestandosi ad una produzione di oltre 16 milioni di bottiglie con un fatturato che per più dell’80% viene ricavato da una capillare diffusione in oltre 50 Paesi nel mondo.
Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva – 2013 | C.V. Sartori
Caratteristiche del vino
L’Amarone Riserva Corte Brà porta il nome del primo storico vigneto acquisito nel 1898. L’annata 2013 è stata ottima e le uve attentamente selezionate sono raccolte a mano in piccole cassette e poste ad appassire nel fruttaio per circa quattro mesi e ulteriormente selezionate. Fermenta in acciaio per un mese e dopo una maturazione di circa sei anni in tonneau e botti di rovere affina in bottiglia per ulteriori sei mesi. L’uvaggio è composto da 60% Corvina Veronese, 20% Corvinone, 15% Rondinella e 5% Oseleta. La gradazione è del 15,5% in vol.
Colore: rosso granato scuro con riflessi aranciati, limpido.
Bouquet: sentori ampi e intensi, fruttati tipici di ciliegia, mora e ribes con delicati profumi di confettura di prugne. Emergono note dolci di frutta passita e spezie e successivamente sentori balsamici, di cacao, caffè e note più legnose e di leggero tabacco
Sapore: la beva è elegante e vellutata, corposa e potente. Il grado alcolico non è invadente ma scalda gradevolmente il palato. Spicca la ciliegia e una ancor viva acidità dovuta alla sua relativa giovinezza, ma anche una delicata dolcezza che rende piacevole la degustazione. Ritroviamo leggeri il cacao e il caffè e un tannino equilibrato, è un vino che regala soddisfazione se degustato con calma, lasciando che evolva ad ogni sorso per scoprire pian piano le sue molteplici sfaccettature e la lunghissima persistenza.
Abbinamento consigliato: in genere è consigliato come vino da meditazione ma a me piace suggerirlo come vino da piacevole “conversazione”. A tavola è perfetto con i primi con sughi di carne o di formaggi intensi, è un grande classico per il risotto all’Amarone o i “bigoli” al ragù d’anatra e, ovviamente per i brasati, gli stufati, gli arrosti di manzo o di agnello e la cacciagione o i piatti del territorio come la “pastissada de caval” o il bollito misto con la salsa “pearà”.
Ideale con i formaggi stagionati o con erborinati come il gorgonzola
Paolo Alciati e Enza D’Amato