“Rarity” 2007 | Vino Bianco di Kellerei Terlan
Terlano (BZ) – cantina-terlano.com
Il tempo è un lusso, si sa, ma per la pluricentenaria altoatesina Cantina di Terlano, sin dalla sua fondazione – nel 1893 – dare valore al tempo vuol dire ricevere in cambio altro valore sotto forma di vini straordinari, unici e irripetibili.
Il principale vitigno da loro valorizzato, il Pinot bianco o Weissburgunder, ha trovato in questa storica Cantina il suo luogo d’elezione diventandone il simbolo…parli del Pinot Bianco e il pensiero va dritto alla Kellerei Terlan e al suo terroir ricco di rocce porfiriche rosse, sabbia, argilla e minerali che regala vini di straordinaria longevità.
223 soci, 270 ettari di vigneti, 2 milioni di bottiglie esclusivamente vini DOC – 30% rossi e 70% bianchi fermi – questi i numeri che la posizionano tra le eccellenze dell’Alto Adige e con un archivio enologico, posto sotto la cantina a 13 metri di profondità, che custodisce nell’oscurità e nel silenzio circa 100.000 bottiglie di tutte le annate dal 1955 con alcune ancora più vecchie, anche una del 1893!
Alto Adige Terlano DOC | Cantina di Terlano
Caratteristiche del vino
Il progetto “Rarity” nasce nel 1955 da un’intuizione dello storico enologo Sebastian Stocker che volle far maturare molto a lungo i vini bianchi sui lieviti fini, sullo stile dello champagne, per dare il tempo di sviluppare al meglio aromi e complessità. Le annate migliori di Pinot Bianco, Chardonnay, e Sauvignon Blanc affinano in botti di rovere per un anno, successivamente rimangono dai 10 ai 30 anni in piccoli fusti d’acciaio da 2.500 litri e riposano altri 4 o 5 anni in bottiglia.
Il Rarity 2007, da uve Pinot Bianco in purezza, proviene da vigneti di circa 50-70 anni posti a 550-600 mt. di altitudine nella zona del Vorberg ed è prodotto in sole 3.300 bottiglie.
Colore: giallo paglierino lucente con lievi riflessi verdognoli.
Bouquet: olfatto molto complesso e ricco, in continua evoluzione man mano che si scalda nel bicchiere. Dagli iniziali fiori bianchi si passa a quelli gialli, dal talco al miele d’acacia, a note di zafferano, camomilla, pesca gialla e albicocca secca. Salmastro e sapido.
Sapore: in bocca risaltano acidità e sapidità, la salivazione è abbondante ed emerge il miele unito all’erbaceo. Poi si fa profondo, elegante, potente, il legno è solo una carezza. Chiude lungo con note affumicate e minerali di idrocarburi. Discretamente equilibrato, può sicuramente raggiungere la perfezione gustativa con un affinamento in bottiglia di ulteriori 2 o 3 anni.
Abbinamento consigliato: con un vino così complesso ed evoluto il ventaglio di abbinamenti è molto ampio e spazia dall’aragosta al vapore alle capesante saltate, dai taglierini al burro e tartufo bianco alla costata di vitello alla griglia. Un classico “matrimonio d’amore” è con l’asparago bianco di Terlano. Per apprezzarlo al meglio, servirlo ad una temperatura di 12-14 °C
La Redazione di Tdg