Pechino e Shanghai le province più interessate al vino italiano.
Su Baidu, il principale motore di ricerca cinese, la query ‘made in Italy’ non è molto utilizzata dai 772 milioni di internet user nel Dragone dei record (è comparsa in lingua cinese nell’ultimo mese solo 20 volte al giorno).
Lo rivela l’estratto relativo al monitoraggio dell’online della più ampia indagine dell’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies sul posizionamento del made in Italy in Cina, condotta in collaborazione con Nomisma Wine Monitor a giugno 2018.
I cinesi preferiscono altre parole chiave per trovare informazioni sull’Italia
Su Baidu (75% delle investigazioni online in Cina) la parola chiave ‘Italia’, è cercata ben 9200 volte al giorno, una frequenza superiore ad esempio rispetto a quella francese.
I cinesi sono curiosi di conoscere meglio il Belpaese tanto che alcune delle domande tipo sono: ‘L’Italia è l’Europa?’, ‘Quale Paese è l’Italia?’.
In generale, le query principali legate all’Italia sono
- info generali (34%)
- arredo e design (26%)
- turismo (23%)
- opportunità di studio (8%)
- cibo (4%)
- vino (1%)
Analizzando le ricerche sul vino, la parola chiave ‘vino francese’ (circa 800 ricerche al mese nell’ultimo anno) è usata il doppio delle volte rispetto alla query ‘vino italiano’.
Il vino italiano interessa maggiormente i giovani, con il 63% dei curiosi che è under 40, in maggioranza maschi.
Pechino e Shangai più interessate al vino italiano
Tra le province, per entrambe le keyword, è Guangdong quella in cui si registrano il maggior numero di ricerche, mentre Pechino e Shanghai sembrano riscuotere maggior interesse verso il vino italiano rispetto a quello francese.
Cosa succede sul social cinese WeChat in merito al vino italiano?
Infine, il monitoraggio sul principale social cinese, WeChat, rivela come il ‘vino rosso italiano’ risulti essere in ascesa ma ancora lontanissimo dal competitor francese il cui indice – registrato a metà giugno – è di 10 volte più alto (33,360 contro 3,182).
Per Silvana Ballotta Ceo di Business Strategies: “Oltre al monitoraggio sul digitale, il nostro studio comprende l’analisi del mercato e una survey su awareness, percezione e reputazione del made in Italy realizzata sull’upper-class delle metropoli cinesi. I risultati che emergono, seppur sorprendenti, confermano le impressioni di chi come noi presidia il mercato da diverso tempo. Abbiamo perciò voluto dimostrare con i numeri ciò che è il loro sentiment nei nostri confronti, per capire come meglio direzionare il lavoro dell’impresa Italia”.
L’analisi è stata effettuata nel mese di giugno 2018. Tuttavia molti dei risultati rappresentati sui social prendono in considerazione anche gli ultimi 90 giorni antecedenti la ricerca. Le analisi dei profili degli utenti su Baidu sono invece relative agli ultimi 12 mesi (giugno 2017 – giugno 2018). Le ricerche sono state eseguite con keyword in lingua originale e in lingua inglese.
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Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa