La secolare attività, paladina della tutela dell’ambiente e delle persone, quest’anno assume significati universali.
La decortica del sughero nelle sugherete di Amorim in Portogallo, assume significati particolarmente profondi in questo 2020, dopo un periodo di emergenza sanitaria ed economica in cui le attività lavorative hanno subito un freno.
Durante questo periodo in cui il Covid-19 ha messo in crisi l’intero pianeta, la Natura ha continuato il suo corso rigoglioso insegnando a tutti come si possa sempre rinascere.
Quando avviene il lavoro di rimozione della corteccia
Nel periodo tra la primavera e l’estate, ogni anno, la linfa si posiziona tra il fusto della pianta e la sua corteccia ed è quindi possibile toglierla agevolmente, con un abile movimento che può essere praticato solo da mani esperte.
- La decortica è uno dei lavori agricoli meglio pagati al mondo perché sono solo in pochi a possedere le competenze e la manualità necessarie.
- Gli addetti alla decortica vivono nelle zone della foresta per le quali questa attività diventa preziosa opportunità di lavoro e sostentamento.
Sostenibilità ambientale e rispetto per la natura
La decortica offre un importante contributo contro la desertificazione delle foreste del nord Africa e del sud Europa, dato che la quercia da sughero è l’unica pianta in grado di sopravvivere in un suolo povero e con poca acqua.
Amorim ha contribuito ulteriormente all’ottimizzazione naturale delle energie allestendo un moderno sistema di irrigazione goccia a goccia. Grazie a questo metodo l’acqua viene erogata lentamente permettendo di ottenere in 12 anni una pianta adulta (a fronte dei precedenti 36).
In questa maniera sarà più facile provvedere a un rimboschimento, sostituendo l’eucalipto al momento predominante.
Le piante di eucalipto prendono fuoco molto facilmente, a differenza delle ignifughe querce da sughero. Questo ha sempre rappresentato un elevato pericolo di incendi per i centri abitati.
Le sugherete rappresentano quindi anche uno strumento di protezione naturale per gli abitanti dei centri adiacenti alle foreste.
I nuovi progetti di Amorim a salvaguardia del nostro pianeta
I progetti di Amorim puntano a coinvolgere investitori che contribuiscano alla piantagione di 50.000 ettari di nuove foreste irrigate, che rappresenteranno un aumento della produzione del 30%.
L’attuale densità, di circa 50 piante per ettaro, è spontanea. Con l’intervento di coltivazione intensiva, Amorim vuole arrivare alle 600 piante per ettaro, per poi trapiantarne la metà, quindi 300, in un’altra area.
La coltivazione delle querce, è sempre più strategica per l’intero bacino del Mediterraneo, la cui macchia rappresenta uno dei 36 santuari di biodiversità del pianeta.
Le querce da sughero contribuiscono alla salubrità del nostro pianeta: si pensi che i 2,2 milioni di ettari di foresta da sughero, consentono la vita a varie specie animali e vegetali e assorbono fino a 76 milioni di tonnellate all’anno di CO2.
La decortica rappresenta un vero e proprio respiro dato alle piante, ma soprattutto, a livello globale al mondo intero.
Se consideriamo che, oltretutto, la filiera dei tappi in sughero Amorim, dalla decortica fino al finissaggio, è un processo molto delicato oggi certificato scientificamente con impronta di carbonio negativa (detta carboon footprint), dalle due importanti società Ernst & Young e PWC, ben si individua l’ulteriore valore al percorso che giace in un tappo in sughero.
È stato infatti dimostrato che un singolo pezzo consente di trattenere tra i 309 e i 562 g di CO2. Ciò significa che, per un effetto di compensazione, l’uso di un tappo in sughero attenua l’impatto ambientale delle altre filiere in cui è coinvolto: ad esempio, nell’enologia, l’impronta di carbonio delle bottiglie di vetro, che rilasciano in media tra 300 e 500 g di CO2 durante la produzione a seconda del loro peso, può essere addirittura annullata se per la chiusura si sceglie il sughero.
Redazione TdG
Fonte Ufficio Stampa
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