La Cantina Nals Margreid è stata recentemente protagonista al Merano WineFestival 2024, a inizio novembre, di una importante degustazione tenuta da Paolo Porfidio, affermato sommelier del Terrazza Gallia, il ristorante del prestigioso Excelsior Hotel Gallia di Milano.
Porfidio, che oltre ad essere un giovane sommelier già molto affermato (il Gambero Rosso nel 2019 lo ha inserito tra i 30 migliori Sommelier under 30 d’Italia), è anche enologo e produttore di vino, negli ultimi anni ha vinto numerosi premi: eletto “Miglior Sommelier d’Italia 2023” per Identità Golose e “Miglior Sommelier – premio Castello di Albola” alla Milano Wine Week, con la consueta tranquillità e con chiarezza di esposizione ha condotto i presenti attraverso la degustazione di cinque annate del “Nama”, (acronimo di NAls MArgreid), dal 2016 al 2021.
L’introduzione di Gottfried Pollinger, Direttore Commerciale di Nals Margreid dal 1990 e, ricordiamo, vincitore del premio “Cangrande ai Benemeriti della Vitivinicoltura” al Vinitaly 2022, è seguita dall’intervento di Harald Schraffl – Kellermeister di Nals Margreid dal 2005 e premiato come Miglior Enologo d’Italia 2023 dalla guida “I 1000 Vini d’Italia” de L’Espresso – il quale ha illustrato la filosofia di produzione della Cantina, che intende valorizzare le caratteristiche delle diverse annate e lasciare esprimere la personalità di ogni singolo vino da loro prodotto, l’andamento delle vendemmie nelle varie annate e ha spiegato le differenze che si riscontrano nei suoli di di Nalles e di Magrè in cui sono ubicate i loro vigneti, ad altitudini che vanno dai 200 ai 900 metri.
Si è poi passati alla degustazione di questo Chardonnay montano davvero particolare e importante, che si può senz’altro considerare il “diamante” di Nals Margreid, il loro fiore all’occhiello.
La prima annata presentata è la Cuvée 2016 – assemblaggio di Chardonnay (85 %), Pinot Bianco (9%) e Sauvignon Blanc 6%) – che è anche la prima annata prodotta dalla Cantina. L’affinamento è stato in acciaio con un anno di riposo in bottiglia. Nonostante gli 8 anni, il vino è ancora di un bel color paglierino intenso, l’olfatto porta in primo piano frutta esotica, pera, mela, fiori gialli e una piacevole nota burrosa che si ritrova in bocca insieme a sentori balsamici e affumicati. Ancora rimarchevoli l’acidità e la sapidità, che lasciano il palato pulito e soddisfatto.
Interessante l’annata 2018 – realizzata con 90% di Chardonnay, 7% di Pinot Bianco e 3% di Sauvignon – poiché l’avevamo degustata qualche anno fa e già allora ci aveva fatto un’ottima impressione…ora potremo valutarne l’evoluzione.
Per quell’assemblaggio è stato introdotto l’utilizzo per 18 mesi di piccole botti di rovere per dare maggior struttura al vino seguiti da 9 mesi in acciaio e altri 12 mesi ad affinare in bottiglia. Affinamento articolato e i frutti si sono visti: il tempo ha migliorato le caratteristiche organolettiche del vino, sviluppando le sensazioni balsamiche e quelle di frutta esotica, pesca e frutta a polpa gialla con un lieve accenno di zenzero. Anche in questa annata la sapidità è intensa e il leggero sentore fumé notato anni prima si conferma come fil rouge che ben connota il loro ottimo vino. La chiusura è leggermente ammandorlata e con un lungo finale.
Dall’annata 2019 viene modificato il progetto: non più assemblaggio dei tre vini ma Chardonnay in purezza con fermentazione e primo affinamento in barrique nuove, un anno in acciaio e un ulteriore anno in bottiglia. Alla vista si presenta con un bel dorato brillante, all’olfatto sentori agrumati e fruttati sempre a polpa gialla ma meno evidenti mentre emergono prima delicate poi più insistenti note erbacee di aromatiche e di montagna. Il sorso è piacevolmente intenso, con buona acidità e sapidità che non sono invadenti. Setoso, elegante e avvolgente il secondo sorso con note burrose e tostate. Il leggero affumicato si fa largo nel finale lungo e persistente.
Il Nama 2020 è frutto di un’annata impegnativa per tutto l’Alto Adige, tra riduzione delle rese, tenore zuccherino ridotto e difficile scelta del momento perfetto per vendemmiare, ma nel complesso le buone pratiche e l’esperienza di Harald Schraffl hanno portato in cantina un buon prodotto. Naso agrumato, frutta esotica, pera e mela e fiori bianchi. Freschezza e note mielate con sapidità di fondo. Finale persistente con il solito leggero fumé a fare compagnia.
Ultimo, praticamente un bambino, il Nama 2021, dal color giallo leggermente dorato con riflessi verdognoli, indice di giovane età e sentori di fiori bianchi in primo piano, seguiti da frutta e agrumi e di buona acidità, quindi serbevole e longevo, corrispondenze che si ritrovano anche in bocca, insieme a una fresca sensazione erbacea. Anche in qui, la leggerissima nota di affumicatura gli dona eleganza e accompagna il lungo finale.
Al termine della degustazione abbiamo quindi compreso il perché Nals Margreid ha deciso di puntare sul Nama, su questo Chardonnay derivato da vigneti selezionatissimi del territorio di Magrè, zona vocata dalla quale si ricava una delle massime espressioni di questo vitigno in Alto Adige, un vino corposo, intenso e ricco, che dona entusiasmo e l’ambizione, che dopo cinque vendemmie è oramai certezza, per Gottfried Pollinger, CEO di Nals Margreid, di poter aspirare a renderlo unico e identitario della cantina: “Per Aspera, per Astra. NAMA è la risposta a una sfida: svelare la vera vocazione dell’essenza del nostro territorio e comprenderne l’unicità, la grandezza e l’identità.”
Via Heiligenberg 2 – Nalles (BZ)
- nalsmargreid.com
- FACEBOOK – Nals.Margreid
- INSTAGRAM – @nals.margreid
- LINKEDIN – nalsmargreid
Paolo Alciati & Enza D’Amato