Ελευθερία ή Θάνατος, Libertà o morte. Questa è la frase che definisce il periodo più complesso ed importante della Storia greca.
Una frase che è anche l’impronta di un popolo orgoglioso, fiero e determinato che ha fatto la Storia del suo Paese, lottando strenuamente a difesa della dignità, dei diritti, dei valori di democrazia, libertà e Fede.
Oggi, 25 Marzo, ricorrono 200 anni dalla Rivoluzione d’indipendenza della Grecia (in greco Εορτασμός της Ελληνικής Επανάστασης του 1821 o anche Εικοστή Πέμπτη Μαρτίου), una lunga e sanguinosa lotta per affrancarsi dall’Impero ottomano, iniziata nel 1821 e conclusasi nel 1832, col sacrificio di tanti civili.
Una giornata di festa nazionale in Grecia celebrativa del bicentenario dei primi combattimenti del 1821 che rapidamente divamparono in tutta la Grecia continentale, portando in breve tempo, il Peloponneso, le isole Saroniche, le Cicladi e la Grecia continentale all’indipendenza ed a formare il primo stato greco indipendente come monarchia.
L’isola di Creta, invece, subì l’odiata dominazione fino alla fine, al 1832. La Storia ci restituisce, tra tanti, il ricordo doloroso dell’olocausto consumatosi nel Monastero di Arkadi, durante l’occupazione ottomana dell’isola di Creta e del terribile scotto pagato dal popolo cretese per la conquista della libertà https://www.turismodelgusto.com/tuttotravel/monastero-di-arkadi-emblema-di-forza-e-liberta-del-popolo-cretese/.
Attriti e problemi tra i due Paesi hanno radici molto profonde. A partire già dal periodo dell’impero romano d’Oriente, chiamato bizantino, quando non esistevano né la Grecia né la Turchia.
Tutto inizia con il mito di un sogno di conquista di terre e mari, “la notte di Osman“, il primo sultano e fondatore della dinastia ottomana, conclusasi dopo circa 700 anni con il rovesciamento del Califfato e lo scioglimento del Sultanato ottomano da parte di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore e primo Presidente della Turchia moderna, capace di dare un’impronta occidentale. Un grande successo per il Paese ed il suo popolo che, ancora oggi ne onora la memoria.
Un grande risultato che, però, dal 2003 sembra oggi adombrato dalla crescente ripresa degli antichi venti di attrito tra i due Paesi, come sottolineato oggi dal giornalista greco Andreas Andrianopoulos https://www.in.gr/…/oneiro-tou-osman-othomaniko…/ a “duecento anni dalla Rivoluzione della nostra indipendenza, dobbiamo affrontare di nuovo una Turchia ispirata da visioni neo-ottomane di maggiore sovranità e prestigio“.
Tantissime le celebrazioni in questo giorno speciale in tutto il mondo. A Napoli, il Bicentenario dell’insurrezione greca è stato celebrato con l’inaugurazione online della mostra virtuale ‘Napoli e il Risorgimento greco. 1821 – 2021’, organizzata dall’Archivio di Stato di Napoli, dagli Archivi Generali della Grecia e dalla Società di Studi Ciprioti e curata da Jannis Korinthios.
L’esposizione comprende oltre 150 inediti, con un tour virtuale nelle bellissime sale storiche dell’Archivio di Stato di Napoli, in un “racconto” di come il 1821 fu una data importante non solo per la Grecia, ma per tutta l’Europa.
Un anno, questo 2021, di celebrazioni ma anche di raccoglimento, di riflessione, di speranza e di sogni.
Onore e gloria agli eroi della Rivoluzione del 1821, ma “il nuovo patriottismo è anche imparare la nostra storia”, come ha scritto oggi un altro giornalista greco, Vassilis S. Kanellis. “Il nuovo patriottismo è il servizio dei valori reali per i quali i nostri antenati hanno combattuto, anche se alcuni non lo sapevano. E’ insegnare ai nostri figli cosa significa piangere per la bandiera greca, cosa significa amare la propria patria”.
E questa riflessione vale per tutti i popoli.
Carmen Guerriero