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Viaggio in Sicilia sulle orme de “Il Padrino”

10 Agosto 2018 by Luciano Scarzello

Foto dal film "Il Padrino"A volte ci sono luoghi in Italia poco noti dal punto di vista turistico forse perché i tour operator propongono sovente gli stessi itinerari badando soprattutto al profitto personale e non al sapere e alla conoscenza.
In Sicilia, ad esempio, gli spunti “minori” per conoscere l’isola sono innumerevoli e sovente se ne viene a conoscenza per caso. Oltre al filone storico e culturale, l’antica Trinacria è bella da scoprire seguendo anche le trame di celebri film. Quando si pensa a “Il Padrino” (The Godfather), pluripremiato film del 1972, diretto da Francis Ford Coppola e interpretato tra gli altri da Marlon Brando, Al Pacino e Robert De Niro, si pensa subito alla solita storia criminale di mafia. Tutto vero ma, al di là della vicenda e delle sue scene anche cruente di violenza, è anche lo spaccato umano di una famiglia il cui primo “Boss” fu vittima di altra inaudita violenza che influì sul suo carattere e le sue scelte di vita.
Don Vito Corleone da bambino in Sicilia vede, infatti, uccidere il padre, la madre e il fratello da un capomafia locale e fugge negli Stati Uniti su una delle tante navi che portavano i nostri emigrati alla ricerca di una vita migliore oltreoceano. All’inizio lavora in un negozio, poi il licenziamento e altre violenze subìte lo spingono definitivamente sulla strada del crimine. “Il Padrino” è stato girato non solo negli Stati Uniti ma anche in Sicilia. Don Vito Corleone, come dicevamo, diventa un importante boss della mafia locale di Little Italy a New York e per seguire l’ascesa e la caduta della “Famiglia” si produssero tre film diventati memorabili, come ben noto.
 
Molte le scene girate da Francis Ford Coppola sulle montagne e sulla riviera, a cavallo tra le province di Catania e Messina che ancora oggi si ricordano perché ogni paese ha partecipato a questo film capolavoro, al primo posto in un elenco di 500 e seconda miglior pellicola statunitense della storia secondo l’American Film Institute.
Con queste credenziali “Il Padrino” è stato premiato anche con tre Oscar. La maggior parte delle riprese si sono svolte dal marzo all’agosto del 1971 per lo più a New York e a Saint Luis, anche se alcune scene sembrano volutamente ambientate a Las Vegas. 
La troupe si spostò in Italia nel 1972, nel 1974 e nel 1990, a Fiumefreddo in provincia di Catania dove, nel film che in realtà è ambientato a Corleone, Michael Corleone – figlio di Vito – viveva in una splendida villa barocca, il Castello degli Schiavi, poi utilizzata anche per “Il Padrino parte II” e “parte III” come villa di don Tommasino, vecchio amico di famiglia dei Corleone. Altri ciack furono effettuati a Forza d’Agrò (ME), uno dei più bei borghi d’Italia, da dove si domina tutto il versante orientale della costa siciliana.
 
Ma il luogo più importante è Savoca, in cima ad una montagna che sovrasta il mare di Taormina, e precisamente il “Bar Vitelli”, tutt’ora in funzione, che è rimasto così come si è visto nel film ed è oggi quasi un museo, con foto e reperti dei momenti del film, e nel quale furono girate le scene di Michael Corleone mentre parlava con l’allora titolare del bar Tommaso Vitelli (anche padre di Apollonia) e dove proprio lì Michael e Apollonia si conobbero.
Altri set per girare “Il Padrino” furono anche Motta Camastra, in provincia di Messina, dove ancora Michael Corleone e i suoi guardaspalle arrivavano in paese e infine a Palermo, sulla scalinata dell’ottocentesco teatro Massimo, dove Anthony, figlio di Michael, si esibiva come cantante lirico.
 
Poi, ancora, la stupenda Villa Malfitano nel cui bellissimo giardino si svolsero i festeggiamenti per un altro matrimonio e, infine, la stessa stazione ferroviaria di Taormina Mare, molto caratteristica ancora oggi, dove ne “Il Padrino III” (nella finzione cinematografica rappresentava la stazione di Corleone) avvenne l’incontro tra Corleone e Key, la seconda moglie.
Si tratta di luoghi molto suggestivi dal punto di vista turistico che vengono ad aggiungersi ad altre località amene e ancora più note della provincia di Messina. Il capoluogo, distrutto quasi interamente dal terremoto nel 1908, conserva i fasti di un’antica e nobile città siciliana con bella vista sullo stretto di Messina mentre la poc’anzi citata Savoca fa parte del club dei borghi più belli d’Italia insieme a Castelmola, San Marco d’Alunzio, Novara di Sicilia e Montalbano Elicona. Ancora a Savoca si trovano le catacombe di esponenti del clero e della nobiltà vissuti tra il ‘700 e l’800 e imbalsamati come nel famoso ex convento dei Cappuccini a Palermo.
Per valorizzare i luoghi del film di Coppola è nata, di recente, la “Strada del Padrino” associazione turistica che fa capo a due appassionati di cinema, Serena Spadaro e Giovanni Tono di Savoca che danno la possibilità ai turisti di effettuare un’interessante week end.
Info: reservation@leviedelpadrinotour.it
 

Luciano Scarzello

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