Ci sono tanti modi per scoprire la Sicilia in tutto il suo splendore. Certamente l’Associazione “Trinacria Itinerari”, guidata dalla dinamica presidente Annalisa Digrandi, ha trovato la formula più intrigante, che coniuga armoniosamente gli ingredienti dell’arte, del paesaggio, della natura e, ovviamente, del gusto nelle sue innumerevoli sfaccettature. Lo ha fatto con il progetto “Green Tours – Itinerari del Gusto”, realizzato tra la stagione estiva e queste prime settimane autunnali, rivolgendolo ai giornalisti di settore, con attenti e studiati “press tour”, ma anche agli operatori del mondo del turismo ed a coloro che hanno ben tangibile che cosa significhi ogni giorno accogliere turisti e proporre loro la nostra incantevole, ma anche difficile, Isola. Certo gli ingredienti affascinanti non mancano in Sicilia, in particolare in quella parte di territorio che comincia dal ragusano e arriva nell’entroterra isolano. “Il progetto Green Tours – spiega la presidente Annalisa Digrandi – propone un’offerta turistica composta da itinerari tematici che ruotano attorno a peculiari caratteristiche: l’ambiente rurale, l’enogastronomia locale ed il fascino di aree di particolare interesse naturalistico, quali siti SIC o Riserve”.
Se si fa attenzione, se si chiudono gli occhi e si ascolta il suono di questa terra e di questo progetto, si avverte la somiglianza tra “Green Tours” e “Gran Tour” ovvero quell’affascinante viaggio che gli aristocratici europei del ‘700 affrontavano con spirito di bellezza e di avventura attraverso l’Italia e fino in Sicilia, per conoscerne l’arte, la storia, le tradizioni, il cibo, il vino del nostro Paese… Uno su tutti, il poeta tedesco Goethe, che nel suo illustre diario “Viaggio in Sicilia” ebbe a scrivere che in questa Isola è proprio la chiave di tutto!
Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica, Acate, Vittoria, Valguarnera Caropepe, San Cataldo: sono questi i Comuni compresi nel progetto dell’Associazione “Trinacria Itinerari”, con tre diverse “strade”: “La via del grano”, da Modica a Valguarnera; “Le strade dell’olio e del vino”; “Itinerario strade rurali ad Hoc”. Sono tre percorsi davvero affascinanti, che avvolgono il turista in un lungo abbraccio fatto di bellezza e di armonia e lo fanno presto innamorare di questa terra.
Noi di “Turismo del Gusto” abbiamo scoperto e provato alcune delle sensazioni proposte, le abbiamo sperimentate e possiamo confermare la bontà e il fascino dell’iniziativa. Sarà stato per l’elegante accoglienza all’Hotel Le Magnolie Resort a Frigintini, frazione rurale di Modica, nel cuore delle campagne ragusane, dove si è consapevoli che proprio lì nasce gran parte del buongusto culinario siciliano; sarà stato forse anche per “Le Dimore del Valentino”, in quel di Scicli, dove le Dimore sorgono all’interno di un meraviglioso vivaio specializzato nella produzione di piante grasse e mediterranee: un posto unico, circondato da secolari carrubi e suggestivi cactus dove abbiamo assaporato alcune leccornie della tipica colazione siciliana. O ancora, la passeggiata alla Fornace Penna a Sampieri, suggestivo monumento di archeologia industriale, oggi nota come “La Mannara”, divenuta uno degli scenari della fiction televisiva “Il Commissario Montalbano”. E poi, la visita alla cittadina di Scicli, con le sue chiese e la sua arte, ed il pranzo al Ristorante “Al Galù” dello chef Luca Giannone, capace di preparare e servire piatti che uniscono eleganza e armonia di sapori, di profumi, di colori, con equilibrio e tripudio allo stesso tempo. Insomma, un Maestro della cucina siciliana, di una spontaneità che lascia spiazzati e fa diventare estimatori del suo mondo e del suo locale.
Il secondo giorno, ancora più fascino in programma, con la visita guidata a Modica, la città dalle cento chiese, gradevolmente e storicamente divisa tra il culto a San Giorgio (più nobiliare) e quello a San Pietro (più popolare) e con la scoperta dell’antica Chiesa Bizantina di S.Nicolò Inferiore. E con la naturalezza di cui solo il territorio siciliano, e ragusano in particolare, sono capaci, si passa dalla visita alle chiese barocche e bizantine alla scoperta del laboratorio del cioccolato nell’Antica Dolceria Bonajuto. Un viaggio unico in una tradizione antica per la nostra Isola, dove si scopre come nasce il cioccolato di vera qualità.
O sarà stato, ancora, per il fascino suscitato dalla storia del mulino ad acqua “Cavallo d’Ispica”, originale gioiello dell’arte contadina del XVIII secolo, che sorge nella parte nord della valle archeologica di Cava d’Ispica. L’antico Mulino, grazie alla dedizione costante tramandata per quattro generazioni dalla famiglia Cerruto e agli ambienti perfettamente conservati, costituisce oggi una irrinunciabile testimonianza di una civiltà contadina ormai estinta, che rivive tra le mura di questo sito, meta ogni anno di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, di gruppi scolastici e viaggi studio. Il visitatore può ammirare le testimonianze di un’arte secolare fatta di utensili e oggetti quotidiani e intraprendere così un percorso che tra maestose volte, fascinose cascate e antiche macine si dispiega nella storia.
La fame, nella seconda giornata, è stata placata dalla sosta a Modica alla “Osteria Sapori Perduti”, ristorante dai gusti antichi della cucina siciliana, preso d’assalto ogni giorno da centinaia di turisti. E poi, visita guidata al Parco Archeologico di Cava d’Ispica, con l’importanza dei luoghi che rimanda ai primi cultori di antichità della Sicilia e ai viaggiatori europei, che visitarono la valle alla fine del ‘700, lasciandone suggestivi ricordi scritti e vedute paesaggistiche. Sia le fonti antiche che la documentazione archeologica fanno di Cava Ispica uno dei siti in cui l’insediamento umano si è particolarmente attestato fin dall’età preistorica. Il complesso patrimonio storico archeologico di Cava Ispica racchiude un periodo abbastanza ampio compreso tra l’Antica età del Bronzo ed il periodo medievale, fino almeno al XIV secolo.
La sera, degna conclusione di una giornata unica, le scoperte gastronomiche del Ristorante “CIOMOD” a Modica.
Terza giornata, non poteva non essere dedicata al mondo del vino, con la visita alla Cantina Planeta di Dorilli ad Acate e alla tenuta dell’azienda, con degustazione di vini e pranzo. L’accoglienza è stata quella cortese e spontanea delle antiche famiglie siciliane. I responsabili, accogliendo il press tour, hanno sapientemente illustrato la storia della Casa Vinicola e le potenzialità di un territorio unico. La cantina prende il nome dal fiume Dirillo, che scorre nelle vicinanze: siamo nel cuore dell’area di produzione del Cerasuolo di Vittoria, una zona collinare incastonata tra il mare e i monti iblei e che è da sempre associata all’eccellenza della produzione enogastronomica siciliana. La cantina Dorilli si trova all’ interno dell’antico Feudo di Torrenuova e il casale adiacente risale ai primi del Novecento. I vigneti che circondano la cantina esprimono l’essenza del territorio: nelle colline sono coltivate le varietà autoctone Nero d’Avola e Frappato, base del Cerasuolo di Vittoria, vino simbolo di questa parte della Sicilia e dal 2006 prima e unica denominazione di origine controllata e garantita di Sicilia. A Dorilli Planeta produce due vini, il Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G. e il Dorilli – Cerasuolo di Vittoria Classico D.O.C.G.
Sarà stato, forse, per tutti questi elementi, per tutto questo fascino, che anche noi ci siamo sentiti, almeno
in quei tre giorni, come i grandi viaggiatori del ‘700, protagonisti di un “Gran Tour”… ops… “Green Tours” davvero unico al mondo!
Antonio Iacona