Se a fine Ottocento e primi del Novecento furono gli inglesi a scoprire e valorizzare Alassio come località turistica e a costruirvi le prime ville dove svernare, grazie al microclima particolarmente mite, oggi sono soprattutto i padani (milanesi, bergamaschi, bresciani) a riempire (ma non sempre ci riescono) alberghi e residence. A ricordare il periodo inglese ci sono alcuni nomi di vie, una chiesa anglicana sconsacrata (oggi ospita mostre e iniziative varie), un tennis club dedicato a Daniel Hanbury che lo fondò nel 1923 e anche una “farmacia inglese”.
La stagione 2014 non è stata felice per gli albergatori, come ci confermano Maurizio e Emilio Ippolito, titolari di un buon tre stelle, il “Flora”, costruito nel 1953 dal loro nonno direttamente sul lungomare, con spiaggia privata:«Purtroppo è stata una stagione molto difficile sia per la congiuntura economica sia a causa del maltempo. I mesi invernali sono trascorsi sotto la pioggia, la primavera non si è vista ed in pratica gli unici mesi di vera estate sono stati settembre ed ottobre: decisamente poco. Durante la stagione invernale il numero delle presenza è calato drasticamente, anche perché molti alberghi hanno deciso di aprire solamente a Pasqua. Durante la stagione estiva il calo, nonostante il maltempo, fortunatamente si è avvertito di meno».
Per fortuna, a dare manforte al turismo, stanno aumentando gli arrivi dalla Russia. «Principalmente durante la stagione estiva – sottolineano Maurizio e Emilio Ippolito – i russi sono senza dubbio i clienti stranieri più numerosi, praticamente hanno sostituito i tedeschi che fino ad una decina di anni fa la facevano da padrone. I tedeschi, gli svizzeri e gli austriaci rimangono in buon numero, anche se in misura ridotta rispetto a qualche anno fa. Mentre francesi, inglesi, olandesi, svedesi e americani sono ormai una sparuta minoranza. La fiducia nel futuro comunque non manca».
Qualche albergo ha chiuso, in particolare quelli non di proprietà, per via delle insostenibili spese di affitto. Le agenzie immobiliari sono tante in città, ma il lavoro latita. Novità positive l’apertura anche invernale dello storico Caffè Roma e il completamento dei lavori di recupero del molo.
Alassio incanta per la sua lunga spiaggia di sabbia, la passeggiata pedonale lungo il mare, la fila di bar e ristoranti a pochi metri dall’acqua, dove gustare le tante specialità liguri. In inverno arrivano numerosi i pullman dalla Padania carichi di anziani che qui vengono a svernare.
Come a Bergamo, anche ad Alassio via XX Settembre è quella dello shopping. Insieme a via Vittorio Veneto dà vita a un caratteristico centro storico ligure, chiamato il Budello: un carruggio lungo quasi due chilometri, parallelo al mare, stretto tra antiche case e con oltre 200 moderni negozi. Perpendicolari al Budello, gli “esci”, ovvero i vicoli che conducono al mare. Lungo il Budello si trova anche la biblioteca comunale, centro di attività culturali insieme a cineforum, Alassio jazz e stagione teatrale. All’ultimo piano, il quarto, la gestione della caffetteria, con lettura gratuita di diversi quotidiani, è affidata al locale istituto alberghiero che vi impiega, sotto la guida di insegnanti, alcuni studenti portatori di handicap riuniti in cooperativa sociale.
Alassio è famosa anche per il “Muretto”. Si trova di fronte al palazzo del municipio, in via Dante, in corrispondenza dello storico Caffè Roma, locale della famiglia Berrino, sul cui palco si esibirono i nomi più famosi dello spettacolo. Il Muretto nacque nel 1953, ideato da Mario Berrino (deceduto nel 2011, fu anche ottimo pittore) e dallo scrittore americano Ernest Hemingway
uno dei frequentatori abituali del “Roma”. Fu proprio Hemingway a firmare la prima piastrella apposta sul muretto di fronte al locale. Nello stesso anno nacque anche il concorso di Miss Muretto, da allora atteso appuntamento dell’estate alassina. Il Muretto ospita oggi oltre mille piastrelle con le firme autografe di personaggi famosi della cultura, dello spettacolo e dello sport. Non mancano le testimonianze di presenze bergamasche. C’è la piastrella con l’autografo della campionessa europea di sci Lara Magoni, che fu anche Miss Muretto nel 1996. Altre piastrelle sono firmate da Paoletta Magoni, Giulio Bosetti, Felice Gimondi, Pierino Baffi. Altre piastrelle ricordano l’amicizia tra Alassio e i Comuni dii Gorno, Osio, Chiuduno, Caravaggio e Masano, i santuari della Valle del Riso, l’associazione pensionati di Palosco, l’Avis dell’Alta Valle Brembana.
Alassio è anche l’unica città italiana che può fregiarsi del marchio Città degli Innamorati. Ha ottenuto il riconoscimento ufficiale il 4 ottobre 2007. A ricordarlo sul Muretto ci sono la riproduzione in ceramica dei famosi “Les amoureux” di Raymond Peynet, la statua in bronzo degli “Innamorati” di Eros Pellini, le “Cicogne” di acciaio di Umberto Mastroianni e la cassetta della posta del concorso “la più bella lettera d’amore”. Ogni anno, le missive d’amore che giungono da tutta Europa vengono giudicate da una giuria e le più belle vengono premiate il 14 febbraio. giorno di San Valentino.
Una antica leggenda narra che Adelasia, figlia di Ottone I di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero, amasse Aleramo, un giovane coppiere di corte e che l’imperatore non fosse contento di questo amore così poco regale. I due innamorati, fuggiti insieme dopo essersi uniti in matrimonio, posero la loro dimora alle falde del monte Tirasso che sovrasta Alassio. Nel luogo dove i due innamorati si erano stabiliti sorse poi una città, che in onore della principessa Adelasia fu chiamata Alaxia, in seguito Alassio.
Roberto Vitali