Prendete 40.000 monumenti, aggiungete 8.000 musei e 500 fra festival, eventi, concerti e spettacoli, e solo a questo punto avrete un’idea dell’immenso raggio d’azione di “Atout France”, l’Agenzia per lo sviluppo del Turismo Francese, con sede a Parigi e forte di 35 rappresentanze in tutto il mondo.
Nata nel 1987 sotto la supervisione del Ministero per il Turismo, il commercio e l’artigianato, Atout France ha sempre avuto il compito di promuovere l’immagine della République di fronte agli occhi del mondo. Un impegno per lungo tempo molto semplice, visto l’enorme patrimonio storico, culturale, gastronomico e sociale che la Francia, solo a nominarla, evoca nella memoria collettiva dell’umanità, ma diventato assai delicato da quando il paese transalpino si è trasformato in uno dei bersagli del terrorismo internazionale. Proprio per questo, il lavoro dell’agenzia si è concentrato sull’obiettivo di arginare la fuga di un turismo che nel solo 2012 ha fatto registrare 83 milioni di visitatori, confermando la Francia al primo posto fra le mete turistiche mondiali, davanti a Stati Uniti e Spagna. La risposta è stata tranquillizzare: siti culturali aperti, trasporti regolari, nessun blocco delle frontiere e nessuna intenzione di creare un clima di guerra. Semplicemente, vigilanza rafforzata e controlli a campione.
Anzi, in vista della stagione estiva ormai ai nastri di partenza, Atout France ha voluto creare Rendez-Vous en France, un nuovo e frizzante magazine che raccoglie ogni capitolo della vitalità dell’estate francese, mettendo insieme anche 17 buone ragioni per riscoprire la Francia, ispirate da un leit-motiv comune: la Luce. Un tema che affonda le sue radici nella storia stessa della Francia, non a caso culla dell’Illuminismo, il movimento politico, sociale, scientifico, filosofico e culturale nato in Inghilterra nel XVIII secolo ma che proprio in Francia visse il massimo dello splendore. Ed era Luce, ancora una volta, ricordando l’invenzione dei fratelli Lumière, genitori anagraficamente riconosciuti del cinema, la settima arte. Luce per Parigi, un tempo capitale del mondo e da secoli, per tutti, la “Ville Lumière”, la città che brilla, e Luce – ancora – anche per coloro che hanno saputo spingere in avanti una delle metropoli più romantiche e moderne del pianeta, come Renzo Piano e il suo “Beaubourg”, secondo nome del “Centre George Pompidou”, scrigno di arte e cultura che quest’anno celebra i primi 40 anni. E Luce, per finire, nel suo significato più profondo, attuale e positivo, perché rappresenta la voglia di voltare pagina di un paese macchiato da eventi che non merita.
“In Francia tutto accade, soprattutto ciò che è impossibile”, assicura lo scrittore Philippe Benoit, e in effetti, infinite ogni anno sono le occasioni per riscoprire la patria dello champagne. Per cominciare da Parigi, doverosamente, con l’inaugurazione del museo Yves Saint Laurent, uno dei padri assoluti dello stile e della moda francese, creato per celebrare 50 di creatività del celebre couturier e ospitato nella sede della storica maison al numero di 5 di Avenue Marceau, o la retrospettiva su Dalida (nella foto qui sopra), la tormentata cantante e attrice franco-italiana compagna di Luigi Tenco, ospitata presso il museo della moda di Palais Galliera. Ancora il Grand Palais, straordinaria cornice per il centenario della morte di Auguste Rodin. Ma senza dimenticare le riapertura di due grandi alberghi diventati simbolo della città e del lusso: l’Hotel de Crillon, 103 stanze, 39 suites e 5 appartamenti affacciati sullo spettacolo di Place de la Concorde, meta prediletta da capi di stato e star del cinema, e l’Hotel Lutetia, rifugio sulla rive gauche per gente come Picasso, James Joyce e Josephine Baker. Parlando di celebrazioni, impossibile dimenticare quelle per i 25 anni di Disneyland Paris, il parco nato agli inizi degli anni Novanta su un’area a circa 30 km dalla capitale francese e ogni anno tuffo imperdibile nel magico mondo dei personaggi Disney per milioni di persone.
Quindi gli eventi di Lione, terza città di Francia, punto d’incontro per due fiumi, il Rodano e la Saona, ma anche per arte e cultura che da quest’anno trovano uno spazio in più nel “Grand Hotel-Dieu”, antico albergo trasformato in spazio di ricerca ed esposizione dedicato al cibo e al gusto. O l’apertura, per restare in tema di strutture turistiche, le Les Sources de Caudalie, spa e centro benessere a cinque stelle del Royal Champagne di Champillon, e ancora il ristorante La Maison Troigros che apre a Ouches: un atelier di alta cucina curato da Michel Troisgros, tre stelle Michelin.
Festa prolungata anche le rive della Garonna, il fiume di Bordeaux, e per l’Aube, regione che quest’anno ha scelto di celebrare Auguste Renoir, uno dei suoi villeggianti più illustri di sempre, mentre Saint-Étienne si dedica all’attualissimo tema delle mutazioni del mondo del lavoro, e su in Normandia, Le Havre, città patrimonio dell’Unesco affacciata sul canale della Manica, celebra i 500 anni dalla fondazione che ha uno dei momenti clou il prossimo settembre, con una crociera diretta a New York a bordo del Queen Mary 2.
Poi giù, verso le spiagge della Côte, per i 50 anni dell’Hotel Byblos di Saint-Tropez (foto a destra), icona dell’ex villaggio di pescatori trasformato in luogo di culto dalla sola presenza di BB, Brigitte Bardot: oggi il ristorante è curato da Vincent Maillard, allievo prediletto di Alain Ducasse, e impreziosito da un’elegantissima spa. A dire il vero è l’intera Costa Azzurra ad essere protagonista del Festival dei Giardini che coinvolge oltre 60 aree verdi aperte al pubblico, quasi ad accompagnare degnamente prima, durante e dopo la settantesima edizione del Festival del Cinema di Cannes.
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Germano Longo