Per avere un’idea abbastanza precisa del “Centre des Monuments Nationaux” basta immaginare una gioielleria, di quelle antiche, che ai clienti più fidati propone propone pezzi unici dal valore inestimabile. Ente pubblico sotto la supervisione del Ministero della Cultura e Comunicazione francese, il CMN nasce idealmente nel 1914 con il compito di mantenere in perfetto stato di salute alcuni monumenti nazionali fra i più celebri, assumendo l’attuale denominazione nel 2009.
Con una rete formata da 1.500 ispettori, oggi l’attività dell’ente è di primaria importanza per la conoscenza, la promozione e la divulgazione del patrimonio storico di Francia attraverso la pubblicazione di guide turistiche, libri, monografie, testi teorici e tecnici, ma soprattutto attraverso la gestione di 400 eventi ogni anno e ben 100 gioielli della storia francese fra abbazie, castelli, grotte preistoriche e siti archeologici visitati ogni anno da più di 8,5 milioni di persone. A chi piace andare sul pratico sappia che nell’enorme patrimonio del CMN ci sono veri simboli della Francia nel mondo, alcuni dei quali tutelati dall’Unesco: dall’abbazia di Mont Saint-Michel ai castelli d’Angers e Azay-le-Rideau, dall’Arco di Trionfo (nella foto qui sopra) alla Sainte-Chapelle, il Panthéon e la Conciergerie, per arrivare alla cittadella fortificata di Carcassone, una spettacolare doppia cerchia di mura un tempo considerata inespugnabile costellata da 53 torri. E ancora Châteaudun, nel cuore della Loira, il castello medievale-romanico di Aulteribe, forse uno dei meglio conservati di tutta la Francia, e le grotte di Les Combarelles, dove si nasconde uno dei più grandi complessi di arte naturalistica paleolitica, formato da 25 grotte decorate con pitture rupestri.
Altrettanto suggestivi i percorsi, come quelli creati per gli appassionati di cicloturismo: 450 km divisi in itinerari che attraversano otto dipartimenti, o le crociere, dalla più classica di tutte, quella sulla Senna, ad altre non meno affascinanti per scoprire la Borgogna, la Provenza, il Rodano, la Saona e la Garonna da prospettive diverse. Per finire con i percorsi di “enoturismo” lungo i territori vinicoli di Francia: i vitigni di Mâcon, nel sud della Borgogna, i “Vins des Sables” di Aiuges-Mortes, le degustazioni di Bordeaux sulla torre Pey-Berland e quelle al castello Renaissance di Talcy.
Fra i 100 cantieri di restauro e valorizzazione avviati nel 2015, con uno stanziamento globale di 46 milioni di euro all’anno per la conservazione, la sistemazione e il restauro, spiccano i progetti del castello rinascimentale di Azay-Le-Rideau, che dopo un attento lavoro di restauro arriva all’estate del 2017 offrendo nuove esperienze di visita. Stesso principio applicato al castello di Voltaire, ristrutturato seguendo in modo rigoroso le modifiche fatte nei secoli scorsi per rievocare lo stesso ambiente in cui viveva il grande filosofo. Ancora “Villa Kérylos”, a Beaulieu-sur-Mer, fra Nizza e Monaco, spettacolare residenza costruita su un promontorio a picco sul mare dall’architetto Emmanuel Pontremoli (nella foto qui sotto).
E chi ama la notte non ha che da scegliere fra la visita alle torri della cattedrale di Notre-Dame, a 70 metri dal suolo, per una vista mozzafiato sulla Ville Lumiére, oppure quella possibile dalla terrazza dell’Arco di Trionfo, nel cuore della Parigi più sfavillante di lusso e luci, e ancora il tramonto da cartolina che si ammira dalla Sainte-Chapelle.
Germano Longo