“Nel mio paese c’è l’idea che la donna sia un individuo inferiore, con una mentalità sottosviluppata e per questo bisognosa di una guida che la controlli”. Sono parole, testuali, di Azam Bahrami, poetessa e scrittrice di origini iraniane, fuggita quattro anni fa dal suo paese e dopo un viaggio lungo e massacrante fatto di montagne e l’incognita del Mediterraneo è arrivata in Italia, dove ha ottenuto lo status di rifugiato politico. Oggi vive a Torino, riuscendo a riallacciare il presente con la voglia di riprendere i suoi studi in fisica. È a Torino che incontra Davide Dutto, fotografo non nuovo a impegni sociali, con cui nasce l’idea di fare qualcosa, ad esempio, perché no, mettere insieme le esperienze di vita di Azam e la professione di Davide. Nasce una serata curiosa e insolita, che sappia parlare di cibo raccontando le storie di chi troppo spesso non ha voce. Un incontro che hanno chiamato “R-Woman” ed è diventato quasi subito un progetto, sostenuto dall’associazione “Sapori Reclusi”, che ha come sbocco più visibile una cena-fotografica con un luogo, un’ora e una data precisi: alle 20.00 del 15 maggio prossimo, presso “AC Hotel Lingotto by Marriott” di Torino. È una serata di solidarietà, per cominciare, ed una mostra fotografica subito dopo, ma organizzata in uno scenario insolito come un prestigioso hotel, dove tutto si concentra intorno a 10 scatti di donne iraniane realizzati da altrettanti artisti. Mostrano madri, mogli, sorelle e amiche, ma anche prostitute, guerrigliere, atlete, attrici e militari riprese nella loro quotidianità, che sia sulle montagne innevate dell’Iran o nelle povere periferie delle città somale, dove spesso nascere è una scommessa con il destino. Sarà la voce potente di Azam Bahrami, a raccontare la persecuzione e la voglia di riscatto che accomuna qualsiasi donna oppressa, in ogni angolo di mondo.
Anche la cena vuol essere un omaggio all’Iran, l’antica Persia, culla di una delle più antiche, nobili e fiere civiltà nella storia di tutta l’umanità. Sette gli chef che hanno accettato di partecipare, interpretando altrettanti piatti della cultura gastronomica iraniana. Comincia Alessandro Levo, torinese classe 1984, resident chef dell’AC Marriott Hotel di Torino, proseguono i Costardi Bros, Chistian e Manuel, 39 anni il primo, 30 il secondo, i due fratelli che guidano lo stellato stellato “Da Cinzia” di Vercelli. Terza portata per Andrea Larossa, 37 anni da Verbania ma trapiantato ad Alba, dove insieme alla compagna Patrizia guida il “Larossa”, ancora Stefano Sforza, lanzese classe 1986 alla guida di “Les Petit Madelines” del “Turin Palace Hotel” di Torino, e Mehdi El Omari, classe 1990, autodidatta approdato alla cucina dopo aver attraversato il mondo della pizza, per chiudere in bellezza con il dolce di Marco Avidano, apprezzato pasticcere torinese.
Il costo della serata è di 55 euro a persona (vini inclusi). Info e prenotazioni al numero 347.47151790.
Germano Longo
Il menù della serata
Tataki di palamita, pistacchio, seirass, verdure primaverili alla eoliana e cipolla rossa confit
Chef Alessandro Levo
Riso Carnaroli “Gli Aironi” di primavera
Chefs Christian e Manuel Costardi
PERSEO: Risotto al bianco con salsa di zenzero e anice stellato, yogurt al pepe e curcuma
Chef Andrea Larossa
Il mio viaggio nell’ antica Persia: agnello marinato nei limoni: jus allo zafferano, crema di pinoli e cardamomo
Chef Stefano Sforza
Guancetta di vitello cotta a bassa temperatura, paprika, zenzero e burro fermentato
Chef Mehdi El Omari
Mousse di pistacchio e amarene, su biscotto lievitato
Chef Marco Avidano