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Nasce la nuova Pizza Eataly di filiera

15 Marzo 2019 by Paolo Alciati

In collaborazione con Slow Food, Eataly mira a portare la pizza ad un alto livello di standard qualitativo in tutte le sue pizzerie italiane.

Lo scopo è quello di assegnare forte identità, riconoscibilità e costanza qualitativa ad uno dei piatti che rappresenta il simbolo della cucina italiana e Eataly lo fa puntando su quattro pilastri: filiera, lavorazione, leggerezza e democraticità.

Pizza Eataly

Cominciando dal 19 marzo da Eataly Milano e proseguendo poi nel resto delle pizzerie presenti a Torino, Pinerolo, Genova, Trieste, Firenze, Piacenza, Forlì, Roma e Bari sarà possibile ordinare e gustare la specifica Pizza del Territorio, creata con ingredienti dei Presidi Slow Food e prodotti tipici locali che rappresentano la biodiversità del territorio italiano.

Eataly, tra continue ricerche, esperienze e confronti con importanti persone del settore, punta da anni sui grandi piatti della tradizione italiana.
Nel 2017 è nato infatti lo Spaghetto Eataly e nel 2018 il Tiramisù Eataly.

© Maki Ochoa
© Maki Ochoa
© Maki Ochoa

Ogni Eataly accoglie i clienti con la citazione di Wendell Berry “Mangiare è un atto agricolo”, frase che è stata anche l’ispirazione per la creazione della nuova pizza di filiera e la spinta per affrontare una nuova sfida.
Eataly è da sempre un’azienda che lavora nel mondo della distribuzione alimentare con impegno e forte senso di responsabilità.

La grande sfida di Eataly

Eataly inserisce l’idea della nuova Pizza all’interno dell’ottica di aumentare il livello della qualità dei piatti simbolo della tradizione italiana.
Slow Food ha collaborato da subito alla stesura del Manifesto della Pizza Eataly, che tramite dieci punti riassume filosofia e valori e ha contribuito anche alla creazione delle Pizze del Territorio: un omaggio ai Presìdi e alle eccellenze delle regioni in cui Eataly è presente con le sue pizzerie.

Alla guida della ricetta della Pizza Eataly c’è Francesco Pompilio, pizzaiolo Corporate di Eataly, che lavora in azienda da quasi dieci anni e che si è dedicato allo studio dell’impasto e delle guarnizioni con l’aiuto dell’executive chef Enrico Panero, del produttore delle farine Fulvio Marino e dell’esperto pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi.

“Lo stretto rapporto che abbiamo creato con i produttori è un fattore cruciale per assicurare una qualità senza compromessi”, afferma Francesco Pompilio.
“Da oltre 12 anni Eataly si confronta con clienti in tutta Italia, affrontando i temi dell’alimentazione di qualità con uno slancio sempre rivolto al miglioramento. Per questo, oggi ci sentiamo maturi per poter promuovere la nostra specifica idea sulla pizza, frutto di esperienze maturate nel corso degli anni e conferma della filiera di ingredienti di prima qualità utilizzati dall’inizio del nostro percorso”.

I pilastri su cui si basa la Pizza Eataly

Quattro basi la rendono unica:

  • la filiera che rappresenta l’elemento che distingue l’approccio di Eataly con la rete di produttori ed è l’espressione della profonda conoscenza dei territori e dei processi produttivi di tutti gli ingredienti, da quelli di base a quelli destinati alla guarnizione
  • la lavorazione che rappresenta il naturale punto di arrivo di conoscenze acquisite durante gli anni ed è l’incontro di tradizioni, lunga pratica e competenza dei pizzaioli Eataly
  • la leggerezza che rappresenta la caratteristica oggi indispensabile ed è dovuta a diversi fattori: la selezione curata delle farine, l’utilizzo della biga con una minima quantità di lievito, una lavorazione complessiva di almeno 50 ore, la cottura delicata e la semplicità delle guarnizioni
  • la democraticità è l’anima della pizza, piatto popolare per eccellenza: un prodotto che deve rimanere accessibile anche a fronte di ingredienti di altissima qualità

I protagonisti della Pizza Eataly

Per questo progetto, Eataly ha coinvolto storici produttori con i quali collabora dai tempi dell’apertura del primo punto vendita.
In una Pizza Eataly si gustano:

  • le farine biologiche, esclusivamente italiane e macinate a pietra, del Mulino Marino di Cossano Belbo (CN). Un’azienda di famiglia, mugnai da tre generazioni, che da oltre vent’anni punta sul biologico e dal 2007 macina in purezza il 100% di cereali da agricoltura biologica certificata
  • il pomodoro 100% sardo coltivato dagli agricoltori nella zona di Oristano e del Medio Campidano per l’azienda Casar di Serramanna (CA). La filiera rispetta chi coltiva e chi raccoglie i pomodori
  • l’olio extravergine di oliva Roi 100% italiano realizzato con le cultivar Ogliarola, Biancolilla e Taggiasca. L’azienda è a Badalucco, nella verdeggiante Valle Argentina (IM), dove gli oliveti si estendono in un territorio che va dai 200 ai 1.000 metri slm affacciati sulla riviera ligure di Ponente
  • il fiordilatte fresco di giornata, prodotto nei caseifici di Eataly Milano, Eataly Torino e Eataly Roma o selezionato dal banco freschi negli altri punti vendita
  • il sale integrale di Guérande raccolto con tecniche manuali nella regione del Pays de la Loire, nella parte nord-occidentale della Francia, una baia che abbraccia una decina di comuni ricchi di saline
  • il basilico italiano dei mercati locali, una pianta aromatica che è uno dei simboli incontrastati della cucina italiana

Leggi chi sono i Produttori che collaborano con Eataly

I 5 segreti della Pizza Eataly

Sono farina, lievito, idratazione, maturazione e cottura.
La Pizza Eataly nasce innanzitutto dall’impasto, realizzato utilizzando le farine del Mulino Marino macinate in modo da mantenere intatte le proprietà del grano e delle fibre.
Per una maggiore forza e lavorabilità dell’impasto, vengono miscelate due tipi di farine: la semi integrale “Buratto” e la tipo 0.

Attraverso il metodo “indiretto”, l’impasto assume gusto e digeribilità.
Si tratta di un processo diviso in due momenti: la biga, un pre-impasto utilizzato tradizionalmente nei panifici, a cui viene aggiunto il lievito di birra naturale (meno dello 0,02%) che viene poi unito all’impasto base della pizza dopo aver riposato per oltre 24 ore.

Prima di servire la pizza al tavolo trascorrono altre 24/26 ore, per un totale quindi almeno di 50 ore di lievitazione.
La pasta risulta così soffice e morbida all’interno e croccante all’esterno e viene cotta per un tempo minimo di 3 minuti e mezzo solo in forno a legna rotante “Marana” a una temperatura di 330°C.

Nuova Pizza Eataly

Le Pizze Eataly del Territorio
  • MILANO – Bianca con fiordilatte “Miracolo a Milano”, Pannerone di Lodi “Carena” (Presidio Slow Food), pancetta steccata “Bertoletti”, olio evo del Garda DOP “Avanzi”
  • TORINO E PINEROLO – Bianca con fiordilatte “Montoso”, Montebore “Vallenostra” (Presidio Slow Food), patata piemontese, olio evo “Roi”
  • GENOVA – Bianca con fiordilatte “Malù”, toma di pecora brigasca “Il Castagno (Presidio Slow Food), acciughe dei pescatori di Camogli, basilico genovese, olio evo di monocultivar taggiasca “Roi”
  • TRIESTE – Focaccia con prosciutto San Daniele “Dok dall’Ava” e Montasio fresco “Ca Form”
  • FIRENZE – Focaccia con Mortadella di Prato “Marini” (Presidio Slow Food), pecorino toscano DOP “Il Fiorino” e cavolo nero toscano
  • PIACENZA – Bianca con fiordilatte “Cascina Bosco Gerolo”, caciotta tenera “Valsamoggia”, Mariola “Salini” (Presidio Slow Food), olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”
  • FORLÌ – Bianca con raviggiolo dell’appennino tosco-romagnolo “Boschetto Vecchio”, salsiccia di mora romagnola “Zivieri”, patata emiliana, olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”
  • ROMA – Bianca con pecorino caciofiore “Gennargentu”, mozzarella di latte di bufala del caseificio di Eataly Roma, Susianella di Viterbo “Coccia Sesto” (Presidio Slow Food), olio evo Sabina DOP “La Mola”
  • BARI – Bianca con fiordilatte “Fratelli Tarantino”, burrata “Fratelli Tarantino”, capocollo di Martina Franca “Santoro”, asparago pugliese, olio evo “De Carlo”
BARI
FIRENZE
FORLì
GENOVA
MILANO
PIACENZA
ROMA
TORINO E PINEROLO
TRIESTE
Giro d’Italia in 10 Pizze: le tappe del tour

Il tour delle Pizze del Territorio, realizzate in collaborazione con Slow Food, partirà da Eataly Milano Smeraldo il 19 marzo alle 19:30 e alle 21:30.
Si tratta di nove pizze, oltre alla Margherita Eataly, che si potranno trovare per un’unica sera e saranno presentate da Francesco Pompilio, maestro pizzaiolo di Eataly e dai produttori dei Presìdi Slow Food locali.

Insieme a loro si scopriranno tutti i segreti della Pizza Eataly e si parlerà del grande patrimonio gastronomico del nostro paese.
Il tour rappresenta l’unica occasione per poter gustare tutte le Pizze del Territorio in abbinamento ad una selezione di birre artigianali.

Le Tappe del tour:

  • Martedì 19 Marzo: EATALY MILANO
  • Martedì 26 Marzo – EATALY TORINO
  • Martedì 2 Aprile – EATALY ROMA
  • Giovedì 9 Maggio  – EATALY TRIESTE
  • Martedì 14 Maggio – EATALY BARI
  • Martedì 21 Maggio – EATALY GENOVA
  • Martedì 28 Maggio – EATALY FORLÌ
  • Martedì 4 Giugno – EATALY PIACENZA
  • Martedì 11 Giugno – EATALY PINEROLO
  • Martedì 18 Giugno – EATALY FIRENZE – Chiusura tour e gran finale

Per informazioni e prenotazioni agli eventi consultare il sito Eataly dei diversi punti vendita.

A Eataly Smeraldo, restando sul tema pizza, salirà sul palco venerdì 22 marzo alle 18 Luciano Pignataro che presenterà il suo nuovo libro “La pizza. Una storia contemporanea” edito da Hoepli: la prima importante storia della pizza.
Insieme lui interverranno Paolo Marchi di Identità Golose, Albert Sapere di 50 Top Pizza e il pizzaiolo Gino Sorbillo.

Autore & Credits

Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa
Credit Photo Ufficio Stampa

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