Il desiderio di ogni organizzatore di eventi è che della propria manifestazione si possa dire che è stata straordinaria, ma per essere definita in questo modo non può essere solo fine a sé stessa e non può prescindere dai freddi numeri
E i numeri di Aromatica 2022 – la kermesse ligure ottimamente organizzata dall’agenzia Immedia dell’onnipresente Carlo Ferraro, un uomo col prezioso dono dell’ubiquità – dedicata alle erbe aromatiche, ai prodotti tipici del territorio e alle eccellenze dell’agroalimentare sono stati davvero straordinari: 15 cooking show, 24 ospiti, 60 espositori, 3 cene a 4 mani, 2 concerti serali e oltre 10.000 presenze!
“Sin d’ora possiamo dire che è stato un grandissimo successo che conferma la bontà del lavoro fatto fino ad ora e premia le novità che l’Amministrazione comunale e Gestioni Municipali SpA hanno voluto apportare” – ha dichiarato il Sindaco Cristiano Za Garibaldi – “Nei prossimi giorni faremo un bilancio ragionato della manifestazione e proporremo la data per il prossimo anno, che immaginiamo già possa essere il primo weekend dopo il Primo maggio”.
La bellissima “tre giorni” svoltasi dal 6 all’8 maggio nella deliziosa cittadina di Diano Marina, in provincia di Imperia, in effetti ha dato un forte segnale di voglia di ripresa alla vita dopo il terribile periodo, non ancora del tutto alle spalle, segnato dalla pandemia. La gente del luogo, ma soprattutto i tantissimi turisti, hanno riempito con curioso entusiasmo e gastronomico interesse le strade del capoluogo del golfo dianese, vestito davvero a festa per l’occasione.
I profumi delle centinaia e centinaia di piante aromatiche presenti sui banchi ben ordinati ai lati delle vie del centro pedonale e in quelle delle stradine adiacenti hanno impregnato il percorso e le passeggiate di tutti con effluvi di lavanda, origano, rosmarino, borragine, timo, erba limoncina, menta e, soprattutto, del re delle erbe aromatiche liguri, il basilico! Quello con le foglioline piccole piccole, tenerissime, che emana un profumo meraviglioso e che è l’ingrediente principe di quella magica pozione che risponde al nome di “pesto” la quale, tra l’altro, è la terza salsa più conosciuta e riprodotta al mondo, dopo il ketchup e la maionese…
Riguardo al pesto, il “gran maestro”, lo “stregone buono” che ha deliziato i palati di quei fortunati che hanno preso parte alla cena dedicata a questo magico ingrediente è stato Roberto Panizza, “the King of Pesto”, presidente dell’associazione Palatifini, ambasciatore del pesto nel mondo, ideatore del Campionato Mondiale di pesto al mortaio e patron del ristorante Il Genovese.
Panizza ha prima presentato sul palco un’anteprima in preparazione alla finale di giugno del Pesto Championship (che si è appena chiusa con la vittoria di una bravissima studentessa ligure che ha sbaragliato ben 100 concorrenti) e poi, con il suo mortaio gigante in marmo da 35 kg. e un pestello di enorme dimensione, rigorosamente in legno di pero, dal peso di ben 4 chili, è stato protagonista assoluto preparando, al ristorante Beach di Diano, il pesto per la cena a tema “Genova e Liguria” a chiusura dell’edizione 2022 di Aromatica, illustrando ai presenti i vari passaggi per ottenere una meravigliosa crema dal profumo inebriante e dal gusto strepitoso!
Ad Aromatica si sono svolte degustazioni tenute dai coordinatori di due delegazioni locali di sommelier AIS davanti ad una competente platea di enoappassionati, in cui si sono sviscerate le caratteristiche di due tra i principali vini da vitigni autoctoni liguri, il sapido e fragrante Rossese di Dolceacqua – per l’anteprima del 50ennale della DOC – e il profumato e aromatico Vermentino, in attesa della 29esima edizione del Premio Vermentino di Diano Castello che si svolgerà a luglio.
Sempre a proposito di aromi “liquidi”, il prestigioso Premio Aromatica 2022 è andato ad Andrea Benvegna, con il suo cocktail “Negroni alla brace”.
Ma l’attenzione del numerosissimo pubblico presente è stata principalmente dedicata ai numerosi show-cooking che si sono alternati sul palco centrale i cui principali protagonisti sono stati grandi chef – stellati e non – prestigiosi pasticceri e i preparatissimi allievi dell’Istituto Alberghiero di Arma di Taggia: Gian Michele Galliano, dello Chalet Euthalia di San Giacomo di Roburent – il cuoco delle erbe e dei fiori – ha presentato “Lumache, aglio di Vessalico, erbe aromatiche ed edera terrestre”; l’agrichef Paolo Passano di La Bilaia a Lavagna, ha proposto un insolito “Dolce non Dolce: il gelato olio e basilico che non ti aspetti”, una golosa dedica al pesto; sempre al pesto è stato dedicato il piatto dell’Alberghiero Ruffini Aicardi di A. Taggia; la dolcissima chef giapponese, dianese di adozione, Azusa Nakanishi ha incantato con dei piccoli capolavori di estetica della presentazione, propri della cultura del Sol Levante; Roberto Ferro del Diana Majestic di Diano Marina, ha esaltato i presenti con il suo “Tiepido di seppie e asparagi viola, con zabaione salato e crumble di pane al timo limonato”; Emanuele Dionalisio, chef JRE-Jeunes Restaurateur d’Europe de Il Giardino del Gusto a Ventimiglia, ha sollevato un’ovazione con il suo “Asparago di Seglia, salsa antica all’uovo, uova e uova…”.
L’ospite di riguardo – il raffinato chef stellato Paolo Griffa del Petit Royal, Courmayeur, che per l’occasione ha presentato il suo libro “Cioccolami” – ha incantato con lo “Skyline dal Montebianco”, un piatto preparato con fiori, erbette e quadrifogli da lui raccolti sulle montagne della Val d’Aosta …uno squisito portafortuna!
L’apice, infine, si è raggiunto con il “re del cioccolato” Enst Knam, conosciutissimo pasticcere e giudice di golosi programmi televisivi, che ha radunato sotto il palco centinaia e centinaia di persone per mostrare la preparazione del dolce “L’ape in volo”. Knam ne ha commentato passo passo la creazione, regalando battute con tempi televisivi perfetti, dispensando simpatia, donando consigli e pure qualche trucchetto per la buona riuscita dei dolci da fare a casa.
La successiva distribuzione degli assaggi ad una platea golosa, formata indistintamente da adulti e bambini, privilegiando ovviamente questi ultimi, è stata un’apoteosi ed ha siglato indelebilmente il successo di questo evento.
Le conferenze sono state numerose e tutte affollate, con personaggi di altissimo livello. Tra i tanti, l’onnisciente e simpaticissimo Prof. Andrea Pieroni, dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’esuberante Eleonora Matarrese, con il suo libro “La Cuoca Selvatica, storie e ricette per portare la natura in tavola” e Eugenio Signoroni, uno dei due autori della guida “Osterie d’Italia”, di Slow Food Editore.
Last but not least, l’intervista ad un produttore di vino, Aimone Vio di Albenga, che ha commosso la platea per l’umanità, la serietà e l’amore nei confronti della famiglia formata da ben 4 donne – la moglie Chiara e le tre figlie Caterina, Camilla e Carolina- alle quali ha dedicato un vino, ovviamente rosato, il 4C, da uve Rossese di Campochiesa in purezza. Delizioso, intenso, sapido e con un po’ di piacevole acidità…proprio come il carattere di una donna!
Non resta quindi che attendere la prossima edizione che, sentite le dichiarazioni dei protagonisti e degli enti partner, cercherà sicuramente di bissare il successo di questa appena conclusa. Un successo realizzato con garbo, eleganza e partecipazione massiccia di un pubblico entusiasta. Chi ben ri-comincia…
Pesto ligure
Per preparare il classico pesto ligure, gli ingredienti sono sette: il basilico, tassativamente Genovese DOP – le piantine devono avere circa 10 giorni di vita le foglioline tenere per donare l’inconfondibile aroma e il tipico sapore – olio extravergine, possibilmente taggiasco, per non coprire gli altri ingredienti ed amalgamarli in modo equilibrato, pinoli di ottima qualità, sale grosso possibilmente di Cervia e comunque non industriale, aglio rosso di Vessalico, Parmigiano Reggiano stravecchio e Pecorino Fiore Sardo DOP. Il procedimento consigliato da Roberto Panizza: pestare l’aglio e i pinoli con un robusto pestello di legno in un mortaio di marmo di Carrara riducendoli in pasta, aggiungere le foglie del basilico pulite con delicatezza per non liberare anzitempo gli oli essenziali, e pestarle assieme al sale. Quando il composto risulta di un bel verde brillante e omogeneo, aggiungere i formaggi gustosi e poco alla volta l’olio fino a dare la tipica consistenza cremosa.
Paolo Alciati