Parla con orgoglio, consapevole di aver realizzato e dirigere con il figlio Gianluca un’impresa unica nel suo genere, e con l’umiltà di chi proviene dalla terra ed ha sempre fatto delle sue intuizioni la base della sua imprenditorialità, Gianfranco Venturelli, una vita spesa nell’agroalimentare tra il basso Garda e le colline moreniche che ne fanno da corona. Sottolinea i capisaldi che hanno sempre caratterizzato la produzione di caffè tostato Lucaffè: bontà e salubrità con un occhio sempre attento al minimo impatto ambientale.
Lo incontriamo una mattina soleggiata di marzo nella sua azienda, o meglio nell’azienda del figlio Gianluca che è l’anima di questa torrefazione, sempre in giro per il mondo a comprare, direttamente nelle piantagioni, il caffè verde più adatto ad assicurare l’alto livello qualitativo che ha sempre caratterizzato il caffè tostato dall’azienda.
E ne è stata fatta di strada dal 1996 quando dalla piccola torrefazione di Padenghe uscivano i primi chicchi tostati e macinati di miscele di caffè che rivelavano già l’estro e la potenziale evoluzione che la passione di Gianluca avrebbero impresso all’azienda.
Poi la scelta lungimirante di cominciare la produzione di cialde in carta, cresciuta rapidamente fino all’ulteriore sviluppo del 2004 dove tutte le produzioni sono state trasferite nel nuovo stabilimento di Carpenedolo dove alle attività precedenti è stata affiancata la produzione di macchine da caffè in cialde dal progetto innovativo rispetto alle opzioni allora e tutt’ora presenti sul mercato.
Lucaffè oggi è una realtà 150 ton/mese di caffè tostato prodotto, nelle tre tipologie in chicchi, macinato, cialde, e venduto a propri clienti fidelizzati; due milioni di cialde in cellulosa sbiancata ad ossigeno all’anno; un magazzino di 600 Ton di materia prima di qualità, scelta nelle piantagioni più pregiate del mondo; una produzione di macchine per caffè in cialde “ La piccola” per le numerose richieste dei propri clienti privati e bar-ristoranti; il tutto rivolto ad un mercato per l’ 80% di esportazione ed 20% italiano.
Una produzione di qualità eccellente non si improvvisa ed è il frutto di piccole scelte quotidiane il cui complesso creano “la qualità” costante del prodotto che lo rendono buono, salubre e salutare, stabilmente nel tempo. Ed il successo di Lucaffè non ha avuto bisogno di pubblicità ma è frutto delle qualità intrinseche del prodotto e del passaparola dei consumatori.
A cominciare dalla scelta delle qualità nelle più importanti piantagioni del mondo. Gianluca, coadiuvato da un agronomo, sceglie personalmente in loco il caffè da acquistare per l’azienda; ne commissiona le campionature che una volta tostate vengono assemblate a creare le varie miscele che decide di mettere sul mercato. Solo dopo questo iter viene eventualmente perfezionato l’acquisto.
Almeno 10 provenienze diverse di qualità Arabica ( 2 gr di caffeina per Kg di caffè), la più pregiata dalla Giamaica coltivata a 2000 m di altezza, e 5 provenienze di qualità Robusta (5-6 gr di caffeina per Kg di caffè) quelle che abbiamo visto a dimostrazione delle varie qualità utilizzate.
Questo è uno dei segreti del successo di Lucaffè: nessun acquisto da importatori ma la certezza da che terreno sono nate, come sono state coltivate e da chi, che caratteristiche di prodotto tostato sono in grado di dare, tutte le varie partite di caffè verde che Gianluca decide di far arrivare in azienda.
Poi l’attento immagazzinamento, la selezione del chicco per separare e scartare quelli rotti ed eventuali materiali inerti che possono inquinare la partita; la tostatura su un moderno impianto che lavora a bassa temperatura e dove i chicchi vengono riscaldati da flussi d’aria in grado di investirne tutta la superficie. Questa tostatura gentile mantiene intatti gli oli essenziali, gli aromi e riduce notevolmente l’ umidità contenuta contribuendo in modo particolare alla salubrità del chicco.
Inoltre, a completare il ciclo produttivo, la macinatura a bassa temperatura in assenza di ossigeno ed il confezionamento in svariati formati ed in particolare delle cialde in atmosfera di azoto determinano la fragranza e le proprietà organolettiche eccellenti del prodotto finito.
Ma Lucaffè non si ferma qui; la missione è di fare capire perché questo caffè è buono e salubre.
Per questo ogni anno per i vari distributori e per chi volesse partecipare organizza dei corsi di sommellier del caffè per contribuire a diffondere la cultura del bere caffè buono.
Credetemi, è veramente affascinante muoversi tra i nomi esotici delle varie miscele, Esquisit, 100% Arabica e sopra tutte Jamaica Blue Mountain e scoprire le varie sfumature del profumo e della sua intensità, del colore, della texture e della persistenza della crema, del sapore più o meno armonico nelle varie componenti di acido, amaro ed astringente.
Tutto delicatamente e sapientemente preparato con l’ausilio della “Piccola” di famiglia dallo scambiatore in argento, cuore della macchina da caffè totalmente concepita e costruita con materiali italiani a pochi passi dalla torrefazione.
Tutto sorseggiato e “studiato” in una tazza di design appositamente fatte realizzare dall’azienda.
Senza dimenticare di provare le ultime due novità di casa Lucaffè; la cialda Smart, più piccola dal gusto sapientemente amaro e dalla gestione più rispettosa dell’ambiente e la cialda in sperimentazione contenente fino al 25% di caffè verde dove principalmente i polifenoli svolgono un’attività protettiva sul sistema cardiovascolare.
Lucaffè, veramente quale paradiso per chi beve ed apprezza l’espresso italiano!
Roberto Bellotti (ASA)