Pochi sanno che il primo birrificio italiano è nato a Torino nel 1845, e che nei vent’anni seguenti l’amore torinese per questa bevanda a base d’acqua, ricavata dalla fermentazione alcolica dei malti di cereali, principalmente orzo e frumento e addizionata con luppolo, aveva portato alla nascita di oltre 100 birrerie.
La tradizione è proseguita nel tempo fino a qualche decennio fa, quando i grandi colossi mondiali del settore hanno introdotto in dosi massicce nei mercati la birra industriale, diminuendo di fatto la presenza di questi locali. Fortunatamente, da quasi un ventennio a questa parte, ufficialmente è il 1996, si sviluppano un po’ in tutta Italia i birrifici artigianali e in pochi anni il fenomeno assume l’aspetto di una vera e propria esplosione. Oggi se ne contano ben 780, con caratteristiche ben diverse e propria personalità e le birre prodotte sono oltre 4.400.
In Torino, forti della tradizione passata, alcuni microbirrifici riescono velocemente ad affermarsi e, tra questi, il più significativo è il Birrificio La Piazza, dal nome della sede di Via Durandi – la “Piazza dei Mestieri” – in Borgo San Donato dove, guarda caso, aveva visto la luce nel 1845 la Bosio & Caratsch, il primo birrificio italiano e la Metzger, altro storico birrificio nato una quindicina di anni più tardi. Il livello qualitativo è molto elevato e con le loro birre mietono un successo dopo l’altro fino ad arrivare al prestigioso premio di “birra dell’anno” nel 2012 con la stout Turner e nei due anni successivi replicano con ulteriori riconoscimenti.
Il progetto ha talmente successo che, in occasione dei festeggiamenti del 10° anniversario della Fondazione Piazza dei Mestieri, il Birrificio ha da poco aperto un locale in centro a Torino, in via Dei Mille, 20 angolo via Accademia Albertina, di fronte agli splendidi giardini Balbo di cui utilizzano un ampio angolo come fresco e fascinoso dehors. Il locale è informale ma molto curato, come si conviene ad un luogo destinato ad accogliere non solo giovani ma anche appassionati esigenti ed esperti cultori delle birre artigianali.
All’ingresso si trova il bel bancone di spillatura risalente all’800, con sei spine in ottone per servire, a rotazione, cinque birre della casa madre dedicate a famosi pittori – Jasper (Pils), Manet (Blonde Ale), Renoir (Bitter Ale), Chagall (Doppelbock), Klimt (Weizen), Hopper (American Pale Ale) e Turner (Stout) – e una birra artigianale ospite, di volta in volta diversa, e si sviluppa in quattro accoglienti sale, dalle piacevoli sedie in sky rosso e con fotografie che ricordano il glorioso passato brassicolo torinese appese alle rosse pareti.
Ovviamente grande attenzione è stata data anche all’offerta gastronomica, conviviale ma caratterizzata da materie prime di alta qualità e da alcune insolite proposte come i popcorn di salmone o i muffins al gorgonzola e birra o ancora gli spiedini di fassone alla piastra con fonduta alla birra. Anche i classici hamburger offrono delle stuzzicanti variazioni sul tema, come il Chianinaburger, con carne Chianina I.G.P. e pecorino di Pienza o lo Smokedburger con carne Fassona e scamorza affumicata.
Una ricercatezza è offerta dal gustoso Jamon Serrano, il prosciutto di montagna spagnolo, qui proposto come invitante bruschettone, ma ad ingolosire ed incuriosire ancora c’è il piatto britannico per eccellenza, il Fish and Chips, a richiesta con una spruzzata di aceto, come lo gustano là in Inghilterra, un’idea del direttore Paolo Mutti, che deriva dalla sua grande esperienza fatta in terra d’Albione e che è ritornato in Italia con la piacevole intenzione, ci dice, “…di far diventare questa elegante zona di Torino un distretto della birra capace di attirare giovani, visitatori e appassionati gourmand e di valorizzare quel ‘movimento’ di produzione della birra artigianale che negli ultimi dieci anni ha ripreso forza in Italia e in particolar modo in Piemonte”, forte della vicinanza dell’Open Baladin, il locale di Teo Musso, famoso guru della birra artigianale.
E per valorizzare ulteriormente la premiata Turner del Birrificio, l’abbinamento d’obbligo è con le ostriche, proprio come celebrato nella famosissima e tradizionale “Oyster Fest” di Galway in Irlanda, dove il sapore salmastro del prezioso mitile viene esaltato dalle note tostate di caffè e liquirizia di questa splendida “Stout”. E sempre la Turner è l’ingrediente del goloso Birramisù, il Tiramisù della casa, con la birra scura che sostituisce la classica bagna di rhum e caffè in cui sono imbevuti i savoiardi.
Il Birrificio La Piazza è aperto dalle 12 alle 24 e la cucina è sempre operativa, caratteristica essenziale per dare un ulteriore tocco internazionale nella sabauda Torino.
Paolo Alciati