Successo in forte crescita per l’undicesima edizione di Italia in Rosa 2018
All’azienda agricola Podere dei Folli di Polpenazze il premio Italia in Rosa Packaging per la miglior etichetta scelta tra le bottiglie del territorio.
Successo da tutto esaurito l’undicesima edizione di Italia in Rosa, il festival di Moniga del Garda dedicato al mondo dei rosé: circa 8000 i visitatori che nei tre giorni del ponte per la Festa della Repubblica, dall’1 al 3 giugno, hanno affollato il castello della “Città del Chiaretto” per degustare gli oltre 200 rosé provenienti da ogni angolo d’Italia.
“E’ stata l’edizione di maggior successo di sempre – dice il presidente di Italia in Rosa Luigi Aberti -. Risultati importanti, raggiunti per altro nel pieno rispetto del tetto massimo di ingressi previsto tramite il controllo costante di entrate e uscite. La concomitanza con numerosi altri eventi di grande rilievo, sul Garda e non solo, rende ancor più positivo il bilancio della manifestazione. Il pubblico? Di qualità, con forte presenza femminile. Ma soprattutto con tanti giovani: il che dimostra che abbiamo saputo raggiungere il nostro obbiettivo primario, ovvero portare il Chiaretto alle nuove generazioni nell’ottica di un approccio consapevole ed attento”.
Principale filo conduttore della tre giorni il patto a cinque sottoscritto dal Consorzio Valtènesi con altre quattro importanti realtà italiane storicamente vocate alla produzione di rosè: Chiaretto di Bardolino, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel Del Monte e Salice Salentino”. Cinque Consorzi che rappresentano oggi una produzione superiore ai 16 milioni di bottiglie, protagonisti sabato mattina 2 giugno della masterclass ospitata a Villa Galnica di Puegnago, sede del Consorzio, alla presenza di Angelo Peretti (Internet Gourmet) e della giornalista britannica Elizabeth Gabay, autrice del libro “Rosé: Understanding the pink wine revolution”, unica Master of Wine specializzata nei rosati, forse una delle massime autorità in materia.
“Abbiamo stretto un’alleanza che avrà forti conseguenze nell’affermazione della cultura del rosé Italiano – ha detto il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago -. Un patto di alto valore simbolico e fondativo: essere uniti insieme sotto il segno della storicità e dell’utilizzo di uve autoctone è senza dubbio la strada vincente”.
Conferme in questo senso arrivano anche dal direttore del Consorzio Valtènesi Carlo Alberto Panont.
“L’edizione 2018 di Italia in Rosa – dice Panont – ha messo in luce un forte incremento nella coscienza produttiva dei rosé: prende piede un aspetto identitario che, sostenuto da un profilo qualitativo sempre più elevato, sembra ormai essere alla base di una vera e propria scuola di pensiero”.
L’ultima giornata di Italia in Rosa, domenica 3 giugno, è stata anche caratterizzata dalla cerimonia di consegna del premio Italia In Rosa Packaging, giunto alla seconda edizione ed organizzato in collaborazione con San Faustino Labels per premiare le migliori etichette: per il territorio ha vinto l’azienda agricola Podere dei Folli di Picedo di Polpenazze per l’etichetta del Valtènesi Chiaretto 2017 biologico “Preafète”, mentre a livello nazionale sul podio è salita a vitivinicola Marulli di Copertino (Le).
E’ stata inaugurata venerdì 1 giugno con un pubblico da tutto esaurito l’undicesima edizione di Italia in Rosa, il festival di Moniga del Garda dedicato al mondo dei rosé: partenza boom con oltre 1700 persone solo nella prima giornata, mentre questa mattina, sabato 2, consueto momento di approfondimento del sabato con l’affollatissima masterclass “Dal Lago di Garda la prima risposta italiana al mondo dei “Vini Rosè”: il Patto d’intesa per la promozione dei Rosè, Rosati e Chiaretti da uve autoctone “Valtènesi, Chiaretto di Bardolino, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel Del Monte e Salice Salentino” e il Confronto internazionale per tendenze, stili e tradizione”.
“Siamo soddisfatti – ha detto il presidente di Italia in Rosa inaugurando ufficialmente la mattinata -. Il nostro obbiettivo era parlare con le nuove generazioni, rilanciando il Chiaretto a confronto con le altre grandi produzioni rosa del nostro Paese:: credo che alla luce dei risultati del primo giorno di Italia in Rosa questo risultato si sia concretizzato, con oltre 1700 persone,spesso giovanissime, all’insegna di una degustazione consapevole e di qualità. La dimostrazione di come l’enogastronomia diventi elemento sempre più importante e decisivo per un territorio come il Garda che convoglia ogni anno 28 milioni di presenze”.
A tener banco nell’incontro il suddetto patto a cinque sottoscritto dal Consorzio Valtènesi con altre quattro importanti realtà italiane storicamente vocate alla produzione di rosè: insieme i cinque Consorzi rappresentano oggi una produzione superiore ai 16 milioni di bottiglie.
“Questo patto – ha detto il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago – nasce come naturale conseguenzza della prima vendemmia in Valtènesi in cui tutti i produttori hanno lavorato uniti sotto un’unica denominazione: la naturale conseguenza è stato l’avvio di un percorso di collocamento nel panorama mondiale dei rosè, rafforzato, proprio con la crescita continua di Italia in Rosa che è ormai considerata non solo una rassegna ma anche un momento di sintesi e riflessione. Ora, insieme ad altri quattro consorzi, abbiamo dato vita ad un atto di alto valore simbolico e fondativo: essere uniti insieme sotto il segno della storicità e dell’utilizzo di uve autoctone è senza dubbio la strada vincente”.
Protagonisti della masterclass il giornalista Angelo Peretti di Internet Gourmet e la giornalista britannica Elizabeth Gabay, autrice del libro “Rosé: Understanding the pink wine revolution”, unica Master of Wine specializzata nei rosati, forse una delle massime autorità in materia.
“In Italia abbiamo una grande tradizione storica che non sappiamo ancora valorizzare – ha detto Angelo Peretti -. In Francia su 100 bottiglie consumate 34 sono di rosé: in Italia siamo solo a 6 bottiglie su 100. Numeri impressionanti per il terzo produttore al mondo di vino rosato, che si trova però ultimo nella graduatoria dei consumatori nel mondo occidentale. Non riconosciamo in questo vino qualcosa di identitario del nostro mondo vinicolo. Per questo dobbiamo inaugurare una nuova stagione nel segno di un vero e proprio Orgoglio Rosé”.
D’accordo Elizabeth Gabay. “La storia prova che il rosé è un vino senza alcun complesso di inferiorità rispetto a rossi e bianchi: un prodotto quindi da difendere con orgoglio, nella tutela delle singole identità e senza cedere ai compromessi del mercato. Per questo sono convinta che il Patto firmato dai cinque consorzi sia una grande decisione che va senza dubbio nella giusta direzione”. La scrittrice ha poi consegnato a ciascun consorzio una copia autografata del proprio libro “Rosé: Understanding the pink wine revolution”.
La prima giornata di Italia in Rosa è stata anche coronata dalla tradizionale cerimonia di assegnazione del Trofeo Pompeo Molmenti, il riconoscimento riservato ai Chiaretti dell’ultima vendemmia (in questo caso il 2017). Alla competizione hanno partecipato esclusivamente i 22 Chiaretti che la scorsa settimana sono stati incoronati con l’Eccellenza (punteggio pari ad almeno 85/100) al Concorso Enologico Nazionale per la Doc Valtènesi-Garda Classico della Fiera del Vino di Polpenazze. La seconda selezione dei magnifici 22 ha visto trionfare l’azienda agricola Scolari di Raffa di Puegnago con il Valtènesi Chiaretto Doc 2017.
Italia in Rosa si conclude domani, domenica 3 giugno nel castello di Moniga, con orario sempre fissato dalle 17 alle 23, proponendo in degustazione ai visitatori oltre 200 rosé presentati da 160 cantine di tutta Italia.
Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa
Consorzio Valtènesi