
La pasta ha una lunghissima storia che, tra alterne vicende nel corso dei secoli, ha in Gragnano, piccolo borgo in provincia di Napoli, la sua consacrazione a “capitale della fabbricazione della pasta”, con tanto di Regio decreto del Re Ferdinando II di Borbone del Regno di Napoli, che il 12 luglio del 1845 concesse ai fabbricanti gragnanesi l’alto privilegio di fornire la corte di tutte le paste lunghe.

Tra gli antichi pastai dell’epoca, la ricerca archivistico storica condotta dal prof. Silvio De Majo, docente di Storia economica all’Università Federico II di Napoli, coadiuvato dalla d.ssa Francesca Caiazzo, ha portato alla luce la storia della famiglia Cuomo, tra le più antiche famiglie di pastai di Gragnano, avuta origine con il suo capostipite, Nicolino Cuomo nel 1820 che ben presto, acquistò grande fama a Gragnano per la produzione di paste alimentari trafilate al bronzo.

Dal 1830, per incrementare la produzione di pasta, i fratelli Antonio, Crescenzo e Nicola, presero in affitto, in più riprese, alcuni mulini ad acqua di proprietà dei marchesi Quiroga, fino ad averne uno proprio nel 1902, il terzo dell’epoca, i cui ruderi ancora si trovano alle spalle del palazzo di famiglia, nella centralissima via Roma.

Il pastificio Cuomo è stato tra i più all’avanguardia nell’industria gragnanese, potendo vantare sulla lungimiranza e lo spirito imprenditoriale del suo fondatore Nicolino che, a detta degli archivi dell’epoca “non faceva mai oziare il denaro”, investendolo continuamente in attività e tecnologie, come il mulino a vapore che poi, incrementerà la produzione.
“Un’eredità storica troppo preziosa che io e le mie sorelle, Anna e Amelia, non potevano non raccogliere” – precisa Alfonso Cuomo. “Perciò noi figli abbiamo deciso di tornare nella nostra terra da Roma e da Londra per recuperare quella tradizione e quella storia che, altrimenti sarebbe andata perduta per sempre”.

Oggi quell’eredità è valorizzata dal lavoro di Mariano Cuomo e dei suoi tre figli, Alfonso, Amelia ed Anna, che hanno raccolto il testimone dei loro predecessori restaurando l’azienda di famiglia con nuovi impulsi, come il Pastificio Cuomo, il Bistrot Pasta Cuomo per valorizzare le produzioni, della pasta trafilata al bronzo con formati ricercati e innovativi ed il B&B Cuomo, a completamento dell’offerta turistica, tutti nell’antica sede di via Roma a Gragnano (NA).

A tanto, da pochi giorni, si è anche aggiunto il Museo Pasta Cuomo, realizzato col finanziamento Cultura Crea di Invitalia, primo Museo interattivo, un format unico nel suo genere, con aula didattica, che offre a studenti, turisti e appassionati un’esperienza culturale indimenticabile. Attraverso un percorso dell’antico pastificio “verticale” della famiglia Cuomo, con reperti e documenti storici, confluiti nel libro “Una Famiglia, un Pastificio: 200 anni di maccheroni Cuomo a Gragnano” di Silvio de Majo e Francesca Caiazzo, dell’attività dalle origini, una galleria sensoriale che proietta filmati di realizzazione dei piatti tipici della tradizione e visori VR che traghettano virtualmente i visitatori nell’antico mulino e pastificio del 1904, accolti dall’avatar del fondatore Nicolino Cuomo.

Un traguardo importante per celebrare il senso della qualità, dell’impegno costante e della forza non soltanto della Famiglia CUOMO, tra le più antiche famiglie di pastai gragnanesi ancora in attività che proprio quest’anno celebra il bicentenario della sua origine, ma di tutta la tradizione pastaia nel mondo.
Testo e immagini di Carmen Guerriero