È uno dei migliori esempi di tradizione familiare di cucina, di crescita professionale e imprenditoriale quella che la quarta generazione dei Vicina – Stefano e Claudio con sua moglie Anna Mastroianni – celebra con orgoglio nel 2022: una ricorrenza davvero importante, ben 120 anni di un lungo cammino che prende il via nel lontano 1902 con l’apertura da parte del bisnonno Pietro di una semplice locanda con cambio cavalli in quel di Ivrea.
Con i successivi passaggi di responsabilità a nonno Alessandro e nonna Amelia, e poi al papà Roberto, si evolve nel 1968, con Roberto e la moglie Bruna, nel ristorante “La Gria” a Borgofranco d’Ivrea; la svolta è nel 1980 con l’apertura del ristorante “Casa Vicina” che, nel 2003, spinge i giovani figli subentrati, Stefano, Claudio e Anna, a fare il grande passo: trasferirsi a Torino. Da qui, nel 2007, passano sotto l’ala rassicurante di Eataly Torino – la madre di tutto l’impero “farinettiano” – dove, aspetto fondamentale per il loro salto di qualità, l’anno successivo conquistano la prestigiosa stella Michelin, per poi trovare nel 2020 la sistemazione (definitiva?) nei 300 metri di un elegante locale al terzo piano di Green Pea, l’innovativo edificio “tutto green” – anch’esso partorito dalla fervida mente di Oscar Farinetti – costruito proprio a fianco di Eataly Torino.
Negli ultimi anni, a conferma della bontà di valori precisi e consolidati come l’amore, la condivisione, il rispetto e la passione per la cucina che questa bella famiglia ha saputo trasmettere, si sta affacciando anche la quinta generazione: Laura e Silvia, le figlie di Claudio e Anna, e i rispettivi mariti.
E il rispetto è innanzitutto nei confronti della tradizione della cucina piemontese e canavesana, ovviamente con un approccio snello e particolarmente creativo per renderla più contemporanea.
Un esempio su tutti è dato dalla nuova ricetta ideata da chef Claudio per festeggiare questa importante ricorrenza: “Il Bollito Fritto”, un mix di sette tagli di bollito lavorati in modo da ottenere una consistenza piacevole al palato, impanata come il tipico fritto misto piemontese e servita tiepida in abbinamento ad un’insalatina fresca e tante verdure candite in mostarda con l’aggiunta di un pochino di senape.
Una proposta gustosa, colorata e invitante che aggiunge un ulteriore tassello alle proposte dei Vicina mettendo in rilevo uno dei piatti cardine regionali ovvero il “bollito piemontese”. “Negli anni 60’ mio papà portava in sala il “carrello dei bolliti” con ben sette tagli di carne. I tempi sono cambiati così come i gusti per questo abbiamo creato una nostra proposta in grado di riprodurre lo stesso effetto in soli tre bocconi” spiega Claudio Vicina.
Per ripercorrere e rendere omaggio alla famiglia è stato creato il menù tematico “120° Anniversario” che racchiude tutti i piatti più iconici della loro storia: un’esperienza gastronomica unica volta a valorizzare gli autentici sapori della cucina della tradizione e a raccontare quelli familiari trasmessi e perfezionati attraverso ben cinque generazioni.
MENU “120° anniversario”
- Bagna Caôda da bere
- Tonno di coniglio con giardiniera di verdure in agrodolce di nonna Amelia
- Il Bollito Fritto (piatto dell’anniversario)
- Agnolotti pizzicati a mano al sugo d’arrosto
- Terrina di faraona novella in salmì con polenta soffiata
- Cri-cri al cucchiaio
- Torrone semifreddo
- Dolcezze
E nel solco della tradizione familiare, oltre alla doverosa riconoscenza nei confronti di nonna Amelia e dei genitori, Chef Claudio ha una dedica particolare: “Un capitolo a parte lo dedico a mio fratello Stefano, l’altra faccia della medaglia. Lavoriamo insieme da oltre 30 anni, io in cucina e lui in sala. È il volto che accoglie i nostri clienti e che li fa sentire a casa. Perché quando varchi la soglia del nostro ristorante vogliamo che tu ti senta accolto e parte della famiglia. Per questo il 2022 lo vogliamo celebrare ogni giorno e che festa sia!”
A Casa Vicina si vive un’esperienza di cucina che rimarrà nel cuore, oltreché nella mente, per moltissimo tempo. Una cucina soave, pulita, senza fronzoli, con alcuni piatti davvero geniali che sono delle pietre miliari che hanno segnato il loro cammino, realizzati con materie prime di alta qualità elaborando in chiave contemporanea le ricette tradizionali piemontesi e in particolare canavesane, con costante attenzione a quell’equilibrio visivo e gustativo che segna in modo netto la differenza tra un buon piatto e un grande piatto la cui realizzazione è frutto di uno studio approfondito della ricetta, per creare una proposta fresca e innovativa che esalti i singoli sapori e si proponga in una veste nuova.
Ecco quindi la nuova e sorprendente vita delle polpette di vitello in carpione con meringhetta alla cipolla, della giardiniera, degli agnolotti “Vecchia Eporedia”, pizzicati a mano, o dei ravioli sabaudi, del tonno di coniglio e, soprattutto, della “Bagna Caoda da bere”, il loro “signature dish”, straordinaria elaborazione del piatto piemontese conviviale per eccellenza, candidato per essere inserito tra i beni immateriali da tutelare come Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco.
Gli ospiti possono scegliere tra tre menù (alla carta, degustazione, gastronomico) per sperimentare diverse esperienze culinarie che spaziano dai piatti della tradizione piemontese ad alcune tipicità internazionali riviste in chiave contemporanea.
Tra le ricette più recenti vi sono la “Zuppetta di piselli e ragù di mare”, un omaggio a Green Pea sia per la cromia a predominanza verde sia per la scelta della verdura, il pisello, e un richiamo alla bagna cauda da bere con emulsione di verdura abbinata ad un ragù di mare (cozze, seppioline, gamberi e polipo), “La mia finanziera” implementazione della scaloppa o della piccata alla finanziera con i piselli frullati e sferificati come variante alla classica verdura di accostamento e infine i “Profiteroles come vuoi tu”, ulteriore rivisitazione a livello internazionale della bignola torinese. Si tratta di profiteroles espressi, ripieni di una crema chantilly, ai quali è possibile aggiungere a proprio piacere alcune salse, fondente amaro, nocciola, cioccolato al latte e pistacchio.
L’esperienza gourmet coinvolge Stefano Vicina per il corretto abbinamento dei vini (oltre 700 bottiglie sono esposte nella cantina a vista posizionata all’ingresso del ristorante). La carta dei vini racchiude un’attenta selezione di proposte italiane e internazionali ed è stata curata con il nipote Stefano D’Elia membro del team di sala. Particolare attenzione è stata posta nella scelta dei vini biologici e in conversione.
“Con il passare degli anni il servizio di sala è cambiato molte volte. Del mio inizio, nel 1982, ricordo la cucina alla lampada, il taglio in sala delle carni nei pezzi grandi allo spiedo come le cosce di Fassona e di maiale, i tacchini, i capretti e gli agnelli. Oggi, la proposta di cucina è molto diversa e di conseguenza anche la sala si è evoluta. Non dimentichiamo le nostre origini per cui abbiamo reintrodotto alcune lavorazioni qui a Green Pea perché è giusto mantenere un equilibrio tra chi eravamo e chi siamo”, commenta Stefano, sommelier e Maître di Sala.
Tra i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni, oltre alla stella Michelin, Casa Vicina ha ottenuto 2 forchette nella guida Gambero Rosso, 3 cappelli per L’Espresso e 3 forchette in quella Michelin.
INFO
- Casa Vicina si trova al 3° piano di Green Pea, in via E. Fenoglietti 20/B – Torino.
- www.casavicina.com – ristorante@casavicina.com
- Facebook: @casavicina – Instagram: casavicina
- Le prenotazioni si possono effettuare:
- telefonicamente al + 39 0116640140
- via email: ristorante@casavicina.com o via WhatsApp: +39 340 4212 590
Paolo Alciati