Rama Redzepi vince la prima edizione italiana
20 marzo 2024, Next Door Guné, Firenze – Con oltre 50 concorrenti provenienti da tutta Italia, la prima Graham’s Port Blend Series Cocktail Competition è stata vinta da Rama Redzepi, Bar manager del Grand Hotel Fasano sul Lago di Garda. Sul podio, in seconda posizione, Luigi Barberis del Caffè degli Artisti di Alessandria e al terzo posto Nicola Morra, Head bartender del Vinarkia della Pavona di Lucca.
A decretare i vincitori, una giuria d’eccezione formata da Luca Picchi, Samuele Ambrosi e Leonardo Pinto. A conquistare i giurati, esperti di mixology di fama mondiale, è stato il drink “Total Branco” di Redzepi, che si è ispirato dall’eleganza del Porto Graham Blend Series N.5. “Ho voluto creare un cocktail che catturasse la sua freschezza fruttata e trasportasse i sensi in una calda giornata estiva senza compromettere la bellezza naturale del Porto, per realizzarla, ho selezionato con cura gli ingredienti per celebrare la sua essenza. La base del cocktail è una vodka aromatizzata con bucce di cedro, un omaggio al mio ambiente circostante, dove il cedro cresce rigoglioso. Un elemento che conferisce al drink un tocco distintivo e territoriale. Per accentuare ulteriormente l’eleganza, ho utilizzato un liquore al bergamotto ed uno sciroppo artigianale preparato con tè bianco, bucce di mango e limone, creando così un’armoniosa dolcezza naturale bilanciata da una esplosione di freschezza. Il succo di limone, infine, è attentamente chiarificato per preservare la purezza e la limpidezza del cocktail. “Total Branco” è un viaggio sensoriale, che con lo chef Maurizio Bufi abbiamo pensato di presentarlo abbinato a un risotto con limone, burrata e liquirizia. Sono orgoglioso di questo riconoscimento, non vedo l’ora di partecipare alla finale mondiale e confrontarmi con colleghi di altre nazioni e vedere altri approcci alla mixologist.”Total Branco, la ricetta:
- Graham white 5 anni – 50 ml
- Vodka O d V – 20 ml
- Liquore al bergamotto – 10 ml
- Sciroppo al tè bianco – 10 ml
- Limone chiarificato -10 ml
- Twist di limone
Tecnica: stire & strain
Bicchiere: coppa vintage
GRAHAM’S PORT BLEND SIERIES, LA LIBERTÀ DELLA MISCELAZIONE CON IL PORTO
Una gamma di prodotti inedita, un approccio fresco e innovativo al vino di Porto. Ad aprire questa strada, in ossequio a quello che è il trend attuale di gusto moderno, leggero e fruttato, sia nel mondo del vino che nella mixology, sono il Blend No5 White Port e il Blend No12 Ruby Port, prodotti da una delle più antiche case di Porto: Graham’s. L’obiettivo di questi due Porto, che rientrano rispettivamente nella categoria White e Ruby, è quello di proporsi esclusivamente per la miscelazione.
Series Blend è una gamma di prodotti che omaggia il Porto tonic, cocktail di punta da decadi a Oporto, città che ospita anche il Ponte Maria Pia ad arco e in ferro, dedicato a Maria Pia di Savoia, progettato dall’ingegnere francese Gustave Eiffel, che assieme al Dom Luis consentono di raggiungere quello che è una delle più preziose attività per la produzione del Porto: l’affinamento in botti. Ma con questo progetto non è l’affinamento ad essere il punto di forza ma la freschezza e l’espressione delle uve: dalla dolcezza alle note floreali, sempre in primo piano. E anche l’occhio ha il suo tornaconto grazie al design (pluripremiato) dell’illustratore di moda António Soares, che si distingue nei colori e nei disegni, le bottiglie propongono una grafica colorata ed accattivante.
White n.5 e Ruby n.12 segnano un nuovo capitolo nella storia del Porto capace di alimentare la creatività̀ dei bartender. Che possono così cimentarsi nella produzione di drink leggeri e versatili, soprattutto se si sceglie di impiegare i Porto della Blend Series come ingrediente principale. Nel Blend n.5 White Port (19% vol) dove il cinque richiama la generazione della famiglia Symington, troviamo la Malvasia Fina, che apporta freschezza, e il Moscatel Galego (uva molto aromatica). Nel Blend n.12, invece, c’è una produzione particolare: l’uva Touriga Nacional viene raccolta di notte, alla mezzanotte, da cui il numero dodici, da vigneti di altitudine più elevata per preservare la freschezza che si esalterà nei drink, caratteristica tra le più ricercate e contemporanee.
GRAHAM’S PORT, OLTRE 200 DI STORIA NELLA VALLE DEL DOURO
Un progetto così innovativo non poteva che essere figlio di una delle aziende che hanno contribuito maggiormente allo sviluppo del Porto. Come molte altre, è legata a una famiglia inglese, dopo il successo degli anni Venti e la crisi nel secondo dopo guerra furono poche le realtà in grado di sopravvivere; una di queste nonché ancora oggi totalmente indipendente, è la Graham’s Port di proprietà del gruppo Symington. Andrew James Symington, conosciuto come “A.J.”, di origine scozzese, arrivò ad Oporto a 19 anni nel 1882. A quell’epoca il vino di Porto, che già contava oltre 200 anni di storia, stava attraversando un periodo di prosperità, dopo il disastro causato dalla filossera. Dopo aver lavorato qualche tempo nell’industria tessile, entrò come socio nella società produttrice di Porto Warre’s, una delle più vecchie case britanniche (fondata nel 1670). Mr. George Warres era allora socio anziano di una importante società concorrente, la Silva & Cosens (Porto Dow’s). Questa situazione si era venuta a creare verso la metà del secolo, quando George Warre invece di entrare a far parte della società di cui portava il nome preferì associarsi alla compagnia rivale. I Warre vollero riprendere il controllo di una parte delle azioni della società che portava il nome di famiglia, fu deciso uno scambio di azioni: la famiglia Warre riprese parte delle azioni della società Warre’s e cedette a A.J. parte delle azioni del Porto Dow’s. Con questo nuovo assetto i Symington iniziarono a gestire i vigneti e la produzione di entrambe la società, ed i Warres si occuparono delle vendite da Londra. Questa partnership tra le due famiglie durò per mezzo secolo, fino alla metà degli anni ’60, quando i Warres decisero di vendere la loro quota azionaria. William Warre MW resta tuttora il responsabile delle vendite nel Regno Unito. Nel 1970 i Symington acquistarono la famosissima casa W.& J. Graham’s & Co. e con essa la splendida Quinta dos Malvedos, cuore dei Vintage Graham’s. La fondazione della Graham’s risale dunque al 1820. All’inizio le attività della società erano molto differenti. Fu quando un cliente saldò un debito con una partita di vino, che la Graham’s iniziò ad occuparsi anche di questo settore. Il Porto così casualmente acquistato venne esportato in Scozia, malgrado lo scetticismo del fondatore William Graham, che considerava l’operazione avventata. L’operazione ebbe un tale successo che si decise di dedicarsi all’esportazione del Porto su vasta scala ed in breve la Graham’s raggiunse la leadership del mercato scozzese. Dalla Scozia all’Inghilterra il passo fu breve, ed ancora più breve quello che condusse oltre Manica, verso tutti i consumatori d’Europa e del mondo. Così i Symington, ora residenti a Oporto da più di un secolo, hanno ereditato il patrimonio della tradizione delle famiglie inglesi nella produzione e commercializzazione del Porto, vino che tanto deve ai buoni rapporti storicamente esistenti tra il Portogallo e l’Inghilterra. Queste due nazioni sono infatti particolarmente orgogliose di vantare la più antica alleanza al mondo, che risale al 1373.
I Symington rappresentano ora una realtà unica nel panorama vitivinicolo mondiale: pur mantenendo infatti strettissimi legami personali con la terra e seguendo in prima persona tutti i vari passaggi dell’elaborazione e commercializzazione del vino di Porto, sono ora il più grande produttore al mondo di vini liquorosi, con oltre 1000 ettari di vigna.
Graham’s Port è distribuita in Italia da Sagna S.p.A. dal 1928 – www.sagna.it
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