
Tejeda, sulla cima centrale di Gran Canaria, sa di mandorle, un frutto su cui si basa la sua pasticceria tipica. In un paesaggio di precipizi e all’ombra del Roque Nublo, simbolo dell’isola, questa località emana tranquillità e magia. È il luogo ideale per una fuga rurale lontano dai frastuoni e dallo stress, in cui lasciarsi sedurre dalla bellezza delle cime e dal potente balsamo che regala la singolare natura di questa zona del “Continente in miniatura”.

Come in molte località rurali delle isole Canarie, al centro di Tejeda si trova una chiesa. Le vie limitrofe conservano case di pareti bianche, sobrie e con tetti di tegole. All’esterno ci sono piccoli giardini pieni di vasi di fiori. È il caso del Museo delle Tradizioni, edificio di architettura tradizionale in cui si può scoprire lo stile di vita rurale del paese nel corso della sua storia. Gli agriturismi invitano il viaggiatore a godersi alcuni giorni di pace e relax in questa località, passeggiando per i suoi sentieri o apprezzando il calore del sole che brilla indisturbato regalando una temperatura primaverile tutto l’anno.

Il frutto più caratteristico di Tejeda dà il nome alla sua festa più importante: La Festa del Mandorlo in Fiore. Questa celebrazione, che si svolge durante le prime due settimane di febbraio, è stata originariamente organizzata dai giovani del comune, la sua prima edizione si è tenuta nel 1970.

Ideata con il fine di conservare e diffondere aspetti della cultura e della tradizione della località e dell’isola, è il luogo del più rappresentativo del folclore canario: musica tradizionale, danza, artigianato, sport nativi, fiera di bestiame e agricoltura e un dimostrazione delle attività rurali tipiche che deliziano gli abitanti del villaggio e i visitatori.
Durante la Festa del Mandorlo in Fiore, da un po’ di anni a questa parte un giorno è dedicato al turismo. I visitatori che si trovano in questo periodo a Gran Canaria potranno, quindi, divertirsi con i giochi popolari e le esibizioni di sport tradizionali e dei gruppi folcloristici. Durante la giornata potranno partecipare a degustazioni di prodotti locali e piatti dell’isola come la zuppa di crescione, i formaggi di capra, le patate arrugadas, i ceci, le sarde arrosto, la salsa mojo di mandorle e le focacce fatte in casa. Ovviamente non possono mancare le degustazioni dei dolci tipici della zona, a base di mandorle come il marzapane, ma anche la “trucha” di patate dolci e mandorle, le torte di carnevale il frangollo e il bienmesabe, la mousse di gofio e molto altro, insomma, un paradiso per i golosi!

Tuttavia, per capire meglio le tradizioni di un luogo è necessario conoscerne la storia, e quella di Tejeda è molto particolare. Nell’epoca preispanica, terminato il periodo delle monarchie con i Guanartematos, si instaurò sull’isola un sistema feudale che la divideva in diversi “stati”, ognuno dei quali era guidato da un Signore. Tejeda era governata da Texeda, da cui si ritiene derivi il suo nome.

Per questo motivo, troviamo nel Roque Bentayga, un monumento naturale situato in questo territorio, diversi siti archeologici, tra cui un Almogarén, termine specifico della toponomastica di Gran Canaria, che indica luoghi in cui gli aborigeni praticavano le loro pratiche rituali e religiose. Tutte queste vestigia fanno pensare che prima della conquista quest’area riunisse una numerosa popolazione.
I conquistatori di Gran Canaria, dopo aver raggiunto questa zona interna dell’isola, iniziarono la spartizione della terra e dell’acqua. Dopo aver completato il processo di conquista, a metà del XVI secolo, Tejeda aveva già superato la cifra di mille abitanti. Questa zona era però lontana e poco comunicata rispetto ai centri amministrativi ed economici di Gran Canaria, quindi vivere qui presentava alcuni inconvenienti. Così, all’inizio del XVII secolo, la lontananza costrinse Tejeda a dotarsi di un proprio sacerdote e a convertire l’eremo in una parrocchia che fosse da riferimento ai fedeli che abitavano gran parte dell’area occidentale, dalle vette alle terre centrali di Gran Canaria.

Nel corso del XVI e XVII secolo la base economica di questa zona si fondava su tre pilastri, l’agricoltura, in cui spiccavano le colture di grano, mais e patate, l’allevamento di ovini e caprini e lo sfruttamento del bosco. Grazie alla ricchezza idrica che questa zona presentava, l’area boschiva era importante, tanto che parte delle terre di questa regione rimasero ancora nelle mani della Corona.
Nel XVIII e XIX secolo furono convertiti all’agricoltura molti dei terreni della zona, dovuta alla crescente necessità di aumentare l’area di coltivazione principalmente a causa di un veloce incremento della popolazione.

Il comune di Tejeda si trova sul versante centro-orientale di Gran Canaria, con una superficie di circa 104 chilometri quadrati e ad un’altitudine media di 1.050 metri sul livello del mare, ma con picchi di quasi 2.000 mt. tra cui il Pico de Las Nieves che raggiunge i 1.949 mt. di altitudine.
La distanza che la separa dalla capitale dell’isola, Las Palmas de Gran Canaria, è di circa 43 chilometri, utilizzando la via più rapida per raggiungere la località. Se invece si vuole accedere a Tejeda dal sud dell’isola, è possibile farlo attraversando la zona di Fataga, anche se il viaggio è un po’ più lungo.

Da quasi tutti i lati di Tejeda, poiché si trova al centro dell’isola, si possono vedere i simboli geologici di Gran Canaria: il Roque Nublo (1.813 m), e il Roque Bentayga, centro dei credi religiosi nell’era preispanica. Questi picchi coronano la grande depressione geografica di Tejeda, derivante da un immensa caldera di sprofondamento, scavata dalle acque e inondata dai vulcani.
L’ambiente naturale di Tejeda ha grandi estensioni di pinete, formate dai pini canari, endemici delle Isole Canarie, che attualmente condividono lo spazio con i resti di quella che una volta era un’enorme colonia di mandorli.

Alla fine del XIX secolo, dopo la confisca delle terre del clero regolare e secolare, a Tejeda fu favorito l’incremento delle terre per la coltivazione. Le colture pluviali erano le più estese, come la coltivazione dei cereali e degli alberi da frutto, tra cui i mandorli, che da quel momento iniziano ad acquisire grande importanza nella piccola località.

L’agricoltura di Tejeda è ricca di prodotti come patate, frutta, cereali, legumi, mandorle e piante foraggere e sebbene continui ad essere un settore importante nonché la base economica del villaggio, attualmente la maggior parte dei suoi abitanti è impiegata nel settore terziario.

Oggigiorno questa deliziosa località, che è stata eletta, tra l’altro, uno dei paesi “bonitos de España”, cioè uno dei paesi più belli della Spagna, vanta agriturismi, hotel rurali, ristorantini ed è una meta ambita dagli amanti della buona cucina e delle attività outdoor.
Silvia Donatiello
www.grancanaria.com