La Casa Vinicola Sartori ‘adotta’ la statua equestre di Cangrande I della Scala al Museo di Castelvecchio con la sponsorizzazione della sua manutenzione conservativa ordinaria.
Un impegno di 12 anni a tutela del patrimonio culturale della città di Verona.
Affinchè chi ci ha visti nascere viva per sempre.

È con questo messaggio che la Casa Vinicola Sartori comunica il suo impegno nella manutenzione conservativa della statua monumentale di Cangrande I della Scala in un progetto della durata di 12 anni.
Questa neonata sinergia tra istituzioni museali e privati cittadini contribuisce a diffondere un approccio virtuoso alla percezione dei beni culturali, affinché arte e cultura non rimangano appannaggio esclusivo di esperti o degli enti preposti alla loro tutela e alla loro gestione: un processo di collaborazione e di partecipazione attiva della cittadinanza al bene comune, che contribuisce a creare una più ampia consapevolezza del patrimonio artistico come parte integrante dell’identità culturale della collettività.
La proposta di sponsorizzazione della Casa Vinicola Sartori di Verona è stata accolta con la deliberazione n. 298/2021 della Giunta Comunale, previa verifica di eventuali osservazioni o proposte alternative, come previsto dal Codice dei Contratti. L’Amministrazione Comunale ha quindi accettato il contributo di 38.000 euro, che consentirà di sostenere il servizio di pulizia e manutenzione della monumentale statua per 12 anni, garantendo alla città e ai suoi visitatori la conservazione e la fruibilità ottimale dell’opera.
L’ intervento conservativo sostenuto
Dal 21 novembre al 17 dicembre 2021 si è svolto l’intervento di manutenzione conservativa della statua equestre di Cangrande I della Scala posizionata nel Museo di Castelvecchio allo snodo del collegamento esterno tra la Reggia e la Galleria dei dipinti. L’intervento è stato realizzato a 4 anni di distanza dal precedente, secondo il protocollo di monitoraggio periodico fissato dalla direzione del museo con gli uffici del Ministero per i beni culturali a seguito del restauro del 2007, allo scopo di mantenere controllata la conservazione di uno dei monumenti simbolo della città di Verona. Il recente intervento ha previsto, oltre ad una leggera pulitura, una campagna diagnostica non invasiva necessaria per monitorare lo stato di salute attuale, anche in relazione ai dati raccolti nelle precedenti manutenzioni. Nello specifico sono state realizzate:
- una nuova fotogrammetria del monumento, in grado di restituire una grafica puntuale sia strutturale che della pelle lapidea;
- un’analisi con metal detector per verificare la quantità e direzione delle barre metalliche interne, che garantiscono l’unione dei molteplici frammenti;
- un’osservazione puntuale di tutta la superficie con microscopio ottico portatile Celestron PRO-5pm 200X;
- un’analisi con Test di Spugne di contatto sugli stessi punti della precedente campagna del 2014, per verificare la tenuta del protettivo che si è dimostrato ancora molto efficiente.

La cura e la protezione dell’opera, che si colloca ai vertici della scultura gotica europea, sono state perseguite con continuità dalla Direzione dei Musei Civici con interventi di studio e di restauro. Trattandosi di un’opera esposta all’esterno, le condizioni di aggressione dei fattori inquinanti e climatici richiedono che gli interventi manutentivi siano ripetuti a cadenza regolare, anche per poter effettuare delle osservazioni puntuali sull’eventuale degrado della delicata pietra calcarea di cui è fatto il monumento.
La statua equestre di Cangrande I della Scala
La statua equestre di Cangrande ritrae un cavaliere armato in un momento di quiete, mentre saluta con la spada alzata. Il signore scaligero veste in abito militare, porta sulle spalle un elmo-cimiero con un cane alato e monta un destriero che appare coperto da una gualdrappa ornata di motivi geometrici con fiori e lo stemma scaligero. Il suo volto è illuminato da un sorriso bonario. In origine la statua svettava sulla piramide tronca sopra l’arca nel cimitero degli Scaligeri e dirigeva il suo sguardo benevolo verso il successore Mastino II. Nel 1909 per ragioni conservative fu tolta dall’arca e ricoverata prima nel Museo Civico a palazzo Pompei e, successivamente, a Castelvecchio. Qui il geniale senso degli spazi dell’architetto Carlo Scarpa e di Licisco Magagnato, direttore dei Musei e Gallerie d’Arte dal 1955 al 1987, trovò una collocazione ideale che, pur mantenendo l’originale punto di vista, dal basso in alto, permette al visitatore di stabilire un contatto diretto con il sorriso vitale di Cangrande. Il percorso museale è costruito in modo tale da creare un senso di attesa il cui climax è costituito proprio dal momento in cui la statua, nello stesso tempo possente ma leggerissima perché sospesa nel vuoto, appare a pochissima distanza dal visitatore.
Il fascino del più famoso degli Scaligeri, celebrato nelle parole dell’amico Dante Alighieri che fu ospite prediletto alla corte veronese durante il suo esilio, si estende all’intera città e la statua che lo rappresenta è diventata la sua icona più nota. É un’immagine che simboleggia il significato del profondo e indissolubile legame con i luoghi, la storia, la bellezza e l’eleganza di una delle città più ammirate al mondo. Per questo è stata utilizzata come logo fin dal 1898 dalla casa vinicola Sartori di Verona che ora si propone di adottarne la cura.
Totem: https://www.turismodelgusto.com/wp-content/uploads/totem_ESEC-1.pdf
Redazione Centrale TdG