Welcome to my Place, lo spazio “fuori salone” del Consorzio della Barbera d’Asti si è affermato come il più attivo e seguito della manifestazione
Tornare a fare eventi in presenza non era scontato, nell’autunno 2021, e nemmeno così facile. Partecipare al Merano Wine Festival è stato, in quest’ottica, una scommessa fatta con la voglia di ripartire e tornare a raccontare il proprio territorio e il proprio vino, una mission fondamentale per il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che dal castello di Costigliole d’Asti ha viaggiato fino alla cittadina termale tanto amata dall’Imperatrice Sissi, travolgendo e incantando chiunque. Una scommessa vinta grazie alla passione, ai contenuti, e alla bellezza unica del territorio monferrino che si è saputo raccontare anche oltre i confini strettamente geografici.
Nei quattro giorni di manifestazione all’interno dello Spazio Monferrato – Welcome To My Place sono transitate circa 1000 persone, nel rispetto assoluto delle regole e delle disposizioni di sicurezza, che prevedevano un massimo di 20 utenti alla volta presenti all’interno della tensostruttura che dava il benvenuto sul tappeto rosso di Corso della Libertà. Vari gli spunti di attrattiva e i momenti di approfondimento pensati appositamente per dare rilievo a tutte le denominazioni presenti in seno al Consorzio.
Primo tra tutti il Wine Poke assolutamente la formula di degustazione più innovativa di tutta la manifestazione; un flyer brandizzato guidava gli avventori nella speciale enoteca: era possibile scegliere fino a 3 Denominazioni di Origine, a quel punto la Sommelier incaricata del servizio si sarebbe occupata di selezionare – ruotando tra tutte le bottiglie presenti – l’etichetta della singola degustazione. Un modo unico e divertente di proporre tutti i vini e tutti i vitigni che fanno la ricchezza del Monferrato, senza mai lasciare nessuno indietro e promuovendo tutti con la stessa passione.
Sul palco si sono alternati Lara De Luna (ilGusto – Gruppo Gedi), Francesco Bruno Fadda ( ilGusto – Gruppo Gedi, Spirito Autoctono – Touring Club) e Marco Colognese (Le Guide dell’Espresso) accompagnati da uno special guest, il Presidente del Consorzio Filippo Mobrici, sempre in prima linea per raccontare il suo Monferrato. Coadiuvati da ospiti del settore e giornalisti, hanno presentato il territorio in una serie di quattro appuntamenti giornalieri, sempre diversi.
Uno dei più amati è stato la Merenda Sinoira, un esperimento riuscito: a tavola non si è portata una degustazione stellata o una pizza “acchiappa pubblico”, ma la semplice merenda dei vignaioli, un vero e proprio pezzo di tradizione monferrina. All’inizio di ogni degustazione il filo del tempo veniva riannodato e la storia raccontata nella sua verità, contribuendo a tramandare l’anima stessa del territorio rappresentato. Così come veniva fatto nel Blind Tasting, in assoluto l’evento più fotografato, chiacchierato e filmato di tutto il Merano Wine Festival 2021, costantemente sold-out e con una lunga lista d’attesa: degustazioni alla cieca dove erano non le bottiglie ma i partecipanti a essere bendati. Privi di pregiudizi di sorta, i degustatori erano guidati per mano (anzi per voce) alla scoperta della Barbera d’Asti e di tutti i suoi vini fratelli, in una degustazione interattiva che li vedeva protagonisti e che come nessun’altra modalità di assaggio del vino li ha resi profondamente consapevoli di ciò che il Monferrato ha da offrire, della profondità, dell’eleganza e delle potenzialità dei suoi vini.
Sul podio degli appuntamenti più seguiti dell’anno anche il Barbera VS. Non un momento di scontro, quanto piuttosto di incontro con altre denominazioni provenienti da tutta Italia. In quest’ottica di incontro, il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato ha incontrato il Consorzio dei vini del Sannio (con cui c’è stato uno scambio di fratellanza, con alcuni vini monferrini in degustazione nello spazio campano), l’Alto Adige dei vitigni autoctoni (la Schiava) quanto quello degli internazionali (il Merlot di Alois Lageder), la Toscana con i suoi Super Tuscan e la Sardegna. Tutta l’Italia, o quasi, raccolta in Monferrato, impegnata a dialogare con la Barbera, con il grandissimo risultato non solo di una esponenziale diffusione del brand Barbera (e Monferrato), ma anche della dimostrazione di come il vino, e chi lo fa con passione, sia il luogo d’elezione per sperimentare pace e convivialità.
Last, but not least, gli altri eventi: I Colori del Monferrato (in degustazione tutto ciò che non era Rosso Barbera), Unconventional Monferrato (vinificazioni e vitigni fuori dal comune) e Barbera&Cheese (quattro formaggi monferrini alla prova d’assaggio di palati da tutta Italia).
Un Festival si, ma soprattutto un grande momento di gioia.
Redazione Centrale TdG