
Un amore sincero, quello del nipote Franco per suo nonno Enrico Riccardo Morando, un riconoscimento desiderato e progettato da tempo, portato avanti con determinazione e finalmente realizzato nelle scorse settimane con la presentazione alla stampa locale e nazionale con una degustazione riservata, e successivamente alle istituzioni del territorio, a varie personalità dell’imprenditoria economica e sociale piemontese, oltre che a direttori commerciali e buyers della bottiglia a lui dedicata.

Tutto questo, e anche altro, è “Il Fondatore”, la Riserva 2021 del Ruchè di Castagnole Monferrato dell’Azienda Montalbera, che il titolare Franco Morando ha fortemente voluto tributare a colui che ha avuto l’illuminazione di fondare nel 1983 l’azienda vinicola che oggi è la più importante della denominazione Ruchè, si può dire senza tema di smentita che ne è il suo portabandiera.

Enrico Riccardo Morando, in realtà, ha avuto anche un altro merito: sua è infatti l’intuizione di creare il mercato del petfood in Italia negli anni ’50 ed è stato il primo a ottenere l’autorizzazione a produrre cibo industriale per cani e gatti nel 1955.
Un vero “pioniere e visionario del Monferrato e di grande lungimiranza”, come l’ha definito Franco Morando stesso.

Tornando ai vitigni e al vino, c’è da dire che Montalbera possiede 115 ettari di vigneti a Castagnole Monferrato e 15 a Castiglione Tinella, paese natale del capostipite e territorio di Moscato da cui ricavano il Moscato DOCG “San Carlo”.

Sono i più grandi produttori privati di Ruchè DOCG: ben il 60% di tutto il Ruchè prodotto arriva dalle loro vigne. Le versioni prodotte sono tre: “La Tradizione”, che matura in vasche d’acciaio, “Laccento”, che ha il 20% delle uve vendemmiate in sovramaturazione (e di cui c’è anche una versione passita), e il Ruché Riserva “Il Fondatore”, che affina tra 10 e 14 mesi in botti di rovere francese.

Ma la produzione non è solo rivolta a questo vitigno, dato che il 15% del Grignolino d’Asti DOC è prodotto nei loro vigneti. Interessante è anche lo spumante Metodo Classico da uve a bacca nera con un lungo affinamento di ben 10 anni sui lieviti, il 120+ 1. Tra i vini rossi non può certo mancare il Nebbiolo, che qui viene utilizzato per la tipologia Monferrato DOC Superiore e per i due simboli del vino piemontese, il Barbaresco DOCG “Lintuito” e il Barolo DOCG del Comune di Serralunga “Levoluzione”.
Le Barbere sono un altro degli “amori” di Franco Morando che ne produce di varie tipologie, da quella frizzante del Monferrato DOC “La Briosa” ad una DOCG “Solo Acciaio”, dalla Superiore DOCG “Lequilibrio” al Nizza DOCG, la pluripremiata “La mia Nuda”, entrambe con un invecchiamento in botti di rovere francese.

Già…le botti, i legni sono aspetti che Morando cura con attenzione quasi maniacale: lui spiega che il vino-frutto che deriva da questi territori viene arricchito dall’affinamento in botti di rovere francese di tre tipologie altamente selezionate, prodotte con legni provenienti da una delle foreste più famose di Francia, Fontainebleau, e da altre due importantissime come Allier e Limousin.

Grazie ad una attenta politica di acquisizioni di terreni confinanti con l’impianto diretto di nuovi vigneti, la famiglia Morando adotta una politica di espansione non ancora ultimata. Oggi l’azienda è circondata da vigneti di proprietà disposti in forma circolare a corpo unico in posizione interamente collinare, con esposizioni diverse e suoli che vanno dall’argilloso al calcareo. E anche grazie a queste accortezze il loro mercato è in buona espansione all’estero, soprattutto nei paesi nordici.

La presentazione del Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG “Il Fondatore” non è fine a sé stessa, non vuole solo celebrare con questo vino iconico la riconoscenza nei confronti del nonno Enrico Riccardo Morando, ma segna l’inizio di un viaggio sensoriale che porta Montalbera al centro della scena vinicola internazionale, in un’ottica di sostenibilità, rispetto, innovazione e, soprattutto, di continuità nella valorizzazione sia del territorio sia dei vitigni autoctoni piemontesi grazie al ricco patrimonio viticolo dell’azienda.

Sono state due giornate dedicate al racconto di una famiglia che, di generazione in generazione, ha lavorato per dare nuova vita a un territorio prezioso come quello del Monferrato. Una presentazione che segna anche il primo passo di un progetto che pone Montalbera come meta enoturistica di lusso per il territorio, dove è possibile provare esperienze esclusive come lo yoga in barricaia, il trekking tra i vigneti e una cena “Dritta al Cuore” che mira, attraverso i piatti proposti, a esaltare tutti i vini che nascono nella cantina di Montalbera.

«Siamo grati per l’incredibile riscontro ottenuto da questa etichetta, sia dai nostri fedeli seguaci, sia da chi ha scoperto per la prima volta questa speciale varietà autoctona attraverso Montalbera», dichiara Franco Morando. «Il nostro obiettivo è quello di essere portavoce del Ruchè e comunicare la massima magnificenza del Monferrato. Per questo stiamo lavorando a rendere Montalbera un luogo che sia oltre a un polo d’eccellenza enologico anche un’oasi di benessere e bellezza immersa nei vigneti, esaltando il lusso naturale di questo territorio».
Montalbera
- Via Montalbera, 1 –Castagnole Monferrato (AT)
- Tel. 0141 292125
- www.montalbera.it
Paolo Alciati & Enza D’Amato
Alcune foto sono di Enza D’Amato