
La Fiducia genera Coraggio, un sentimento contagioso. Dopo la Speranza (annata 2018) e la Fiducia (annata 2019) Fontanafredda prosegue il suo progetto, oggi alla sua terza edizione, denominato “Barolo Serralunga d’Alba Renaissance, parole ‘illustri’ per una nuova umanità”: lo fa con il Coraggio, dedicato all’annata 2020 del Barolo del Comune di Serralunga d’Alba, uscito ufficialmente sul mercato da pochi giorni.
Il vino più iconico di Fontanafredda, strumento del Rinascimento Verde, vuole risvegliare lo spirito critico di chi lo beve con lo scopo di costruire una nuova umanità fatta di nuovi valori incentrata sul rispetto per le persone. E lo fa raccontandolo attraverso una collezione di 10 sentimenti, 10 valori che hanno permesso le maggiori rinascite della nostra civiltà attraverso tre forme d’arte: l’arte di fare il vino, l’arte di scrivere e quella di raffigurare un valore dando vita a una monografia, un’analisi e una riflessione sull’importanza di quel sentimento, poi interpretato dall’abilità di rinomati illustratori.

La rinascita inizia dalla SPERANZA, un desiderio che parte da noi stessi e ci porta ad avere FIDUCIA, sentimento che genera CORAGGIO che fa prevalere l’OTTIMISMO. È proprio grazie all’atteggiamento positivo che con TENACIA e un po’ di FORTUNA impariamo ad essere RICONOSCENTI verso gli altri, ORGOGLIOSI di noi stessi e in ARMONIA con la terra. Perché arriverà il momento di GODERE della nostra rinascita. Da questo ragionamento sono stati estrapolati i 10 valori su cui sarà incentrato il progetto.
Con la prefazione di Oscar Farinetti, i curatori del racconto del Coraggio sono lo scrittore veneziano Antonio Scurati, celebre scrittore e giornalista vincitore del Premio Campiello e del Premio Strega, con la monografia dal titolo “I coraggiosi lo sanno”, e l’illustratrice torinese Monica Barengo, artista delle arti visive, che ha illustrato il sentimento del Coraggio attraverso la sua opera dal titolo “Il coraggio rende liberi” che nella sua creatività deciso di raffigurare il protagonista della monografia di Antonio Scurati Leone Ginzburg, letterato antifascista incarcerato e ucciso dai nazisti, libero da gabbie e costrizioni, in movimento verso un destino tracciato attraverso i suoi stessi libri, mezzi potenti e capaci di far volare sulle ali della libertà.
“Il coraggio nasce dalla paura gestita, e quella non ci è venuta a mancare nel 2020” – spiega Oscar Farinetti – “Un anno di paura, il tempo bello, la natura che non conosce le umane epidemie e richiede la nostra attenzione, sempre, con l’obiettivo di fare un gran vino e delle scelte. E la scelta di promuovere il progetto Renaissance è quella di coinvolgere una comunità intera per parlare di valori che devono essere alla base della rinascita di una nuova società”.

“La 2020, nonostante le difficoltà del momento, è stata una buona annata” – sottolinea Giorgio Lavagna, enologo di Fontanafredda – “Il sole giusto, le piogge frequenti e il fresco di settembre hanno permesso all’uva di crescere bene. Sanissima con la buccia integra senza imperfezioni, l’acino pieno. Grande equilibrio tra freschezza, tannino e alcool che regala una piacevole bevibilità. Un’annata espressiva che dà al Barolo del Comune di Serralunga d’Alba Renaissance 2020 una proiezione futura di grande valore”.
“Un’annata calda rispetto a quella precedente, una vendemmia lunga iniziata a metà agosto e terminata dopo la metà di ottobre. Il Barolo del Comune di Serralunga d’Alba Renaissance 2020 ha una composizione di acidità che rende il vino più energetico, più elevato” – precisa Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano e Brand Ambassador di Vinventions – “Il vino mantiene gli stessi stilemi delle annate precedenti, il frutto più definito, una tessitura più gessosa; grande croccantezza che al palato dà quella sensazione di schiocco in bocca. Trama tannica delineata, grande pulizia. A mio avviso già approcciabile, ma con una prospettiva interessante per il futuro”.

Il Barolo del Comune di Serralunga d’Alba Renaissance 2020 è un vino dai sentori floreali intriganti che lasciano spazio a un secondo naso complesso ed elegante, con profumi di frutti rossi accompagnati da note floreali che ricordano la rosa, un accenno di nota balsamica e prime sensazioni speziate. In bocca è ampio e avvolgente, con un tannino voluminoso ma setoso, perfettamente equilibrato.
Come tutte le cose belle, anche Fontanafredda nasce da una storia d’amore, quella tra il primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, e Rosa Vercellana, alla quale il futuro Sovrano donò, nel 1858 come pegno d’amore, il terreno dove oggi sorge la cantina. Rosa, conosciuta come “La Bela Rusin”, era una donna di umili origini, figlia del tamburo maggiore dell’esercito Sabaudo, e nonostante le reticenze della società, Vittorio non si diede per vinto e la prese comunque in sposa, nominandola Contessa di Mirafiore e Fontanafredda. Dalla loro relazione nacquero due figli: Maria Vittoria ed Emanuele Alberto, colui che fondò l’azienda vitivinicola, contribuendo a rendere grande il nome del Barolo nel mondo.
Info: www.fontanafredda.it
Paolo Alciati & Enza D’Amato
Fonte: Uff. stampa