Un’etichetta di champagne dà poche ed essenziali informazioni. Una bottiglia, con la sua forma, in qualche modo tende ad accennare qualcosa in più. È quando si stappa, si versa e si degusta, che se ne intende la struttura, il carattere, il sogno. Da dove viene e, soprattutto, dove ti vuole condurre.
È tutto qui.
Solo quando ti siedi con Alberto Massucco e allenti la gabbietta che trattiene il tappo che pian piano, con delicatezza, scopri cosa significa diventare prima importatore e poi produttore di champagne, nonché il primo italiano a possedere una propria vigna nella Champagne.
Imprenditore nel settore della metalmeccanica, piemontese, appassionato di sfide e da sempre innamorato di quella parte della Francia che evoca, già nel suo nome, la bellezza, il fascino e la sinuosità di un vino che in tutto il mondo parla la sola lingua dell’eccellenza e dell’eleganza. Di stampo sabaudo, elegante e fermo, Massucco fa una scelta di campo netta e precisa nella ricerca e nella selezione dei suoi champagne.
Accomunate tutte dalla stessa cifra stilistica, tre sono le maisons selezionate. Visionarie e indipendenti, Rochet-Bocart, Jean-Philippe Trousset e Gallois-Bouché appartengono a quella categoria RM -Récoltant Manipulant– vignaioli eroici, che traducono il senso e l’emozione di un lavoro lungimirante in un calice.
Discorso a parte, merita il progetto tutto femminile de le Fa’Bulleuses.
Alberto Massucco Champagne importa, sin dalla sua prima produzione, Isos, espressione del pensiero culturale e identitario delle sette jeunes filles, che nel 2015 si sono unite per raccontare le loro maisons, i loro vini e il loro lavoro, rinnovando con la loro freschezza e vibrante energia un dato di fatto, che lo champagne è una questione femminile a tutti gli effetti. E la storia, da sempre, ne è testimone.
Isos, termine che in greco significa “uguale”, risulta essere la somma degli champagne delle vigneronnes, che in parti uguali hanno contribuito alla creazione di un unico champagne. Sette espressioni differenti che convergono in un solo punto, sette territori che diventano una sola anima dentro una delle 644 bottiglie per ora prodotte.
L’attento e appassionato lavoro di selezione di Alberto Massucco ci dà la possibilità di scoprire un vino che è la somma alchemica tra chi lo produce, il territorio e la storia di chi ha la fortuna di poterlo degustare.
Da importatore a produttore. Mossa per nulla scontata né convenzionale.
Qui si rivela l’anima di Alberto Massucco, dove gli archetipi del guerriero, del saggio e del folle giocano la danza della scoperta, dello stupore e della magia, andando a creare una linea di champagne tutta francese nella forma e nella sostanza ma, con un impercettibile ed inafferrabile estro italiano.
Quando due gentiluomini si incontrano e sognano, realizzano grandi progetti. Nasce così nel 2018 una vera e propria collaborazione mossa dalla passione di Alberto da una parte, e il savoir faire di Erick De Sousa dall’altra che salda indissolubilmente un’amicizia che dura da anni.
Ad Erick, riconosciuto come uno dei migliori e stimati produttori di champagne, il compito di seguire la linea Alberto Massucco Champagne e il privilegio di trasformare le emozioni di Alberto traducendole nelle sue etichette.
Una cantina sempre in fermento.
Oltre al Millesimato Alberto Massucco Champagne Grand Cru, 100% Chardonnay, creato con le prime due vendemmie 2018 e 2019, un Blanc de Blancs pronto nel 2023. Alberto approfittando della strepitosa annata 2018 che le vigne di Cramant, villaggio Grand Cru della Côte de Blanc, hanno prodotto, presenta: “Mon idée de Cramant“, una cuvée con tiratura limitata a sole 500 bottiglie, rigorosamente numerate, in distribuzione nella primavera 2022.
Il tutto, per ingannare l’attesa che la Cuvée Mirede, un omaggio a chi per anni l’ha accompagnato e incoraggiato a vivere i propri sogni, si prenda il giusto tempo in cantina per evolvere e raccontare la storia di un’affinità elettiva che continua.
Isos, lo champagne des Fa’Bulleuses
“Isos qui signifie égal en greque, représente la belle aventure des Fa’Bulleuses de Champagne”. Questo è quello che si legge nella con Mon idée de Cramant troetichetta della bottiglia di Isos, lo champagne importato in esclusiva da Alberto Massucco Champagne sin dalla sua prima produzione.
Già questo sarebbe sufficiente per comprendere ciò che le vigneronnes hanno creato, ma il genius loci che le unisce le invita ad aggiungere: “Dalla fusione di sette differenti luoghi della Champagne, nasce un solo territorio. Sette terroirs singolari e particolari che convergono in un solo punto. Un’unica identità che farà viaggiare dentro ad una sola comunità.”
Il manifesto culturale delle Fa’ Bulleuses si legge nel grafismo dell’etichetta, ma è solo degustandolo che se ne può comprendere appieno la sua energia creativa.
Isos, uguale in greco, perché tutte hanno contribuito in egual misura alla creazione di uno champagne rivoluzionario per la filosofia che lo accompagna.
“Isos vibra. Dentro si trova l’essenza di sette maison, di sette vini, di sette giovani e coraggiose vigneronnes. Orgoglioso che abbiano scelto noi per essere distribuite al di fuori della Francia –racconta Alberto Massucco– Le Fa’Bulleuses sono travolgenti, brillanti e audaci. Sette eroine depositarie di un codice segreto che interpretano con determinazione un universo in continuo movimento. Isos è l’emblema della trasformazione, del cambiamento e di una evoluzione culturale. E come dicono loro, è una magnifica avventura.”
Queste, in rigoroso ordine alfabetico, le Fa’Bulleuses e i loro champagne selezionati per assemblare Isos:
- Laureen Baillette (Champagne Baillette-Prudhomme), Trois Puits 2016, Pinot Noir
- Hélène Beaugrand (Champagne Beaugrand), Montguex 2017, Chardonnay
- Claire Blin (Champagne Mary-Sessille), Treslon 2016, Meunier
- Charlotte De Sousa (Champagne De Sousa), Avize 2017, Chardonnay
- Mathilde Devarenne (Champagne Rochet-Bocart), Vaudemange 2017, Chardonnay
- Sophie Moussie (Champagne Guy Méa) e Louvois, 2016, Pinot Noir
- Delphine Brulez (Champagne Louise Brison) assemblaggio di vini del 2017 di Pinot Noir e Chardonnay
Le Fa’Bulleuses, diventano associazione sin dal loro esordio nel 2015. Con l’intento di far conoscere le loro maison e i loro champagne, le jeunes filles creano un momento di scambio e condivisione tra loro per far comprendere cosa significhi oggi essere donna e produttrice, senza dimenticare che lo champagne è una questione femminile a tutti gli effetti.
E la storia, da sempre, ne è testimone.
644 bottiglie e 200 magnum, 43% vini del 2016 e 57% vini del 2017, questa la produzione attualmente a disposizione di Isos.
Seppur all’inizio, nei prossimi anni saranno previsti almeno sette tiraggi, sette come il numero delle Fa’Bulleuses. Un numero, il sette, che ricorre spesso in questo progetto tutto femminile. Considerato fin dall’antichità simbolo magico e religioso della perfezione, Isos, che è risultato di sette champagne e di tutto quello che rappresenta, esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto che convergono in un unico centro.
Isos, il “tutto”, un ciclo compiuto e dinamico, spirito e anima di ogni cosa, di un terroir e de les Fa’Bulleuses.
“Il sette, per le sue virtù celate, mantiene nell’essere tutte le cose; esso è dispensatore di vita, di movimento ed è determinante nell’influenzare gli esseri celesti”. Ippocrate