A Torino il nuovo format fast casual messicano
A metà strada tra il fast food ed un ristorante, nel cuore del centro universitario torinese di Palazzo Nuovo e a pochi passi da via Po e dalla Mole, Maybu trova la sua identità nel fast casual, dove l’attenzione alla qualità del prodotto e le cura dei dettagli in un luogo informale, senza servizio al tavolo, segnano il confine tra il ristorante gourmet e un fast food.
Un’atmosfera ricca di colori, luci e rimandi alla civiltà messicana con un design ricercato che va a solleticare immediatamente le corde dell’allegria appena si varca la soglia d’ingresso.
Il format nasce dall’intuizione di Diana Beltran chef che da Acapulco arriva a Roma nel 1985 e 19 anni fa apre La Cucaracha, ristorante messicano di successo. Con la sua determinazione Diana conquista presto anche i palcoscenici più importanti diventando un volto noto del canale Gambero Rosso e di Sapori dal Messico nonché autrice del libro “Cucine del Mondo – Messico”.

A seguirla in terra sabauda, nell’espansione del suo progetto imprenditoriale, Gianluca Marinelli cofondatore e business development manager di Maybu. “Aprire a Torino è una sfida impegnativa. Primo perché giochiamo fuori casa, a Roma siamo già conosciuti, abbiamo due Maybu uno in zona Prati e l’altro all’interno del centro commerciale Maximo; il secondo motivo è perché Torino, tra tutte le città italiane, è quella che ha più ristoranti messicani in assoluto, quindi l’asticella delle nostre performances si alza ancor di più. I torinesi hanno già il palato pronto alla cultura culinaria messicana di qualità”.
Pochi, semplici e diretti i principi che caratterizzano Maybu: qualità delle materie, zero sprechi, attenzione all’ambiente e prezzi accessibili.
Il tutto inesorabilmente inciso sulle pareti del locale: “Il m’ama e non m’ama lo faccio con i margaritas”, e quelli di Maybu sono “sinceri”, come dovrebbe essere l’amore, perché fatti con prodotti naturali, non vengono infatti utilizzati preparati.
Il segreto della seducente consistenza della bevanda messicana per eccellenza sono i mantecatori che, shakerando continuamente, permettono ai margaritas di fragole, limone e mango di avere quel gusto avvolgente che ti sorprende.
Ma sulle pareti campeggia anche un’altra frase: “La vita è come un burrito, riempila con i migliori ingredienti” che, a ben pensarci, è un importante consiglio da seguire!
“Da Maybu si respira l’aria di libertà. Il solo semplice gesto di poter mangiare con le mani, perché è così’ che deve essere fatto, pone già nella condizione mentale di leggerezza. I clienti, a Torino come a Roma, trovano un ambiente informale dove è facile stare bene. – racconta Diana – I burritos sono fatti seguendo l’autentica cucina Tex-Mex. Le salse vengono preparate quotidianamente, le nostre carni- chili piccante, maiale, manzo, pollo allevati a terra-, sono tutte cotte a vapore, senza oli aggiunti, questo aiuta a conservare intatte tutte le proprietà nutrizionali, olfattive e gustative.
Poi, – continua Diana – sul bancone dove gli ospiti si affacciano per poter scegliere gli ingredienti freschi e a km 0, campeggiano le Catrinas, iconiche figure che tra folclore e culto sorvegliano, con il loro spirito, che tutto venga fatto secondo tradizione.”
Anche coloro che seguono un regime alimentare vegano e vegetariano, da Maybu possono gustare un chili fatto esclusivamente con proteine vegetali, (beyond meat).
Inoltre, una legenda con uno, due o tre peperoncini accanto agli ingredienti, indica la piccantezza dei cibi, così che anche i palati più delicati possono gustare i sapori del Messico.
Il rosso fuoco e l’arancione a dare energia, le sfumature del verde che rilassano e accompagnano nella visione etica e green del locale, l’esplosione dei colori brillanti degli alebrijes, coloratissime figure zoomorfe in cartapesta che, nate da un sogno, proteggono e guidano con il loro spirito le persone, sono l’atmosfera che accoglie, abbraccia e ti fa sentire da Maybu come a casa e, perché no, anche un po’ in viaggio alla scoperta di un paese dalle radici profonde tra leggenda e magia.
Maybu è un crocevia etimologico, culturale, generazionale e cosmopolita.

Margaritas e Burritos, la “Tex-Mex fusion”, dove il Messico prima incontra gli Stati Uniti, poi Roma e poi ancora Torino, dove una madre incontra il proprio figlio, Diana e Gianluca oltre ad avere un legame di sangue lavorano gomito a gomito, dove due generazioni si confrontano e portano avanti il loro progetto imprenditoriale che toccherà presto altre città italiane.

Maybu Torino ha 45 posti a sedere interni e un dehor che può ospitare 36 persone.
Maybu evidenzia profondamente la sua anima green: sia la cannuccia sia il box per il delivery e il take away sono di materiale riciclabile a zero impatto ambientale.
Il burrito è una tortilla di farina di mais, riempita di carne, salse, fagioli, riso, formaggio, rigorosamente arrotolata su sé stessa e mangiata con le mani.
Il burrito – che in messicano significa asinello – nasce agli inizi del ‘900 dall’intuizione di Juan Méndez, che durante la Rivoluzione Messicana, per conservare il cibo al caldo cominciò ad avvolgerlo in una grande tortilla fredda. Gli affari cominciarono ad andare bene per l’intraprendente Juan tanto che comprò un “burro” per potersi spingere oltre confine (Texas) per contaminare il modo di consumare i cibi degli americani. Da allora il successo dei burritos fu inarrestabile.
Al Maybu la scelta è tra Burritos, Insalata Tortilla, Tacos e Nachos.
I ripieni possono essere di carne di manzo (con chili, leggermente piccante), maiale, pollo, chorizo con patate, verdure con curcuma, veggy meat (leggermente piccante).
I condimenti in abbinamento sono parecchi e tutti gustosi: riso, riso rosso (leggermente piccante), formaggio fuso, insalata, verza, mais, legumi, fagioli, panna acida, pico del gallo, jalapenos (moderatamente piccante)
Infine le immancabili salse per completare: guacamole, salsa Maybu (leggermente piccante), salsa verde (moderatamente piccante) e salsa chipotle (piccante).
La sensibilità alle tematiche green di etica e rispetto per l’ambiente hanno portato Maybu ad un’attenta selezione delle aziende con cui collaborare. Tutti i packaging derivano da fonti rinnovabili e riciclabili al 100%, biodegradabili e compostabili ecostoviglie.com e minimoimpatto.com
Piazzale Aldo Moro – Torino – www.maybu.it/torino/
Paolo Alciati
Fonte: Uff. Stampa