Fra le Dolomiti e la Laguna di Venezia, un territorio di piccoli borghi, boschi e colline, storie di artisti e comunità, raccolte in cinque parchi tematici
Se pensate di conoscere il Veneto perché avete visitato Venezia, le città d’arte, le colline del Prosecco, la Laguna e Cortina, forse vi sbagliate.
Il Veneto, regione da 60.000 pernottamenti l’anno, prima in Italia, ha altri tesori nascosti che vale la pena conoscere.
In questo scrigno ricchissimo di acqua e terra, natura e cultura, storia e gastronomia, c’è ancora qualche angolo insolito che vi aspetta.
Per esempio la zona delle Prealpi trevigiane, una terra benedetta in posizione strategica.
Da questa zona, dolcemente movimentata dalle colline, si possono raggiungere facilmente in un’ora Venezia, Cortina e il Mare Adriatico.
Ottima posizione per vivere la tranquillità delle colline, l’aria fresca e leggera, la natura incontaminata, l’accoglienza cordiale dei piccoli borghi pittoreschi e nel contempo raggiungere con facilità le località più famose.
D’altronde, perché mai le famiglie nobili della Serenissima avevano scelto per le loro dimore di villeggiatura questo meraviglioso entroterra?
Qui, tra i piccoli comuni come Cordignano, Cappella Maggiore, Sarmede, Fregona, Colle Umberto, si assapora ancora lo stile veneziano, lo stile architettonico della “civiltà delle Ville Venete”.
Ancora più presente nella cittadina più grande di questo territorio, Vittorio Veneto. Qui palazzi affrescati, portali scolpiti, logge, trafori a merletto rimandano in pieno alla tradizione veneziana.
Dal centro storico di Vittorio Veneto, esattamente da Serravalle, che è uno dei due borghi originari confluiti nel 1866 nel nuovo Comune di Vittorio Veneto, si intravedono le cime coperte di neve delle montagne cadorine.
Proprio attraverso Serravalle passava la strada che percorreva Tiziano, scendendo dal suo Cadore verso la pianura e le grandi committenze che lo resero famoso nel mondo.
E il Duomo di Serravalle conserva una splendida pala d’altare di Tiziano che rivela il suo genio nella luminosità dei cieli, nell’intensità dei volti, nei panorami sfumati.
Una passeggiata a Vittorio Veneto porta a scoprire, oltre al teatro neoclassico, dedicato a Lorenzo Da Ponte, Librettista di Mozart, il palazzo Minucci De Carlo.
Palazzo che è una vera grotta di Ali Babà, scrigno di oggetti esotici, documenti, fotografie, tappeti, arazzi, argenti, giade, porcellane, legati alla personalità eclettica e misteriosa di Camillo De Carlo, militare, medaglia d’oro di guerra, diplomatico, spia, pilota di aereo, ammiratore ed emulo di D’Annunzio, viaggiatore del mondo e grande collezionista.
Un palazzo e un personaggio che non possono non lasciare incantati.
Info: www.turismovittorioveneto.gov.it
Rimaniamo nel territorio delle Prealpi trevigiane per scoprire anche nei borghi più piccoli e meno famosi di Vittorio Veneto, storie e personaggi affascinanti.
Ad esempio Ottavio Bottecchia, l’eroe di Colle Umberto, ciclista eccezionale, l’unico italiano che vinse per due volte il Tour de France nel 1924 e nel 1925, indossando la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa.
Ogni anno la manifestazione “inseguendo Bottecchia” gli dedica una giornata, ripercorrendo i luoghi topici, come la casa, il monumento, alcuni percorsi ciclabili che attraversano i panorami rilassanti del paese, tra ville di nobili veneziani, limonaie e abitazione rustiche.
Info: www.comune.colle-umberto.tv.it
Altro personaggio incredibile che connota addirittura un’intera cittadina è l’artista Stepan Zavrel, originario di Praga, rimasto a Sarmede trenta anni, creatore di una scuola per illustratori provenienti da tutto il mondo.
Zavrel, a cui è dedicato un Museo, ha avuto un tale impatto sulla cittadina, da lanciare l’appuntamento annuale della Mostra dell’Illustrazione per l’Infanzia (la prossima dal 18 novembre al 18 febbraio 2024) e fare di Sarmede il “paese delle fiabe”, decorato ovunque da murales colorati e sognanti, dedicati ai bambini e a chiunque riesca ancora a sognare.
Alla creatività di Zavrel si sono ispirati altri artisti chiamati anche da famiglie private a decorare muri e facciate, cosicché la passeggiata nel borgo immerge nella fantasia di Alice e Aladino, i quattro musicanti di Brema e il Gatto con gli stivali, Cappuccetto Rosso e Pollicino, draghi e cavalieri.
E poi, per godere al massimo fantasia e giocosità, bisogna visitare Sarmede durante le Fiere del Teatro in ottobre, quando è invasa da giocolieri, saltimbanchi e attori di strada.
Info: www.sarmede.org
Tra un borgo e l’altro si distende una natura splendida, dolce e curata, dove si coltivano viti e ulivi.
Da cui l’ottimo olio delle rive prodotto dal Frantoio “Reitia” di Cappella Maggiore, un piccolo borgo che merita una sosta al gioiellino della Chiesa della Mattarella, per vedere i magnifici affreschi, tra cui un’Ultima Cena del XIII secolo, forse l’affresco più antico della provincia di Treviso.
Info: www.comune.cappellamaggiore.tv.it
Dai vigneti si ricava invece un vino speciale, il Torchiato di Fregona, a cui è dedicata una mostra dal 13 al 28 maggio.
Il Torchiato, che segue una procedura antichissima, ha una storia davvero particolare.
Che racconta un microclima perfetto, per ventilazione e assenza di umidità, una terra fertile, tre vitigni assemblati in proporzioni ideali, e soprattutto la passione di uomini che si dedicano con tenacia e pazienza a realizzare prodotti eccellenti.
La cooperativa Piera Dolza di sette soci, è uno degli esempi della famosa imprenditoria veneta, che sfida le difficoltà, non si scoraggia e supera gli ostacoli. Il loro prodotto di punta è un vino passito, dolce e vellutato, ottimo come pre e fine pasto.
Info: www.torchiato.com
Perché il nome di questa cooperativa? Piera Dolza non è un nome femminile, come si potrebbe pensare, bensì la definizione in dialetto veneto di “pietra dolce”. Quella speciale pietra tenera e bionda, così diffusa da queste parti, che poi ritroviamo in portali e stipiti dei palazzi più importanti. E allora scopriamola all’origine nelle famose Grotte del Caglieron di Fregona, già “luogo del cuore Fai”.
Che colpiscono perché appaiono come spettacolari cave di pietra, sostenute da enormi colonne inclinate scavate dall’uomo per sostenere le volte. Un percorso pedonale di passerelle e ponti si snoda tra grotte, cascatelle e vecchi mulini.
Info: www.prolocofregona.it
Un mestiere duro quello del cavatore di pietra che ricorda come il Veneto, oggi regione tra le più economicamente avanzate, fosse un tempo terra povera e di emigrazione.
Un altro mestiere duro e sofferto era quello del carbonaio.
Bellissima la testimonianza che ci offre il Parco dei Carbonai a Cordignano nella Foresta del Cansiglio. La ricostruzione di un villaggio di abitazioni in legno, un tempo utilizzate dai carbonai, e i “pojat”, i tradizionali cumuli di legno, foglie e terra con cui si produceva il carbone, ricordano la fatica di questo lavoro.
E tutto l’ambiente naturale della bellissima faggeta ricorda quanto fosse importante per la Repubblica di Venezia, che aveva bisogno di legname per i cantieri navali.
Info: www.cordignanoturismo.it
Il Parco dei Carbonai, insieme con il Parco Archeologico Didattico del Livelet, il Parco “Grotte del Caglieron”, il Parco della Fantasia e Il Parco dell’Olivo, fa parte dei cinque parchi tematici didattici creati nel territorio delle Prealpi trevigiane, perfetti per un turismo familiare, con bambini incuriositi e attratti da storie, personaggi, esperienze e racconti.
La Gastronomia
Non si può conoscere fino in fondo un territorio senza sperimentarne la gastronomia. La cucina veneta, un tempo povera, oggi sceglie ancora ingredienti semplici, ma cucinati con sapienza e passione.
Ecco la polenta condita con tutte le salse, le erbe profumate e aromatiche, la pasta e fagioli saporitissima, i bigoli con le sarde, l’ottimo formaggio di grotta del Caseificio Soligo, affinato proprio nelle Grotte del Caglieron. Su tutto regna lo spiedo di maiale, pollo e coniglio, cotto per otto ore, piatto unico da banchetto.
Consigli di viaggio
Antica trattoria da Coan a Cordignano: nel regno della fantasia e del bric a brac, menu tipici all’insegna della naturalezza. Tel.0438999154 www.trattoriacoan.it
Agriturismo Da Doro a Sarmede, uno dei primi locali affrescati da Zavrel, qui ospite fisso: celebre lo spiedo di Doro, oltre alle grigliate di selvaggina. Tel 0438959138
Trattoria La Cerva a Vittorio Veneto: tra le trattorie storiche, propone grandi risotti alle erbe.
Info: www.trattoriaallacerva.com
Casa Castelir a Sarmede: una bella casa affrescata in modo fiabesco per alloggiare davanti al panorama vastissimo delle colline.
Info: www.casacastelir.it
Franca Dell’Arciprete Scotti