Aeree location per aprire uno sguardo insolito sui panorami mozzafiato della capitale

Di Roma si è scritto tutto. Chi non conosce San Pietro e la Cappella Sistina? il Colosseo e i Fori Imperiali? il Pantheon e Trinità dei Monti? e poi Michelangelo e Raffaello, Bernini e Borromini, tutte le espressioni dell’arte, dal classico al barocco, dal rococò al razionalismo? Se si è scritto tutto e si conosce tutto, si può cambiare il punto di vista. Per esempio guardando Roma dall’alto.
Le terrazze romane sono un must imperdibile per chi vuole scoprire la città. A parte gli happy few che dispongono di terrazze private, chiunque potrà godere magnifiche vedute e panorami mozzafiato da terrazze speciali.
Alcuni hotel e alcuni ristoranti romani infatti dispongono di rooftop eccezionali che diventano un vero “place to be”. Al piacere dell’ottima ristorazione, al piacere di location eleganti, si aggiunge così il piacere di un orizzonte sconfinato e inconfondibile da vivere “en plein air”, Roma risplende a tutte le ore con le sue mille cupole, i suoi campanili, i marmi bianchi, i colli, le enormi distese verdi dei parchi. E ogni terrazza invita anche a scoprire un quartiere, con la sua fisionomia, la sua storia, la sua socialità.
Incastonato tra i quartieri di Prati e Borgo Pio, ad esempio, l’Hotel Atlante Star, frutto dello spirito imprenditoriale indipendente della famiglia Mencucci, si posiziona nel panorama dell’accoglienza romano come un unicum. Il fascino inconfondibile dell’autentica ospitalità capitolina è arricchito da una posizione invidiabile, con la vista che spazia sull’intero skyline di Roma.
Fare colazione o cenare nel Ristorante Les Étoiles è un’esperienza eccezionale: le vetrate circolari sembrano incorniciare una cartolina, dove è protagonista assoluta la cupola più famosa e amata di Roma, quella di San Pietro. Si salgono le scale interne per arrivare poi nella terrazza all’aperto: visione a 360° su Castel sant’Angelo, sui tetti rossi, sui colli lontani. E il “cupolone” è lì, vicino a noi, a portata della nostra mano! Estasiati dallo spettacolo torniamo alla tavola del Les Étoiles, dove ci attendono le creazioni dello chef William Anzidei, strenuo sostenitore di un tocco ancestrale e inconfondibile nelle cotture. Ecco dunque la scelta di lunghe cotture a bassa temperatura e passaggi al forno josper che conservano caratteristiche, umori e delicate consistenze di tutte le materie prime. Difficile scegliere tra le seppioline pugliesi alla brace con pomodorini e maggiorana alla marinara, le capesante arrostite, mango affumicato e polvere di liquirizia calabrese, i fiori di zucca dorati cacio e pere, mosto cotto d’uva, una versione rivisitata di un grande fritto romano. E i sapori di casa ritornano ancora nello gnocco alla romana Cacio e pepe, animelle e carciofi croccanti, come nel carrè d’agnello alle erbe, radici arrostite e salsa alla senape (www.terrazzalesetoiles.com).
Una lunga passeggiata ci porta dal quartiere Prati, tipicamente primo Novecento, oltre il Tevere, verso il centro storico.
E andiamo verso lo splendido parco di Villa Borghese, erede dell’enorme tenuta dei Principi Borghese, con la “villa di delizie”, l’Uccelliera, l’”Aranciera”, i giardini all’italiana, le fontane, le sculture in marmo. Qui ci attende un’altra strepitosa terrazza che domina proprio questo panorama. È la terrazza del Mirabelle Restaurant in via di Porta Pinciana. Di giorno un salotto luminoso, di sera il locale più romantico di Roma, soprattutto al tramonto, quando il gioco di luci e colori è mozzafiato. Posto al settimo piano dello storico Hotel Splendide Royal, invita a godere marmi rosei dalle venature preziose, velluti nei toni tortora e smeraldo, dettagli in oro, giochi di specchi, incorniciati dall’ampia balconata. L’offerta gastronomica ed enologica e il servizio di sala sono impeccabili come tutta la location. Ecco allora la solare cucina mediterranea dello chef Stefano Marzetti e le raffinate creazioni del Pastry Chef Sebastian Delandre: Girella di Pasta Fresca al Cacio e Pepe Vignarola Romana e Cremoso di Fave, black cod in Osmosi di Macchia Mediterranea, Assoluto di Cavolfiore Abbrustolito e Caviale al Frutto della Passione, Capesante in cialda di pane, crudaiola di pomodorini biologici, stracciatella di burrata. Il tutto completato da una cantina che vanta più di 750 referenze. E perché non scegliere il rito di un “afternoon tea” nella terrazza superiore Da Adèle? Si sale all’ottavo piano, si scopre un rooftop strepitoso, dove, in perfetto english style, si possono assaporare trenta selezionatissime tipologie di tè, delizie dolci e salate, tutte rigorosamente homemade, i classici scones, le crostate farcite con marmellate pregiate, muffin e biscotteria secca, oltre a finger sandwiches salati. E Adèle è anche l’esclusivo sky bar dove la mixology diviene divertimento e gioca con drink inediti, oppure addirittura il cliente viene formato, attraverso una masterclass privata, per divenire il Master Barman della serata (www.mirabelle.it).
A pochi passi si apre il sogno della “Dolce Vita”. Siamo in Via Veneto, dove si incontravano negli anni ’60 dive e divi del cinema mondiale, paparazzi e registi, personaggi memorabili della “Hollywood sul Tevere”. Indirizzo imperdibile il Marriott hotel Flora, dove si respira storia e mondanità. Dalle memorie della famiglia Ludovisi, proprietaria un tempo di un parco immenso, alle vicende di intellettuali come Paul Valery che dichiarava “A Roma scendo al Flora” e di artisti come Federico Fellini che amava dichiarare “Vado al Flora e totus floreo…”. Oggi perla dell’hospitality Marriott, il Grand Hotel Flora invita gli ospiti a godere la sua terrazza affacciata su un panorama che spazia dal verde brillante di Villa Borghese, alle vicine Mura Aureliane con la celebre Porta Pinciana, ai cavalli alati dell’Altare della Patria, alla Cupola di San Pietro, fino all’iconico scorcio del Colosseo. Qui si sosta per golose colazioni, aperitivi glamour con Dj set al tramonto, eleganti cene dal sapore contemporaneo, scenografici after dinner. L’eccellente proposta gastronomica offre, tra le creazioni dello chef Massimo Piccolo, la Caponata di mare 2.0, ma anche la Caprese di latte di bufala ai due pomodori, un Salmone delle isole Faroe marinato con crema di zucchine alla scapece e gel di carpione rosso, gli iconici Spaghettoni del Pastificio Felicetti ai tre pomodori, le Mezze maniche all’Amatriciana con guanciale di maialino nero, le Tagliatelle all’uovo con burro di Normandia, limone in assoluto di gambero. La carta dei dolci rende omaggio alla Campania con la proposta di una Delizia al limone sorrentina, e rende omaggio al Lazio con un grande classico come la Crostata di ricotta e visciole. Per gli after dinner, la drink list include tutti i cocktail internazionali, più un’ampia lista di signature, ideati dal Bar Manager Alessio Mercuri. E mentre il cielo di Roma si accende al tramonto di infinite sfumature di rosa, si intuiscono in fondo le linee morbide del Terminillo, a incorniciare questa incredibile maestosità (www.marriott.com).
Franca Dell’Arciprete Scotti