Tipicità propone le Marche attraverso eventi selezionati perché, recita il claim della campagna, “il modo migliore per conoscere le Marche è viverle.
Il programma ha avuto inizio con la prima tappa a Porto San Giorgio dove si è tenuta la terza edizione di Vongoloplis: una manifestazione voluta per tutelare il pescato locale, la gastronoma, la promozione della tipicità, la storia cittadina e le tradizioni rinnovate, come spiega l’assessore alla pesca Catia Ciabattoni nella presentazione del progetto mirato a far conoscere il mondo sangiorgese alla scoperta di grandi tesori culturali e gastronomici di una marineria che vanta una tra le più importanti flotte delle Marche con una quarantina di vongolare, presenti nel porto pescherecci
il duetto fra vongola riso e pasta e vongole è stato interpretato da Luciano Mirandola, presidente della Strada del Riso Vialone nano IGP e da Sandro Spinosi, presidente dell’associazione Maccheroncini di Campofilone IGP nel contesto dell’opera “la vongola seduce i… primi” diretta da Angelo Serri, giornalista e direttore di Tipicità EXPerience. Al tradizionale connubio con i diversi tipi di pasta, ha fatto da contrappunto il risotto portato a cottura con l’umore lasciato dalle vongole in precedente cottura e mantecato con formaggio Monte veronese. Questa ouverture dialogante fra la tradizionale pasta e l’innovativo riso vialone nano veronese ha dato vita ad un concerto eseguito da un complesso di una ventina di fisarmoniche ciascuna delle quali ha proposto ai cultori delle armonia del gusto altrettante variazioni sul tema della vongola. Vongola deriva dal latino volgare conchula, diminuitvo di conchua: conchiglia e identifica svariati specie di molluschi bivalvi della famiglia dei veneridae o veneridi, termine derivato da Venus.
la realtà , a volte supera la fantasia, come nel caso del ricercatore che ha scorto nel prominente umbone (l’area centrale rilevata che dà inizio agli anelli delle valve dei molluschi bivalvi) delle vongole, i genitali femminili, per tale ragione la famiglia è stata chiamata con il nome della dea Venere
in questo concerto gastronomico, si può considerare la vongola ruspante e semplice come un pezzo interpretato dalla fisarmonica, nel territorio dove lo strumento musicale ha avuto la sua affermazione grazie a Soprani. Una evoluzione dalla siringa di Pan costituita da più canne affiancate che producono ciascuna una nota diversa per l’aria che vi viene soffiata trasversalmente derivata, a sua volta, dal flauto: il più semplice strumento a fiato. L’invenzione della siringa risale alla leggenda di Pan innamorato di una ninfa, chiamata Siringa, che lo sfuggiva. Un giorno che stava per essere presa da lui che la rincorreva, la ninfa pregò Gea che l’aiutasse e questa la mutò in canna, onde Pan in luogo della ninfa strinse le canne palustri il cui lamento armonioso che usciva da esse suggerì al dio l’idea di unire più canne digradanti e formarne uno strumento musicale, che chiamò siringa dal nome dell’amata. Di grande popolarità tra gli artisti di tutti i tempi, Pan è sovente raffigurato nei cortei gioiosi e festaioli di Dioniso – Bacco, ma non è raro vederlo mentre suona in compagnia delle ninfe. Pan, talmente brutto e sgraziato da essere ripudiato dall’Olimpo, sembra sia stato il frutto di alcune trasgressioni di Penelope con qualcuno dei proci, mentre smetteva di tessere la tela.
Singolare è l’armonia delle Marche che si esprime sia nell’indole degli abitanti generalmente tranquilla, l’amore per la natura e la cortesia verso gli ospiti sia nel territorio che dal dorsale appenninico giunge, senza violenti contrasti, alle plaghe litoranee dove un piccolo mondo subtropicale si esprime, ora in forma altera ora sommessa, con aromi di piante e sapori di frutti. Un’armonia mirabilmente espressa da Gioacchino Rossini, marchigiano noto per la passione per la musica e per l’arte di convitare il quale sosteneva che : “Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita e che svanisce come la schiuma di una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto è un pazzo.” ed al crescendo rossiniano si è ispirato Luciano Scafà nell’ accostamento con una pasta condita con una salsa di basilico e olio da olive che esalta senza prevaricare il sapore salmastro, ma non troppo, della vongola che, come nel celeberrimo crescendo rossiniano piano piano terra terra va scorrendo va scorrendo fino ad esplodere come un colpo di cannone nel superbo brodetto sangiorgese.
Gianni Staccotti