A pochi chilometri da Torino è nato un progetto che è così incredibile da non sembrare vero.
Partiamo dagli ingredienti:
- una cucina che vuole ritornare alla sua dimensione di mestiere artigianale, con buona pace degli eccessi di genialità creativa….mentre aspettate le ordinazioni, si assaggia la giardiniera fatta in casa e portata in tavola nella burnia di vetro, come le conserve di famiglia d’una volta
- un orto: 2000 metri quadrati di campagna dove si coltivano ogni tipo di verdure, anche quelle antiche che rischiano di essere dimenticate. Il tocco “prezioso” è dato anche da una a serpentina di piante aromatiche che scende fino al livello dello spazio eventi,
- la casa: è un edificio costruito secondo le caratteristiche di CASA CLIMA. E’ davvero una casa un po’ speciale, un edificio di lineare semplicità; qualcosa a metà, come look, fra un museo contemporaneo e la villa di un archistar. Interamente in legno, messa su come un lego, totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, ultraluminosa e minimal, nei colori e negli arredi. Un esempio all’interno del quale natura e domotica convivono in modo perfetto.
- l’ospitalità responsabile: un ristorante con camere. 5 stanze che si chiamano Trendy, Young, Metropolitan, Elegant, Glamour, tutte diverse per decorazioni e arredi, ognuna con uno stile e un’atmosfera particolari, tutte deliziosamente confortevoli (i prezzi vanno da 100 a 150 euro). Come avere una camera-base a completa disposizione con l’essenziale per preparare la colazione. Non si tratta di un albergo, ma di un posto-comfort per chi si sposta, per esempio, per lavoro; in zona ci sono molte aziende, c’è il Centro ospedaliero e di ricerca di Candiolo.
- il luogo: una campagna tranquilla alle porte di Torino, a pochi minuti dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi, residenza sabauda Patrimonio dell’Unesco; un’azienda di mobili di design votata all’architettura sostenibile (e con una propensione naturale alla buona tavola); una coppia di collaudata esperienza in fatto di cucina d’eccellenza come Giovanni Grasso & Igor Macchia (chef del ristorante stellato La Credenza di San Maurizio Canavese – TO) che hanno dato la linea; e una nuova coppia operativa di giovani talentuosi: lo chef Stefano Malvardi e il maître Alessandro Gioda. Il risultato lo si scopre appena si arriva in questa casa un po’ speciale, un edificio di lineare semplicità; qualcosa a metà, come look, fra un museo contemporaneo e la villa di un archistar. Interamente in legno, messa su come un lego, totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, ultraluminosa e minimal, nei colori e negli arredi.
Casa Format
Via Tetti Valfré, 1 – Fraz. Tetti Valfré
10043 Orbassano (TO)
Tel. 011.9035436
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Instagram: Casa Format
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Paolo Alciati
Fonte: Uff. Stampa